Riflessioni esistenziali a parte, con la Indrė si è deciso di festeggiare questa ricorrenza in Danimarca. La Danimarca a dire il vero è un ritorno (la Danimarca è sempre un ritorno). Ad Aprile di due anni fa avevamo esplorato le numerose isole a sud della Selandia (là dove si trova Copenhagen), ora invece è giunto il turno dello Jutland centro-settentrionale e della super ecologica isoletta di Samsø.
Sei notti che si sono ridotte a cinque, per colpa del vulcano islandese Hamundur; roba che per dispetto bisognerebbe pianificare subito un viaggio nella "terra del fuoco e del ghiaccio", tanto abbiamo capito che quella bocca di fuoco sputa sempre e solo verso sud-est.
La Danimarca continentale ci ha svelato il suo splendore per due giorni scarsi, poi, come a Milano, ha preso il sopravvento la pioggia, che ci ha accompagnato insistentemente lungo tutto il tragitto, con temperature massime mai superiori ai 10° C. Riecheggiano ancora nelle mie orecchie le parole di Aksel, anziano e gentile proprietario della pensione Krogen di Ålborg (www.krogen.dk): "last winter we've had snow for three months and this is one of the coldest spring in the last twenty/thirty years". Ma alla fine siamo sopravvissuti, consapevoli che, ancora per un po', al tempo non si comanda.
Rimane ora da visitare lo Jutland del sud, ma non c'è fretta: probabilmente inseriremo quella destinazione in occasione di un futuro viaggio nella Germania settentrionale.