Wednesday, June 30, 2010

Linguaggio da ufficio (100). Agility

Anche se non riguarda propriamente il linguaggio da ufficio, recentemente mi ha molto colpito sentir parlare di gare di "agility" a proposito di cani. Mi domando infatti cosa spinga a sostituire "agilità" con l'equivalente "agility".
Applicando la cosiddetta logica del primo ordine mi verrebbe da dire: sto diventando vecchio o tutti gli altri sono pirla.

Correnti da destra

Ha fatto notare Davide Gicalone: "Nel centro destra le correnti sbocciano con la rugiada del mattino".

Dibattito sì, dibattito no

Ha recentemente osservato Davide Giacalone: "Manca il dibattito nella sinistra? No, il dibattito c'è, solo che si svolge sulle scemenze e sui personalismi".

Fast forward

Una delle cose più tristi è che ho sempre meno tempo per ascoltare musica, tuttavia di fronte a un album come Sigh No More (2009) dei Mumford & Sons (gruppo indie-folk rock da Londra) non posso che fare un elogio della funzione fast forward dei moderni lettori digitali. Signori, il folk è un'altra cosa.

Il camioncino SETI

Ieri mi è capitato di incrociare in tangenziale un camioncino con la scritta SETI. Non ricordo ora cosa si nascondesse dietro quell'acronimo aziendale, tuttavia non ho potuto fare a meno di chiedermi se il proprietario di quella ditta fosse a conoscenza di un altro e ben più ambizioso SETI: il programma Search for Extra-Terrestrial Intelligence.

Il fscino delle parolo (8). Ghirigori

L'etimologia è altamente incerta ma la bellezza di questo termine è tale che non serve aggiungeere altro, è sufficiente pronunciarlo!

Eleanor Rigby

Ah, look at all the lonely people
Ah, look at all the lonely people

Eleanor Rigby, picks up the rice
In the church where a wedding has been
Lives in a dream

Waits at the window, wearing the face
That she keeps in a jar by the door
Who is it for?

All the lonely people
Where do they all come from?
All the lonely people
Where do they all belong?

Father McKenzie, writing the words
Of a sermon that no one will hear
No one comes near

Look at him working, darning his socks
In the night when there's nobody there
What does he care?

All the lonely people
Where do they all come from?
All the lonely people
Where do they all belong?

Ah, look at all the lonely people
Ah, look at all the lonely people

Eleanor Rigby, died in the church
And was buried along with her name
Nobody came

Father McKenzie, wiping the dirt
From his hands as he walks from the grave
No one was saved

All the lonely people
(Ah, look at all the lonely people)
Where do they all come from?
All the lonely people
(Ah, look at all the lonely people)
Where do they all belong?

29 Giugno 2010. Barlumi di saggezza dal Vaticano

"Il pericolo più grave per la Chiesa oggi non viene dalle persecuzioni esterne ma dal male che la inquina dall'interno".

[Benedetto XVI]

Tuesday, June 29, 2010

Il fascino delle parole (7). Subliminale

È un termine che ciclicamente ritorna.
Nel corso degli ultimi cinque decenni sui cosiddetti messaggi subliminali è stato detto e scritto moltissimo, sovente con superficialità e scarsa conoscenza del fenomeno. Non è dunque il caso di proporre ulteriori interventi in materia, specie in uno spazio limitato come il blog.
In questa sede preferisco invece mettere in evidenza l'etimologia, probabilmente poco conosciuta. Il vocabolo è costruito a partire da due elementi di origine latina: "sub" e "limen", nel significato di "sotto la soglia". La soglia, naturalmente, è quella della percezione.

Monday, June 28, 2010

I cerchi di Frazier

Sono un'interessante illusione ottica in cui dei cerchi tendono a essere percepiti come spirali. Si parla alternativamente anche di illusione della corda ritorta.

L'illusione di Ponzo

È un tipo di illusione ottica piuttosto semplice che mi rimanda indietro nel tempo di una trentina d'anni, quando l'ho incontrata per la prima volta sui banchi di scuola. Per chi non l'avesse mai vista, o per chi non la conoscesse sotto questo nome, la Rete offre numerosi esempi autoesplicativi.

Il triangolo di Penrose

È probabilmente il più celebre dei cosiddetti oggetti impossibili, oggetti che, cioè, possono essere solamente rappresentati ma non costruiti.
Creato nel 1934 dall'artista svedese Oscar Reutersvärd, è poi stato re-inventato dal matematico Roger Penrose che lo ha reso popolare al mondo intero negli anni Cinquanta del secolo scorso.
Come buona parte degli oggetti impossibili anche il triangolo di Penrose è stato più volte utilizzato dal grande artista neerlandese Maurits Cornelis Escher.

Sunday, June 27, 2010

Lo stile metamorfico di Octavio Ocampo

Girovagando per la Rete mi sono imbattuto in questo interessante artista messicano, autore di molte opere basate sul cosiddetto stile metamorfico.
I suoi lavori sono costruiti su illusioni ottiche a volte estremamente complesse (si veda ad esempio octavioocampo.com.mx).

Il vaso di Rubin

Il vaso di Rubin è un esempio di figura reversibile ideata nel 1915 dallo psicologo danese Edgard Rubin per sottolineare il rapporto tra figura e sfondo.

Il ramo della pazzia

"Un ramo di pazzia abbellisce l'albero della saggezza".

