L'ignoratio elenchi (detta anche conclusione irrilevante) è una fallacia logica che consiste nel presentare un argomento di per sé valido, ma fuori tema (cioè a sostegno di qualcosa di diverso da ciò che originariamente si cercava di dimostrare).
Nei Paesi a cultura anglosassone questa fallacia è anche nota come red herring ("aringa rossa"). L'espressione deriva dall'usanza di salare e affumicare le aringhe (che con questo trattamento diventano rosso brunastre) per conservarle a lungo. Durante le campagne di caccia le aringhe affumicate distraevano i cani dalla traccia, e potevano essere usate da altri cacciatori per sviare i cani dei concorrenti su false piste.
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Thursday, August 06, 2009
Wednesday, August 05, 2009
Errori di ragionamento (5). Argumentum ad ignorantiam (2/2)
Gli esempi scolastici (come quello dell'esistenza o non esistenza di Dio, incontrato nel post precedente) sono sempre piuttosto facili da riconoscere. Ci sono tuttavia esempi che riguardano noi tutti, tutti i giorni, in cui uscire dal vicolo cieco dell'argumentum ad ignorantiam è meno semplice di quel che si potrebbe pensare, e diventa allora molto più frequente il rischio di restare prigionieri di questo tipo di fallacia logica.
Sono tutti quei casi in cui non esistono prove scientifiche certe che siano nettamente a favore o nettamente contrarie alla pericolosità di alcuni fenomeni: per esempio gli OGM e le radiazioni elettromagnetiche dei cellulari.
In casi come questi, dunque, il buon senso dovrebbe suggerirci di adottare un criterio di massima precauzione, ovvero un criterio che consideri, tra quelli possibili, lo scenario peggiore.
È anche evidente che è proprio questa zona grigia (la mancanza di prove scientifiche) ad aumentare la pericolosità del tranello logico dell'argumentum ad ignorantiam, spesso abilmente sfruttato dalle potenti lobby di potere. È quello che, ad esempio, tentano di far credere le multinazionali del petrolio quando invocano (anche attraverso il finanziamento di pseudo-ricerche abilmente guidate) la non esistenza di prove certe che leghino il consumo dei combustibili fossili ai mutamenti climatici in atto (prove che invece esistono).
Sono tutti quei casi in cui non esistono prove scientifiche certe che siano nettamente a favore o nettamente contrarie alla pericolosità di alcuni fenomeni: per esempio gli OGM e le radiazioni elettromagnetiche dei cellulari.
In casi come questi, dunque, il buon senso dovrebbe suggerirci di adottare un criterio di massima precauzione, ovvero un criterio che consideri, tra quelli possibili, lo scenario peggiore.
È anche evidente che è proprio questa zona grigia (la mancanza di prove scientifiche) ad aumentare la pericolosità del tranello logico dell'argumentum ad ignorantiam, spesso abilmente sfruttato dalle potenti lobby di potere. È quello che, ad esempio, tentano di far credere le multinazionali del petrolio quando invocano (anche attraverso il finanziamento di pseudo-ricerche abilmente guidate) la non esistenza di prove certe che leghino il consumo dei combustibili fossili ai mutamenti climatici in atto (prove che invece esistono).
Errori di ragionamento (5). Argumentum ad ignorantiam (1/2)
L'argumentum ad ignorantiam è una fallacia logica che porta ad affermare la falsità o la verità di una proposizione per l'assenza o la scarsità di elementi a favore o contro quella stessa proposizione. L'esempio più tipico è il seguente:
A: Dio non esiste
B: puoi provare che non esiste?
A: no
B: dunque Dio esiste
Questo tipo di situazione è molto semplice da superare: è infatti sufficiente un ribaltamento di posizioni; nel caso in esame:
A: e tui puoi provare che Dio esiste?
B: no
A: dunque Dio non esiste
È (o dovrebbe essere) evidente che la verità o la falsità di una proposizione dipende dalle prove che la sostengono o la confutano, e non dalla loro mancanza (un caso emblematico è quello del famoso Ultimo Teorema di Fermat: è risultato vero sin dal primo momento in cui Fermat stesso lo ha enunciato, anche se sono occorsi corca 350 anni per trovare le prove, ovvero la dimostrazione matematica).
A: Dio non esiste
B: puoi provare che non esiste?
A: no
B: dunque Dio esiste
Questo tipo di situazione è molto semplice da superare: è infatti sufficiente un ribaltamento di posizioni; nel caso in esame:
A: e tui puoi provare che Dio esiste?
B: no
A: dunque Dio non esiste
È (o dovrebbe essere) evidente che la verità o la falsità di una proposizione dipende dalle prove che la sostengono o la confutano, e non dalla loro mancanza (un caso emblematico è quello del famoso Ultimo Teorema di Fermat: è risultato vero sin dal primo momento in cui Fermat stesso lo ha enunciato, anche se sono occorsi corca 350 anni per trovare le prove, ovvero la dimostrazione matematica).
