Friday, October 01, 2010

Equini stracchi

Fino a ieri i Band Of Horses erano un gruppo indie rock. Ora che è uscito il loro terzo album - Infinite Arms (2010) - i Band Of Horses sono diventati un gruppo pop. Ma fin qui nulla di male, in fondo le etichette hanno poca importanza, e anche di fronte ai cambiamenti di pelle - più o meno vistosi - quel che conta è sempre e soltanto la buona musica.

E allora parliamo di musica. Infine Arms si apre con "Factory", un brano frizzante e profumato che, quasi inaspettatamente, lascia subito un'impressione di pregevole gradevolezza. Purtroppo il guizzo dei Band Of Horses anno domini 2010 termina qui. I brani dal secondo al sesto rimangono su livelli di sufficienza ma i ritmi si fanno più blandi e meno vivaci. La seconda parte dell'album subisce invece un vero e proprio tracollo, con una qualità compositiva molto dubbia e note soporifere disseminate ovunque in copiosa abbondanza.

In ultima analisi, a giudizio di chi scrive, siamo di fronte a un passo falso e soprattutto a un lavoro del tutto prescindibile.