[Alessandro Morandotti]

I cent'anni dell'Anonima Lombarda Fabbrica Automobili

Si celebrano oggi, a Milano, i cento anni dalla fondazione della gloriosa ALFA. Per i più giovani, sempre distratti, vale la pena ricordare l'acronimo che si cela dietro dietro il celebre e amato marchio.

Forza della ragione? No, ragione della forza

"Raramente la forza della ragione prevale sulla ragione della forza".

[Alessandro Morandotti]

Il paradosso della saggezza

"Man mano che aumenta la saggezza diminuiscono le occasioni di utilizzarla".

[Alessandro Morandotti]

Lo psicanalista secondo Morandotti

"Lo psicanalista è un uomo che per risolvere i propri problemi si finge capace di risolvere quelli altrui".

[Alessandro Morandotti]

Il libro di Mach

Si tratta di un'illusione ottica. Il libro di Mach è una particolare rappresentazione che non permette di dire se il libro sia aperto verso di noi o se ne vediamo la copertina. Anche in questo caso, come per il cubo di Necker, si ha una continua oscillazione tra le due viste possibili.

Un signore al mare

Al mare. Un uomo si rivolge a una signora in acqua:

- Mi scusi, si tocca?
- Oggi no: è arrivato mio marito

Il cubo di Necker

Il cubo di Necker è una delle illusioni ottiche più note. Si tratta di una figura ambigua che dà origine a un'inversione di profondità permettendo due prospettive orientate in direzioni diverse. A causa del particolare intreccio di linee non è possibile indicare quale faccia del cubo sia rivolta verso l'osservatore e quale sia dietro (molte persone tendono a percepire la faccia in basso a sinistra come quella anteriore: probabilmente ciò dipende dal fatto che il nostro cervello "preferisce" vedere il cubo da sopra).

Louis Albert Necker, studioso svizzero di cristallografia, ha analizzato per primo il disegno nel 1832 e ha individuato i fattori che contribuiscono a generare questo paradosso visivo. Diversamente dalla rappresentazione prospettica di un cubo, in cui la superficie della faccia anteriore è più grande di quella della faccia posteriore, il cubo di Necker è disegnato in modo che le due facce siano di uguali dimensioni. Questa situazione produce sulla retina un'immagine che il cervello può interpretare in due modi che corrispondono a una proiezione del cubo visto da posizioni diverse. Di fronte al problema di quale sia la posizione in cui si trova il cubo, il cervello non "sceglie" e continua a oscillare tra l'una e l'altra.

Doppio padre?

Il padre accompagna il figlio in ospedale per un attacco di appendicite. Il chirurgo non ha dubbi, "bisogna operare", ma subito dopo aggiunge "non voglio farlo io: è mio figlio". Come è possibile?

Semplice: il chirurgo è la madre.

Saturday, June 26, 2010

Cabaret istituzionale

Ci ha visto giusto Danielone: con la nomina a ministro di Aldo Brancher, Berlusconi ci ha definitivamente traghettato nell'era del cabaret istituzionale.

Abbreviazione di Dio

"Io, abbreviazione di Dio".

[Alessandro Morandotti]

Il lievito della conoscenza

"Il dubbio è il lievito della conoscenza".

[Alessandro Morandotti]

Il denaro come l'aria

"Il denaro è come l'aria, fin che c'è non te ne accorgi".

[Alessandro Morandotti]

Vermiglio

Non mi stupirei se per qualcuno fosse un ibrido ottenuto incrociando un verme con un coniglio.

Il numero più grande che si può scrivere con due cifre

È 387.420.489, ovvero 9^9.

Peso netto, peso lordo e tara

Il quesito che segue, estremamente semplice, è uno dei giochi più noti (la versione fornita in queste pagine non è che una delle innumerevoli e possibili varianti). In realtà esso mette soprattutto in luce la tendenza a un certo tipo di errori, dovuti a ragionamenti logico-matematici impostati male o troppo frettolosamente.

Una botte di vino costa 810 € e il vino vale 800 € più del contenitore (la botte nuda e cruda). Quanto vale il vino?

Se la vostra risposta è stata 800 € siete incorsi esattamente nel tipo di errore cui accennavo sopra.
Da un lato mi verrebbe da dire di non preoccuparvi (questo errore è incredibilmente comune), dall'altro, tuttavia, mi verrebbe da dirvi il contrario (si tratta infatti di un errore piuttosto grave e grossolano).

La soluzione richiede di impostare un semplicissimo sistema di due variabili in due incognite.
Siano V il vino e L la botte di legno vuota. Il sistema è il seguente:

V + L = 810
V = L + 800

Da cui, risolvendo, otteniamo V = 805 € e L = 5 €.

Che anno è? Che giorno è?

Qui Battisti e il suo capolavoro I Giardini Di Marzo non c'entrano. Si tratta invece, ancora una volta, di un piccolo indovinello.

Chiedete a un vostro amico la sua età e questi vi risponde nel modo seguente: l'altro ieri avevo quindici anni e l'anno prossimo sarò maggiorenne. Che giorno è oggi, qual è il compleanno del vostro amico e quand'era l'altro ieri?

Le tre risposte sono rispettivamente 1 Gennaio, 31 Dicembre, 30 Dicembre.

La moneta del 540 AC e il direttore del British Museum

Ecco un altro semplice quesito che, nonostante l'ovvietà della soluzione, è destinato a mietere un numero straordinariamente alto di vittime (provate per credere).

