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Monday, September 06, 2010

Telecretinismi (7). Epicentro e ipocentro

Le notizie relative ai terremoti sono particolarmente frequenti e, almeno una volta nella vita, a tutti è capitato di sentir dire al telegiornale, o di leggere su un quotidiano, frasi del tipo "l'epicentro del terremoto è stato localizzato a x km di profondità". Anzi espressioni del genere sono divenute così naturali e diffuse che i più non sono probabilmente in grado di coglierne l'errore. L'errore però c'è ed è piuttosto grossolano. Il punto in cui si origina un terremoto prende infatti il nome di ipocentro, l'epicentro è invece la sua proiezione sulla superficie terrestre (e la distanza verticale tra i due è detta profondità focale); quest'ultima è così detta per il fatto che l'ipocentro è chiamato anche fuoco.

Thursday, December 10, 2009

Telecretinismi (6). I chilometri quadrati

Ieri sera il TG delle 20:00 ha dato notizia, come altri telegiornali, di un iceberg grande come Bologna in viaggio verso le coste meridionali dell'Australia. Per ben due volte la conduttrice Cesara Bonamici ha parlato della larghezza della massa di ghiaccio in termini di chilometri quadrati. Ma i chilometri quadrati non erano una grandezza di superficie?

Wednesday, November 11, 2009

Telecretinismi (5). La funzione cumulata... questa sconosciuta

In questi giorni di presunto allarme per l'influenza A si leggono articoli e si sentono commenti televisivi in cui compaiono molto spesso frasi del tipo "cresce ancora il numero dei morti per influenza A... nel nostro Paese sono ormai x a partire dalla data y...".
Nella psicologia (si pensi a i termini "cresce" e "ancora") di che ne fruisce, una notizia di questo tipo si configura inevitabilmente come cattiva notizia, e per contro presuppone che una buona notizia debba essere in qualche modo collegata a un concetto di decrescita dei decessi.
Il fatto è che il numero di morti per influenza A a partire da una certa data può fare solo due cose: aumentare o, al limite, stabilizzarsi su un valore costante; la decrescita è matematicamente impossibile. Il fenomeno descritto (il conteggio dei morti e la loro somma giorno dopo giorno) è infatti un semplicissimo caso di funzione cumulata; nel nostro esempio (un po' macabro) di contabilità dei morti per influenza significa che il cumulato di oggi si costruisce sommando i decessi verificatisi in data odierna con tutti i decessi passati.

Si noti che la funzione cumulata non è un concetto matematico: è invece un concetto naturale, proprio di tutti noi, la matematica si preoccupa solo di darne una formulazione analitica, ma la sostanza non cambia.
Giornalisti e telegiornalisti, nella loro infinita ignoranza e nella loro continua opera di disinformazione o di informazione distorta, superficiale e approssimativa, non hanno dunque attenuanti di alcun tipo.

Friday, February 29, 2008

Telecretinismi (4). Italia, terra di poli ed equatori

Immagino io non sia il solo ad averlo notato: ogni volta che d'estate si va oltre i 30 °C e che d'inverno, di notte, si scende sotto zero, giornali e telegiornali sembrano voler fare a gare per annunciare che siamo in balia di temperature equatoriali o polari.

Non so quali siano i requisiti per diventare giornalista oggi, ma proporrei di far iniziare la professione con due settimane di vacanze: una da trascorrere in qualche località nei pressi dell'Equatore e l'altra vicino al Polo Nord; dato che l'artide, come l'antartide, sono ambienti fragili e delicati, e quindi non ci si dovrebbero fare crociere turistiche ma solo spedizioni di carattere scientifico, le isole Svalbard o la Groenlandia andrebbero benissimo.

Possibile che si sia perso del tutto il rispetto per i termini della nostra lingua?
Pare che una volta fosse ritenuto normale avere estati calde e inverni freddi, mentre ora è come se si pretendesse di voler vivere in una primavera costante.
E poi il freddo d'inverno e il caldo d'estate sono una non-notizia (e dunque uno spreco di tempo e spazio), la notizia si avrebbe in caso di situazioni rovesciate. Un po' come se si facesse un servizio o un articolo su una pornostar non vergine, la notizia sarebbe invece trovarne una vergine.