Tuesday, August 04, 2009
Errori di ragionamento (4). Argumentum ad misericordiam
Questo tipo di ragionamento consiste nel ricorso a una serie di mezzi emotivi per impietosire l'interlocutore.
Un esempio tipico è il seguente (alunno al professore): "la prego, non mi metta un'insufficienza: per preparare questo compito di matematica ho studiato anche di notte".
Quanto sopra si riferisce evidentemente a situazioni in cui, almeno una volta nella vita, ci siamo trovati più o meno tutti, o quasi. Casi analoghi si hanno quando, per esempio, cerchiamo di convincere un agente di polizia stradale a non darci una multa, adducendo a giustificazione le argomentazioni più disparate.
Un esempio tipico è il seguente (alunno al professore): "la prego, non mi metta un'insufficienza: per preparare questo compito di matematica ho studiato anche di notte".
Quanto sopra si riferisce evidentemente a situazioni in cui, almeno una volta nella vita, ci siamo trovati più o meno tutti, o quasi. Casi analoghi si hanno quando, per esempio, cerchiamo di convincere un agente di polizia stradale a non darci una multa, adducendo a giustificazione le argomentazioni più disparate.
Errori di ragionamento (3). Argumentum ad baculum
L'argumentum ad baculum (da baculum = bastone), detto anche ricorso alla forza o ricorso alla paura, è una fallacia logica che si basa sulla generazione di un senso di timore in coloro che vengono esposti a una determinata argomentazione. Il senso di paura (o di reverenza) porta l'ascoltatore a ritenere vera l'argomentazione senza nemmeno tentare di sottoporla a vaglio critico.
Un esempio è il seguente (madre rivolta al figlio piccolo): "devi credere in Dio, altrimenti tutti diranno che sei cattivo e andrai all'inferno".
Non è difficile riconoscere in tutto ciò il tipico esempio di meccanismo corecitivo utilizzato dagli adulti nei confronti dei bambini.
Un esempio è il seguente (madre rivolta al figlio piccolo): "devi credere in Dio, altrimenti tutti diranno che sei cattivo e andrai all'inferno".
Non è difficile riconoscere in tutto ciò il tipico esempio di meccanismo corecitivo utilizzato dagli adulti nei confronti dei bambini.
Errori di ragionamento (2). Reductio ad Hitlerum
La reductio ad Hitlerum è un'espressione ironica in forma di falsa locuzione latina, creata negli anni Cinquanta del secolo scorso da Leo Strauss. È utilizzata per squalificare un interlocutore comparandolo a un personaggio malvagio (per antonomasia Adolf Hitler), in modo da evitare del tutto le sue argomentazioni.
Di fatto si tratta di un meccanismo retorico basato sulla fallacia logica del tipo argumentum ad hominem (già descritto in una serie di post precedenti; uno del 29/07/2009, vedi qui; uno del 30/07/2009, vedi qui; e uno del 04/08/2009, vedi qui).
Uno degli esempi più tipici è il seguente: "Hitler era vegetariano, dunque essere vegetariani è cosa riprovevole".
Di fatto si tratta di un meccanismo retorico basato sulla fallacia logica del tipo argumentum ad hominem (già descritto in una serie di post precedenti; uno del 29/07/2009, vedi qui; uno del 30/07/2009, vedi qui; e uno del 04/08/2009, vedi qui).
Uno degli esempi più tipici è il seguente: "Hitler era vegetariano, dunque essere vegetariani è cosa riprovevole".
Errori di ragionamento (1). Argumentum ad hominem (3/3)
Per chi volesse approfondire il tema vale la pena sottolineare che l'argumentum ad hominem è presente in tre sottotipologie diverse: ad personam, circostanziale e tu quoque.
La prima tipologia (ad personam) è di solito utilizzata per un attacco diretto alla persona, saltando in blocco il suo ragionamento; in questi casi si può addirittura arrivare all'insulto e alle calunnie. Di fronte a una data affermazione di A, B potrebbe per esempio rispondere con un "lei stia zitto, è completamente inaffidabile".
Nel secondo caso, invece, si aggira la critica all'affermazione di A, sottolineando la relazione che intercorre tra A e una particolare situazione in cui questi si trova. Per esempio, di fronte a un tentativo fatto da A per parlare di giustizia, B potrebbe rispondere con un "come puoi parlare di giustizia lei che è inquisito?".
Infine, nel terzo caso, le argomentazioni di A vengono ritenute false in quanto in contrasto con i comportamenti di A stesso. Se per esempio A fosse un genitore fumatore che cercasse di spiegare al figlio B che fumare fa male, B potrebbe dire "non credo fumare faccia male se tu stesso lo fai".