Vi ritrovate per le mani una vecchia e rarissima moneta con la dicitura 540 AC. Di fronte a un oggetto tanto raro e dunque incredibilmente prezioso (in pratica è l'occasione della vostra vita per abbandonare finalmente l'odiata routine casa-lavoro-casa), decidete di contattare il direttore del British Museum (o degli Uffizi, o del Louvre, o di qualunque altro grande museo) per trattare la vendita. Tuttavia, con vostra grande sorpresa, raccolte le vostre generalità anagrafiche, il direttore del museo chiama la polizia e vi fa arrestare. Perché?

Evidentemente perché se la moneta fosse stata autentica, chi l'aveva fabbricata, lavorando nel 540 AC, non avrebbe mai potuto sapere della futura nascita di Cristo!

Il droodle di Ship Arriving Too Late to Save a Drowning Witch

I droodle sono stati utilizzati anche da alcuni artisti. Ancor oggi l'impiego più significativo è probabilmente la copertina dell'album Ship Arriving Too Late to Save a Drowning Witch, pubblicato dal geniale e compianto Frank Zappa nel 1982.

What's a droodle? Cosa sono i droodle?

I droodle sono disegni schematici di tipo minimale che sembrano rappresentare qualcosa senza però darne un'immagine evidente. Benché diffusi già da qualche anno, sono stati resi celebri negli Stati Uniti da Roger Price, autore nel 1953 del libro Droodles.
Il termine droodle, in realtà privo di un significato proprio, rimanda sia a doodle (scarabocchio, ghirigori) che a riddle (enigma, indovinello).
La cosa interessante dei droodle è che essi non hanno una spiegazione o una "soluzione" univoca, anzi il bello del gioco (perché in fondo è di questo che si tratta) è che, di fronte alla stessa immagine, ognuno di noi può fornisce la propria versione, con interpretazioni a volte bizzarre e molto divertenti.

Un vecchio archivio di queste figure è reperibile al link www.droodles.com (aggiornato al 2002).
Inutile dire che il divertimento che se ne ricava è sia per i bambini che per gli adulti.

Prima l'uovo o la gallina?

È nato prima l'uovo o la gallina? Ovviamente l'uovo: i dinosauri deponevano uova molto prima che nascesse la prima gallina!

Quattro triangoli, sei bastoncini

È possibile costruire quattro triangoli uguali usando solamente sei bastoncini della stessa lunghezza? Sì, e la cosa è piuttosto semplice: la soluzione si chiama tetraedro.

Stalin sfrattato dalla natale Gori

La gigantesca statua di Stalin che sorgeva nel centro di Gori, città natale del dittatore sovietico, è stata smantellata in tutta fretta e in gran segreto durante la notte. La statua di bronzo, alta sei metri su un piedistallo di nove, è stata trasferita nel cortile del museo dedicato a Stalin. Al suo posto, nella piazza centrale di Gori, sarà costruito un monumento per le vittime georgiane cadute nella mini-guerra del 2008 contro la Russia.
Nonostante le immancabili proteste dei soliti nostalgici, questo mi sembra un ulteriore passo (simbolicamente concreto) di avvicinamento della Georgia alla UE.

Friday, June 25, 2010

La bottega orafa

Immaginate di essere il proprietario di una prestigiosa bottega orafa e di avere alle vostre dipendenze dieci artigiani che fabbricano catenine. In base agli accordi contrattuali, ognuno di loro riceve ogni giorno cento grammi d'oro e l'intero quantitativo deve essere obbligatoriamente impiegato nella lavorazione. Quello che sapete per certo è che uno degli artigiani ha il vizietto dell'inganno (per la precisione tiene per sé dieci grammi del prezioso metallo, lavorandone solo novanta); quello che non sapete è di chi si tratta. La difficoltà a individuare il colpevole consiste nel fatto che, una volta realizzata, ogni lavoratore - in forma del tutto anonima - deposita la propria catenina in un magazzino comune; in apparenza non vi è dunque alcuna possibilità di stabilire un legame tra l'opera (la catenina) e il suo creatore.

Esiste un modo semplice per individuare il colpevole? Ovviamente sì. Quello che serve è una normale bilancia di precisione e un po' di ingegno.

Il proprietario dovrebbe fare quanto segue: consegnare 100 grammi d'oro al primo artigiano, 200 al secondo, 300 al terzo, ... e chiedere loro di realizzare in un solo giorno rispettivamente, una, due, tre, ... dieci catenine; ai fini del risultato l'ordine con cui vengono scelti i dieci artigiani non conta. Il proprietario, a questo punto, non dovrà far altro che raccogliere l'insieme delle catenine realizzate e pesarle tutte quante su di un'unica bilancia. Il colpevole non avrà scampo. Un ammanco di dieci grammi rispetto al totale previsto segnalerà infatti la colpevolezza del primo artigiano, un ammanco di venti grammi inchioderà il secondo, e così via.

Per quanto riproposto qui in forma moderna, si tratta in realtà di un problema (con relativa soluzione) particolarmente antico.

Il gioco dell'uccello

Vi propongo un semplice gioco da fare con gli amici. Per quanto non difficile, vi sorprenderete del numero incredibilmente alto di risposte errate.

Un uccello si differenzia da qualsiasi altro animale perché:

(A) ha il becco
(B) ha le piume
(C) vola
(D) depone le uova

La risposta esatta è la (B).

