Monday, September 15, 2008

Menti straordinarie. Harold Kroto

Harold Kroto, Robert Curl e Richard Smalley hanno vinto il Nobel per la chimica nel 1996 per lo studio geometrico di una particolare e complessa molecola di carbonio.

Ecco come Kroto parla dei rapporti tra etica e scienziati:

"Io credo che gli scienziati abbiano la responsabilità di far sì che il progresso tecnologico venga usato per il benessere dell'umanità. D'altra parte, qualunque tecnologia può essere usata o abusata, per fare del bene o del male: col coltello si può tagliare il cibo a tavola, o la gola del vicino. [In chimica] l'esempio più tipico è la dinamite, che può essere usata per scavare un canale o per fare una mina".

Ed ecco il pensiero dello scienziato in tema di religione, religiosità e relative possibili implicazioni:

"Credo che ci siano due tipi di persone al mondo: quelli che hanno credenze mistiche, e quelli che non le hanno. Questi ultimi credono che la vita sia tutto ciò che abbiamo, che dobbiamo godercela e aiutare gli altri a godersela. Gli altri pensano che la vita futura sia più importante di quella presente, e temo che faranno saltare in aria il mondo. [...] L'1 per cento dell'umanità ha seri problemi mentali, e una buona parte di questi matti trova giustificazioni religiose per la propria pazzia. Altri la trovano nel nazionalismo e nel patriottismo, il che è altrettanto pericoloso. [...] Credo che dobbiamo cercare di sradicare la disumanità dell'uomo verso l'uomo, e il caso peggiore è quando lo stato prende il sopravvento e cerca di giustificare le sue azioni sulla base di motivazioni religiose, nazionaliste o patriottiche. È estremamente pericoloso, soprattutto ora che è facile procurarsi tecnologia avanzata: c'è il rischio di una fine dell'umanità".

Riporto infine la risposta alla seguente domanda di Odifreddi: "Lei non crede che si possa essere religiosi in un senso più alto, vedendo Dio nelle leggi della natura?":

"Einstein credeva nel Dio di Spinoza, che si rivela nell'armonia del creato, ma non in un Dio che si interessa delle fedi e delle azioni dell'uomo: per me questo è ateismo. Il vero problema è che la maggioranza della gente vive una vita miserabile, e ha un bisogno disperato di aggrapparsi a qualcosa: io credo che questo sia un meccanismo biologico di difesa, senza il quale l'umanità forse non sarebbe sopravvissuta. Solo una minoranza riesce a uscirne e accettare che questa vita è tutto ciò che c'è, e che quando è finita, è finita. Ma questo, più che una risposta, è soltanto un tentativo di dirle cosa penso: a certe domande, in realtà, non si può veramente rispondere".