C'era una volta uno che di professione faceva l'allenatore della nazionale italiana di calcio. Pochi giorni fa, con tono assai arrogante, aveva esternato contro quelli che, a detta sua, non sapevano far altro che ricoprirlo di critiche, pronti però a saltare sul carro dei vincitori all'ultimo minuto.
Si chiamava Marcello Lippi. È rimasto senza carro, senza ruote e senza squadra.