Thursday, June 24, 2010

La Slovacchia esiste

Non tutto il male vien per nuocere, dice il proverbio. Gli Italiani hanno ora la straordinaria occasione di volgere in positivo un evento spiacevole come l'esclusione dai mondiali di calcio sudafricani. Finalmente, possono infatti dire di aver appreso che la Slovacchia esiste. Col tempo potrebbero addirittura imparare dove cade l'accento, che il nome locale è Slovensko (o Slovenská Republika) e che Bratislava ne è la capitale. Mica male, no?

Quello del carro dei vincitori

C'era una volta uno che di professione faceva l'allenatore della nazionale italiana di calcio. Pochi giorni fa, con tono assai arrogante, aveva esternato contro quelli che, a detta sua, non sapevano far altro che ricoprirlo di critiche, pronti però a saltare sul carro dei vincitori all'ultimo minuto.
Si chiamava Marcello Lippi. È rimasto senza carro, senza ruote e senza squadra.

Segnali digitali

La spinta verso il passaggio alla TV digitale è stata orchestrata dall'alto in maniera assolutamente scientifica. Lo deduciamo da alcuni segnali ben precisi: per esempio, avete notato come le didascalie delle principali trasmissioni (in particolar modo quelle sportive) si sono fatte più piccole? Il messaggio è piuttosto chiaro: compratevi quanto prima un televisore di nuova generazione e, possibilmente, che sia anche di grandi dimensioni.

Wednesday, June 23, 2010

Il pessimista secondo Mencken

"Un pessimista è uno che, quando sente profumo di fiori, si guarda in giro per vedere dov'è la bara".

[Henry Louis Mencken]

L'idealista secondo Mencken

"Un idealista è una persona che, scoprendo che una rosa ha un profumo migliore di un cavolo, conclude che farà anche un brodo migliore".

[Henry Louis Mencken]

La coscienza e la suocera

"La coscienza è una suocera le cui visite non finiscono mai".

[Henry Louis Mencken]

Cannibale astemio o cristiano ubriaco?

"Meglio dormire con un cannibale astemio che con un cristiano ubriaco".

[Herman Melville]

Una via per Gianfranco Miglio

È accaduto a Como. Una via intitolata a Gianfranco Miglio mi pare un più che giusto e doveroso riconoscimento.

Tuesday, June 22, 2010

Quadri moderni

"Non comprate quadri moderni, fateveli in casa".

[Leo Longanesi]

The meaning of Bafana Bafana

Bafana is a Zulu word meaning "boys". The expression Bafana Bafana, coined by three Sowetan reporters in 1992, has quickly become the favourite way local people call the South African football team.

Visitatori dal Sudafrica

In tempo di mondiali di calcio il blog ha registrato nel pomeriggio di oggi il primo visitatore dal Sudafrica.

Scozia, anticamente detta Caledonia

Nella tarda serata di ieri qualcuno è approdato su questo blog dopo aver inserito in Google la stringa di ricerca "etimologia caledonia". Su queste pagine in realtà non se n'è mai parlato, ma è un'occasione buona per farlo ora: come sinteticamente riportato nel titolo, Caledonia non è altro che il nome utilizzato anticamente per designare l'attuale Scozia.

Monday, June 21, 2010

Calderoli a Fini

«C'è chi lavora per realizzare il federalismo e chi, invece, si dedica alla filosofia...».

La regola di Giacalone

Ci fa sapere Davide Giacalone: "girando l'Italia ho imparato una regola: se ti trovi di fronte a un assessore giovane e bravo è largamente probabile che sia leghista".

Frenemy (frienemy)

Frenemy (più raramente scritto frienemy) è un neologismo creato dall'unione dei due termini inglesi friend (amico/a) e enemy (nemico/a). Di fatto descrive quelle persone che si fingono amiche per poi pugnalarti alle spalle. È usato soprattutto nel contesto delle amicizie femminile o negli ambiti lavorativi, dove questi fenomeni sono più frequenti.

Sunday, June 20, 2010

Il valore delle parole

"Il valore delle parole non sta in ciò che racchiudono, ma in ciò che liberano".

[Giorgio A Livraga]

Linguaggio da ufficio (99). Tip

Ci mancava anche questa. Adesso non riusciamo nemmeno più a usare termini innocui come "consiglio", "dritta", "suggerimento"?

Coscienza pulita

"Aveva la coscienza pulita. Mai usata".

[Stanisław J Lec]

Aldo Brancher

Pare che ci sia un nuovo ministro. L'hanno messo lì per attuare il federalismo, e non è nemmeno leghista. E chi minchia è costui? Ne avevamo bisogno?

Dateci pure la colpa

Siamo in attesa che Cannavaro dica apertamente che la colpa di questi imbarazzanti due pareggi è nostra. Nostra, di noi Padani cattivoni che tifiamo contro. Per la verità abbiamo sostenuto il Paraguay e sosterremo la Slovacchia, oggi invece siamo stati assonnati spettatori neutrali di una squadra (quella italiana) incredibilmente fiacca e di un calcio noioso e brutto. Contro la Nuova Zelanda avrebbe vinto persino la nostra nazionale di calcio padana, quella che voi odiate tanto. Per ora, dunque, fate silenzio. E non dimenticate che al prossimo giro il nostro cuore batterà a Bratislava.