Saturday, February 23, 2008

Telecretinismi (3). Menti annebbiate

Ci risiamo. Ieri, di fronte allo spaventoso tamponamento sulla A21 (Torino-Brescia) che, all'altezza di Pontevico, ha causato 6 morti e 53 feriti, i cosiddetti organi d'informazione hanno parlato ancora una volta di nebbia killer e nebbia assassina.
Non se ne può più. Chi lavora con le parole tutti i giorni, anziché contribuire a fare una buona educazione informativa persevera in storpiature, manipolazioni e inversioni di concetti.

Come può la nebbia uccidere? La nebbia è nebbia, da milioni di anni svolge semplicemente la sua funzione naturale di riduzione della visibilità. Un po' come i leoni, da quando esistono, sbranano le loro prede quando hanno fame o attaccano gli intrusi quando questi penetrano nel loro territorio. Lo sanno tutti. Se andate a fare un safari in Africa e, alla vista di un leone, saltate giù dalla jeep e gli correte incontro e magari il gattone vi attacca si potrebbe forse dire che è colpa del leone? Il leone fa il leone, la biologia lo ha programmato per quello. Se vedete un vespaio, ci infilate dentro una mano, e in un batter d'occhio vi ritrovate intorno centinaia di vespe che vi pungono, è forse colpa delle vespe? Le vespe fanno le vespe.

Tutti abbiamo guidato in condizioni di scarsa visibilità per via della nebbia, anzi qui in Padania, almeno nella sua parte pianeggiante, la scighera ci accompagna da sempre, è parte di noi, e io dico che senza nebbia la vita sarebbe meno bella; la nebbia ci fa immaginare, ci fa pensare a quel che nasconde e non si vede, un po' come la siepe del Leopardi; ma in autostrada con la nebbia tutti ci siamo visti e continuamente ci vediamo superare da auto che sfrecciano a velocità folle e in un baleno scompaiono dentro la fitta foresta di etereo grigio. A volte succede che è il leone a scappare, altre volte il leone ti mangia. Queste sono le leggi della vita, basta conoscerle, è così semplice.

In merito alla vicenda di ieri c'è da registrare un altro fatto che dovrebbe far riflettere: tutti e sette i principali TG della sera hanno relegato la notizia nella parte centrale delle loro scalette; prima, evidentemente, era più importante parlare di inflazione, delle solite beghe politiche romane e dei disordini a Belgrado a seguito della secessione del Kosovo (quest'ultima, tra l'altro, notizia già vecchia). E questa sarebbe informazione?

Thursday, February 07, 2008

Telecretinismi (2). Sottigliezze

Francamente non ho mai capito per quale motivo si è preso a utilizzare, su giornali e TV, la terminologia polveri sottili per indicare la nota tipologia di inquinanti atmosferici.

Per sottile si intende infatti qualcosa che ha una dimensione ridotta rispetto alle altre due; tipicamente si può parlare di un foglio sottile, di uno strato sottile, di una fetta di salame sottile ecc. Se siamo in un mondo a due sole dimensioni, come per esempio su un foglio da disegno, si può parlare anche di linea sottile o tratto sottile ecc.

Il concetto di sottigliezza mal si adatta alla descrizione di oggetti di tipo sferoidale, quali appunto le polveri; non è un caso che si parla di particolato e che le dimensioni dei corpuscoli sono espresse facendo riferimento al loro diametro.
Non sarebbe dunque più appropriato parlare di polveri fini?

Sottigliezze certo, ma ciò sembra rivelare come a volte si utilizzino termini senza avere la consapevolezza del loro significato e di come i mezzi di informazione tendano a produrre un intorpidimento delle nostre normali capacità di critica.

Wednesday, February 06, 2008

Telecretinismi (1). Killer e pirla

Quante volte avete sentito al telegiornale frasi del tipo "montagna killer: dieci scalatori morti dopo essere stati travolti da una valanga"?
In un Paese come l'Italia, dove quella del killer è evidentemente una delle professioni più diffuse e remunerate, quasi non ci si stupisce nemmeno più dell'uso assurdo e completamente distorto che viene fatto di certi termini.
Rispondo con quanto saggiamente osservato da Beppe Grillo una quindicina di anni fa. L'unica cosa che si può dire in casi come questi non è montagna assassina ma scalatori pirla!