La prima tipologia (ad personam) è di solito utilizzata per un attacco diretto alla persona, saltando in blocco il suo ragionamento; in questi casi si può addirittura arrivare all'insulto e alle calunnie. Di fronte a una data affermazione di A, B potrebbe per esempio rispondere con un "lei stia zitto, è completamente inaffidabile".
Nel secondo caso, invece, si aggira la critica all'affermazione di A, sottolineando la relazione che intercorre tra A e una particolare situazione in cui questi si trova. Per esempio, di fronte a un tentativo fatto da A per parlare di giustizia, B potrebbe rispondere con un "come puoi parlare di giustizia lei che è inquisito?".
Infine, nel terzo caso, le argomentazioni di A vengono ritenute false in quanto in contrasto con i comportamenti di A stesso. Se per esempio A fosse un genitore fumatore che cercasse di spiegare al figlio B che fumare fa male, B potrebbe dire "non credo fumare faccia male se tu stesso lo fai".
Thursday, July 30, 2009
Errori di ragionamento (1). Argumentum ad hominem (2/3)
Non è difficile riconoscere come, specie negli ultimi due decenni, l'argumentum ad hominem sia stato e continui a essere, consciamente o meno, uno degli strumenti più utilizzati dalla sinistra per criticare e denigrare Berlusconi e la Lega.
Wednesday, July 29, 2009
Errori di ragionamento (1). Argumentum ad hominem (1/3)
L'argumentum ad hominem - che letteralmente significa "argomento contro l'uomo" - è un'antichissima strategia retorica che consiste nello screditare un'affermazione o un'argomentazione altrui attaccando la persona che la sostiene invece di confutare gli argomenti che questa persona ha esposto.
Utilizzata già all'epoca dell'antica Grecia è oggi impiegata con fastidiosa sovrabbondanza soprattutto nelle discussioni politiche e nelle polemiche giornalistiche.
Un'argomentazione ad hominem è di fatto una manovra diversiva per distogliere l'attenzione dall'oggetto del ragionamento e spostarla su colui che la sostiene.
Il meccanismo di funzionamento è duplice:
Primo caso (è quello più tipico):
(1) Il soggetto A afferma la proposizione B
(2) Vengono individuati elementi negativi relativi al soggetto A e questi elementi sono slegati rispetto al contenuto di verità della proposizione B
(3) Si sfrutta quanto al punto precedente per proporre forzatamente e senza argomentarla la falsità della proposizione B
Secondo caso (meno frequente):
(1) Il soggetto A afferma la proposizione B
(2) Vengono individuati elementi negativi relativi alla proposizione B
(3) Si sfrutta quanto al punto precedente per criticare il soggetto A
Nel primo caso il discredito viene spostato dal soggetto alle sue argomentazioni, nel secondo caso il meccanismo è esattamente l'opposto.
La fallacia logica degli argomenti ad hominem è evidente: un argomento è infatti vero o falso a prescindere da chi lo sostiene, ma se non individuato e riconosciuto, questo schema di ragionamento può facilmente indurre all'errore e alla distrazione.
Utilizzata già all'epoca dell'antica Grecia è oggi impiegata con fastidiosa sovrabbondanza soprattutto nelle discussioni politiche e nelle polemiche giornalistiche.
Un'argomentazione ad hominem è di fatto una manovra diversiva per distogliere l'attenzione dall'oggetto del ragionamento e spostarla su colui che la sostiene.
Il meccanismo di funzionamento è duplice:
Primo caso (è quello più tipico):
(1) Il soggetto A afferma la proposizione B
(2) Vengono individuati elementi negativi relativi al soggetto A e questi elementi sono slegati rispetto al contenuto di verità della proposizione B
(3) Si sfrutta quanto al punto precedente per proporre forzatamente e senza argomentarla la falsità della proposizione B
Secondo caso (meno frequente):
(1) Il soggetto A afferma la proposizione B
(2) Vengono individuati elementi negativi relativi alla proposizione B
(3) Si sfrutta quanto al punto precedente per criticare il soggetto A
Nel primo caso il discredito viene spostato dal soggetto alle sue argomentazioni, nel secondo caso il meccanismo è esattamente l'opposto.
La fallacia logica degli argomenti ad hominem è evidente: un argomento è infatti vero o falso a prescindere da chi lo sostiene, ma se non individuato e riconosciuto, questo schema di ragionamento può facilmente indurre all'errore e alla distrazione.
Errori di ragionamento (0)
Ho deciso di proporre una breve sezione dedicata ai più comuni errori logici che si ritrovano nel linguaggio comune. Perché? Semplice: saper riconoscere le varie fallacie consente di non farsi fuorviare dai ragionamenti altrui (anche se magari fatti in buona fede) e dunque di evitare brutte sorprese o anche solo di perdere tempo.
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