Mignete e l'amico Michele

Ci siamo conosciuti all'università e ci siamo frequentati anche dopo. Poi, una di quelle chiamate a cui non si può dire no, ha portato Michele a Liegi, e da allora ci siamo quasi persi di vista. Un paio di telefonate, un breve incontro a fine 2006, e poi quasi nulla. Impossibilitati a rivederci persino durante il mio recente viaggio in Vallonia, ci siamo invece ritrovati oggi, con rispettive consorti, in un ristorantino di Mignete, frazione di Zelo Buon Persico. Nonostante gli anni non siamo cambiati e in questi casi diventa tutto semplice.
Nelle confinanti Fiandre, intorno alla metà di Settembre si terrà il festival della birra di Brugge, chissà che non ci si riveda da quelle parti.

Mastering Your Man from Head to Head

È questo il titolo di un nuovissimo libro che sta per invadere il mercato USA e che, c'è da scommetterci, sbarcherà presto anche qui in Europa.
Jordan Larousse e Samantha Sade, le autrici, sono già note in patria per il loro visitatissimo blog Oyster And Chocolate, un sito di racconti, poesie, arte, consigli e molto altro che fanno perno sul mondo dell'erotismo al femminile (il punto di vista, come si può immaginare, è quello della donna occidentale emancipata, ben descritta nella serie televisiva Sex & The City).
Per chi conosce l'Inglese, il titolo del libro è di una chiarezza disarmante: from head to head non significa infatti "da testa a testa" ma "dalla testa al pene" (dall'espressione slang to give head = "fare un pompino", ma meno volgare di come suona nella traduzione toscana).
Per chi invece non avesse colto subito il senso, viene in soccorso il sottotitolo, tutt'altro che oscuro: The Girlfriend's Guide to Working a Penis and the Man Attached to It. For Your Pleasure and His. E viene subito in mente il simpatico modo con cui la Littizzetto è solita distinguere tra "walter" e "porta-walter".

Saturday, June 19, 2010

Va' Pensiero o Va Pensiero? Un misterioso apostrofo

Il recente dibattito politico ha riportato nuovamente in auge la disputa tra il componimento verdiano e l'attuale inno italico. In realtà si tratta semplicemente dell'ultimo, in ordine cronologico, di una lunga serie di ricorsi storici che in questi anni sono affiorati più volte, e siamo altrettanto certi che non finirà qui.

Mi si conceda una breve digressione prima di affrontare il tema. A dispetto di quanto pensano in molti, non è in atto alcun tentativo di sostituire l'inno degli Italiani (oggi considerato sacro, fino a ieri ignorato, bistrattato, dimenticato). Pensiamo infatti che gli Italiani abbiano tutti i diritti di tenersi ed essere orgogliosi del loro cantico. Semmai è in discussione, per la Padania, l'opportunità o meno di adottare come inno la celeberrima aria tratta dal Nabucco.
Il mio parere è la cosa potrebbe andare bene nel transitorio, ma ritengo motivo di maggior fierezza intraprendere la strada di una composizione nuova di zecca. D'altra parte i musicisti qualificati non mancherebbero.

Ma torniamo alla questione indicata nel titolo di questo post. In questi giorni si sono viste sui giornali e nei titoli di molte TV locali sia la forma Va' Pensiero (con apostrofo) che la forma Va Pensiero (senza apostrofo). Quale delle due è quella corretta?

La premessa è che la maggior parte dei lettori e dei telespettatori non si è accorta di nulla e, probabilmente, non si è mai posta il problema (l'ignoranza grammaticale, figlia di un sistema scolastico profondamente carente, è infatti uno dei pochi elementi di unione tra Italiani e Padani).
La seconda notazione è che, nella restante minoranza, i più pensano che la forma corretta è quella con l'apostrofo. Secondo le regole attuali, va' è infatti la forma tronca di vai (imperativo), dunque la presenza dell'apostrofo è obbligatoria. Quello che però quasi nessuno sa è che nel libretto originale l'apostrofo non c'era.

Ne consegue che entrambe le forme sono in un certo senso giuste: la prima (con apostrofo) perché rispetta la grammatica attuale, e la seconda perché rispetta i fatti storici.
Detto questo, credo che oggi sia comunque più corretto prediligere la versione con apostrofo. Va anche sottolineato che i giornalisti che hanno omesso l'apostrofo, nel 99,99% dei casi lo hanno fatto per ignoranza (ovviamente grammaticale).

The sound of silence

Hello darkness, my old friend,
I've come to talk with you again,
Because a vision softly creeping,
Left its seeds while I was sleeping,
And the vision that was planted in my brain
Still remains
Within the sound of silence.

In restless dreams I walked alone
Narrow streets of cobblestone,
'Neath the halo of a street lamp,
I turned my collar to the cold and damp
When my eyes were stabbed by the flash of a neon light
That split the night
And touched the sound of silence.

And in the naked light I saw
Ten thousand people, maybe more.
People talking without speaking,
People hearing without listening,
People writing songs that voices never share
And no one dared
Disturb the sound of silence.

Fools said I, You do not know
Silence like a cancer grows.
Hear my words that I might teach you,
Take my arms that I might reach you.
But my words like silent raindrops fell,
And echoed
In the wells of silence.

And the people bowed and prayed
To the neon god they made.
And the sign flashed out its warning,
In the words that it was forming.
And the sign said, the words of the prophets are written on the subway walls
And tenement halls.
And whisper'd in the sounds of silence.

