Al di là dellla vicenda in sé va rilevato come tutti i giornalisti italiani (tutti!) hanno regolarmente sbagliato la pronuncia di Westergaard e Århus.
Il Danese è una lingua con regole di pronuncia piuttosto difficili, con consonanti che assumo suoni anche molto diversi a seconda delle vocali e consonanti che seguono o precedeono (per esempio ci sono consonanti che in alcuni casi si pronunciano addirittura come vocali); le regole del Danese, per via della loro stabilità (ad esempio rispetto all'Inglese), tendono tuttavia a essere apprese con notevole velocità. Il punto, però, è che, come al solito, i giornalisti italiani se ne sono altamente fregati e non hanno ritenuto opportuno assumere un atteggiamento di rispetto e umiltà che li portasse a informarsi su come pronunciare certi nomi. Ciò dovrebbe essere il compito di chi prepara i testi, ma anche costoro sono giornalisti, dunque persone che potrei definire come "professionisti della superficialità e dell'approssimazione". Naturalmente la cosa non riguarda solo il Danese, ma in generale tutte le lingue. L'atteggiamento è sempre lo stesso: non conosco come si dice, ma non mi informo e lo dico lo stesso; e di ciò non mi curo.