Friday, June 18, 2010

Approcciare

Per quanto corretto, questo mi sembra uno dei nostri verbi più brutti.

La lezione della solitudine

"Non è rompendo la solitudine, bensì approfondendola, che gli esseri diventano capaci di comunicare".

[Louis Lavelle]

Vallonia. Appunti di viaggio

La data di Sabato 5 Giugno 2010 ha segnato la mia prima volta in Vallonia.

Fiandre e Vallonia sono diverse tra loro anche dal punto di vista paesaggistico, il che implica automaticamente una diversità nelle modalità di visita ed esplorazione (o, almeno, nel tipo di approccio da seguire).
Se le Fiandre sono dominate da pochi centri di medie dimensioni (Anversa, Brugge, Gent, Lovanio, Ostenda e Mechelen) e occupano un territorio prevalentemente pianeggiante, in Vallonia a farla da padrone sono i piccoli villaggi che punteggiano scenari in buona parte collinari (Ardenne).
Ne conseguono due binomi naturali (non stiamo parlando di algebra): Fiandre-treno e Vallonia-automobile. Così abbiamo fatto anche noi.
Una piccola nota: anche la Vallonia ha i suoi centri di medie dimensioni (in particolare Liegi e Namur), ma, a detta di tutti, queste città, in termini di bellezza, non sono paragonabili alle località fiamminghe citate sopra, e, come ricordato, i veri tesori della Vallonia vanno ricercati nei piccoli borghi e nei paesi.

La prima tappa è stata Han-sur-Lesse, comune della municipalità di Rochefort (provincia di Namur). Giunti qui vale soprattutto la pena di fare un giro alle omonime grotte (Grottes des Han), a cui si accede unicamente dopo dieci minuti di leggera salita a bordo di un simpatico trenino. La visita dura circa 90 minuti e i soldi sono ben spesi. All'ingresso delle grotte si viene divisi in due gruppi (a seconda che si parli Francese o Neerlandese); il suggerimento è quello di infilarsi nel primo gruppo (la terminologia scientifica rende infatti le spiegazioni facilmente comprensibili) e di restare vicini alle guide che, in caso di necessità, sono sempre ben disposte all'uso dell'Inglese.

Da lì ci siamo spostati a Bouillon, nella provincia del Lussemburgo. Il paesino, che si sviluppa lungo il corso ondulato del fiume Semois, è famoso soprattutto per il suo castello. Il piccolo centro storico è particolarmente grazioso ed è inutile dire che, da queste parti, la cucina è buona e le birre sono superlative.

Terza e ultima tappa del nostro breve viaggio è stato il borgo di La Roche-en-Ardenne (sempre nella provincia del Lussemburgo). Anche in questo caso a dominare lo scenario è un bel castello medievale.

Una sola giornata è senza dubbio un tempo insufficiente per apprezzare le caratteristiche della Vallonia, ma abbastanza per comprendere la bellezza di luoghi dove in futuro sarebbe bello ritornare sostandovi più a lungo.

Thursday, June 17, 2010

Aritmetica lauziana

"Chi cerca la sua metà trova solo metà di quello che cerca".

[Bruno Lauzi]

Errori linguistici (40)

Contradittorio, contradditorio, contraditorio.

L'unica forma corretta è "contraddittorio".

L'Italia secondo Jack Lang

"L'Italia è come un signore che sa di avere sotto il suo campo una miniera di diamanti, ma preferisce coltivarci sopra patate e costruirci capannoni".

[Jack Lang]

Idioti poveri, idioti ricchi

"Un idiota povero è un idiota, ma un idiota ricco è un ricco".

[Paul Laffitte]

Wednesday, June 16, 2010

Quelli che dicono ni

A volte un blog può servire anche come piccolo sfogo. Oggi voglio solo citare un paio di tipi umani che mi stanno antipatici. Quelli che dicono "ni" e quelli che evidenziano una parola o una frase mimando il gesto delle virgolette con le dita.

Tuesday, June 15, 2010

Uniti nell'ignoranza

Si odiano a vicenda, già a una distanza di dieci chilometri gli uni dagli altri, ma non tollerano che si possa mettere in discussione l'unità di un Paese che unito non è mai stato e non sarà mai. Ancor meno ammettono critiche all'orrido tricolore che li rappresenta e amano profondamente un inno con testi buttati giù quasi a caso su musiche da modesta marcetta.
Gli Italiani si sentono tali pur non conoscendo nulla delle istituzioni che li governano. Non conoscono la storia del loro Paese e non sanno nulla di tricolori e inni.
Solo per riferirci a quest'ultimo punto, chiedete in giro il nome di chi l'ha scritto. Vi diranno Mameli (certo non tutti), ma quanti sanno che si chiamava Goffredo? Michele Novaro, che l'ha musicato, sarà per i più uno sconosciuto come tanti altri. E quanti sanno che il suo nome non è Fratelli D'Italia ma Il Cantico Degli Italiani? Quanti infine sono consapevoli che, a tutti gli effetti, dopo oltre cinquant'anni, il loro inno non è che un fatto puramente provvisorio? Chiedete in giro. Avrete di che rabbrividire.
Gli Italiani in fondo sono uniti. Ma da una sola cosa: un'atavica, sterminata, arrogante ignoranza.

L'Italia è (tre volte) marcia fino al midollo

Ieri sera, la notizia è ormai di dominio pubblico, Radio Padania Libera ha trasmesso la cronaca di Italia - Paraguay sostenendo apertamente la squadra sudamericana. Io che ho seguito la partita in TV ho fatto lo stesso, naturalmente senza essere a conoscenza dell'iniziativa di RPL.
Oggi il presunto caso mediatico ha occupato spazi esageratamente ampi sia sui giornali che in Rete.
Intervistato sul tema, Lippi ha detto che se ne frega, Gigi Riva sostiene invece che contro simili atteggiamenti si dovrebbe intervenire. E, come prevedibile, migliaia di blog hanno cominciato a vomitare odio secondo meccanismi che ben conosciamo da anni.

Ne desumiamo che, in questo Paese, il dissenso (anche quello minimale e innocuo di chi tifa contro la nazionale di calcio), non è ammesso. Peccato che non ammettere il dissenso (o, ancor peggio, tentare di reprimerlo, seppur a livello di intenzioni), significa di fatto non riconoscere la libertà di pensiero. E io non ho alcuna ragione per amare un Paese di tal fatta.

La cosiddetta Italia è oggi un mostro abominevole, un Paese marcio fino al midollo, avvelenato da una terribile miscela fatta di tre pericolosissimi assolutismi culturali: quello cattolico, quello fascista e quello comunista.

Monday, June 14, 2010

Nuova Alleanza Fiamminga

Nieuw-Vlaamse Alliantie (N-VA), questo il nome (bellissimo!) del partito indipendentista fiammingo che ieri ha trionfato nelle elezioni tenutesi in (quel che resta del) Belgio.
Quel che è certo è che di Bart De Wever, il suo leader, sentiremo parlare ancora a lungo.

Slang o provocazione?

"Se vai in TV e parli Romano, è slang italiano. Se parli Veneto o Bergamasco, sei un provocatore".

[Luca Zaia]

Sunday, June 13, 2010

Involtini o avvoltini?

Osserva giustamente al Indrė: ma se il verbo giusto è avvolgere, perché allora gli involtini si chiamano involtini e non invece avvoltini?

Follie di provincia

Se ci pensiamo bene le italiche province sono divenute enti inutili nel 1970, l'anno in cui le regioni sono passate dalla teoria della carta costituzionale alla realtà operativa. In quarant'anni ci sarebbe stato tutto il tempo per fare le cose per bene, attuando una loro graduale abolizione o almeno uno sfoltimento progressivo. E invece sappiamo tutti cosa è successo: in preda a non si sa quale follia logica, il loro numero è aumentato.

Quando la casa brucia

"Quando la casa brucia è naturale che si metta mano ai secchi, ma la saggezza consiste nel predisporre impianti antincendio".

[Davide Giacalone]

NEET Generation

L'acronimo NEET, nato in origine nel Regno Unito sul finire del secolo scorso, sta conoscendo una rapida diffusione anche da noi. NEET sta per Not in Employment, Education or Training e indica quegli individui che non lavorano, non studiano e non si formano. Il fenomeno, in preoccupante ascesa, riguarda soprattutto i giovani. Secondo l'ultimo rapporto dell'Istituto Centrale di Statistica nella cosiddetta Italia la generazione NEET supererebbe i due milioni, di cui oltre un milione di giovani distribuiti tra Italia propriamente detta, Sicilia e Sardegna. Anche se in Padania le cose vanno leggermente meglio la situazione appare tutt'altro che rosea.

L'invidia dei sopravvissuti

"Nella prossima guerra, i sopravvissuti invidieranno i morti".

[Nikita Khrushchev]

Il caso Brigitta Bulgari

La cosiddetta Italia, si sa, possiede uno dei sistemi giudiziari più inefficienti, politicizzati, lenti, farraginosi e iniqui dell'intero mondo occidentale. In un contesto di tal genere, tuttavia, la magistratura ha trovato il tempo, una dozzina di giorni fa, per arrestare Brigitta Bulgari, poi messa ai domiciliari e infine liberata.
Quotidiani e settimanali hanno subito approfittato della notizia per tentare un incremento delle proprie vendite. Ieri sera, poi, ci si sono messi anche quelli del TG5 che, nell'edizione delle 20:00, alla Bulgari hanno dedicato persino un'intervista.

La vicenda Bulgari mette in evidenza due dei tre grandi mali nazionali: magistratura e giornalismo. Il terzo incomodo - la politica - questa volta è rimasta stranamente in silenzio.

Saturday, June 12, 2010

Fiandre. Appunti di viaggio

La mia prima volta nelle Fiandre risale all'Ottobre 1994. Con l'amico di sempre Gabriele (e con Raffaele) siamo stati - dopo un lungo viaggio in treno - nella piccola e incantevole Gent. L'occasione è stata una conferenza di informatica musicale a livelli (per quell'epoca) di vera e propria avanguardia.

Ora, sedici anni dopo, in compagnia della Indrė, abbiamo finalmente visitato le due città più rappresentative e importanti del piccolo Stato centro-europeo. Anversa e Brugge sono in effetti due luoghi che vanno ben al di là delle normali aspettative turistiche.
Gli aspetti architettonici sono senza dubbio quelli che colpiscono di più: Anversa e Brugge sono di fatto due musei a cielo aperto (con la seconda ulteriormente impreziosita dai suoi famosi e suggestivi canali navigabili).
Devo ammettere che raramente nella mia vita sono rimasto ammaliato da tanta e tale bellezza.

Le Fiandre significano però anche ottimo cibo, cioccolato di prima qualità, le migliori birre del mondo, shopping di alto livello e un ricchissimo patrimonio d'arte (di cui Rubens rappresenta solo la punta dell'iceberg).
Non a caso questo piccolo territorio, assieme all'attuale area tosco-padana e a poche altre realtà continentali, è stato uno dei veri motori del grandioso Rinascimento europeo.

Tra le tante esperienze fiamminghe segnalo la visita al Kulminator di Anversa, un pub con diverse centinaia di birre, molte delle quali ottime e purtroppo introvabili dalle nostre parti.

Ritorneremo. Lovanio, Mechelen e Ostenda, sebbene più piccole e considerate località minori, meritano una visita e la nostra attenzione.
Nel frattempo, a chi fosse interessato, segnalo il sito www.visitflanders.com.

I giornalisti secondo Kraus

"Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di uno un giornalista".

[Karl Kraus]

Il Diavolo secondo Kraus

"Il diavolo è un ottimista se crede di poter peggiorare gli uomini".

[Karl Kraus]

Nevrotici, psicopatici, psichiatrici

"Il nevrotico costruisce castelli in aria, lo psicopatico li abita e lo psichiatra ne riscuote l'affitto".

[Robert Webb Johnstone]

Tutti in cerca dei Bafana bafana

In maniera del tutto inattesa, ieri il blog ha ricevuto un numero particolarmente elevato di visite (circa cinque volte in più rispetto alla media giornaliera). Nello specifico, quasi il 90% dei contatti extra ha avuto per oggetto il significato del termine Bafana bafana (oh santi mondiali di calcio sudafricani!). Il post omonimo del 13 Dicembre 2009 offre la soluzione al quesito.

Friday, June 11, 2010

Non devolvete. Evolvete!

Che i giocatori della nazionale italiana di calcio fossero ignoranti era già una certezza; ora, al sostantivo "certezza" possiamo abbinare l'aggettivo "assoluta".
In polemica con Calderoli, Cannavaro e compagni hanno deciso di devolvere gli eventuali premi in caso di vittoria alla fondazione per le celebrazioni dell'unità d'Italia. E della bontà di questa iniziativa sono visibilmente entusiasti. Può esserci di peggio? Ma certo: sono sostenuti praticamente da tutta la stampa, una categoria che, in fatto di ignoranza e mancato esercizio della critica, meriterebbe una laurea honoris causa.
Il solo pensare a una cosa del genere, tanto più in luogo simbolo della sofferenza come il Sudafrica, è sintomo dell'enorme distanza che intercorre tra la gente comune e un calcio profondamente malato.
Ci sono poi le polemiche di Lippi, altro ignorantone di prima categoria, su coloro che prima denigrano e poi sarebbero pronti a saltare felici sul carro del vincitore. Non si illuda Lippi, una seconda vittoria come quella incredibilmente fortunosa del 2006, ha una probabilità di accadimento prossima allo zero. E poi, finalmente, anche lui fuori dalla balle!

Thursday, June 10, 2010

Come si pronuncia Leffe?

Alle nostre latitudini sono ancora in molti a mantenere quella e finale (esattamente come per l'omonimo paesino della bergamasca); la pronuncia corretta è però lèff.

Riflessioni e pregiudizi

"Molte persone credono di riflettere mentre stanno solo riordinando i loro pregiudizi".

[William James]

Abolizione farsesca

È quasi imbarazzante dover commentare quel che il governo sta facendo - e soprattutto non facendo - in tema di abolizione delle province. I fatti sono noti a tutti e parlare di provincialismo è battuta sin troppo facile; qui però siamo di fronte a molto peggio: un miscuglio di farsa, dilettantismo e ignoranza.

Una persona sana di mente osserverebbe infatti quanto segue: (1) ci si sta muovendo verso una riorganizzazione delle istituzioni in senso federale (processo che, dato il gran numero di oppositori - equamente distribuiti tra maggioranza e opposizione - sappiamo comunque che sarà lento, poco efficacie e tendenzialmente blando); (2) detto ciò, sarebbe opportuno ripartire le competenze statali su un numero minore di enti, dei quali andrebbe nel contempo aumentato il potere; (3) ne consegue che, in base alla logica più elementare, le attuali province risulterebbero del tutto inutili, sia in quanto ulteriore livello di complicazione, sia perché già oggi dispongono di scarsissime competenze, a fronte, però, di costi elevati.

L'unica soluzione alternativa di tipo sensato sarebbe quella di abolire le regioni trasferendo i poteri alle province. Ma essa risulterebbe più difficile da attuare, meno efficacie e più costosa.

Comunque la si voglia pensare, il buon senso dovrebbe dirci che a non funzionare (anche perché non siamo nelle condizioni economiche per potercelo permettere) è la coesistenza di due livelli intermedi tra Stato e Comuni.

A fronte di queste considerazioni fatico a comprendere la posizione della Lega Nord. Secondo Bossi l'eliminazione di una provincia come quella di Bergamo potrebbe portare alla sollevazione del popolo. Ma a che pro? Per difendere un ente privo di potere? Basta spiegare le cose nel modo opportuno e la gente capirebbe. E poi c'è un'altra cosa che va detta: le province potrebbero benissimo restare così come sono oggi e persino aumentare, ma andrebbero intese nella loro dimensione geografica e linguistica, cosa che non comporta alcun costo. Ciò che va abolito non sono i confini sulle mappe ma le istituzioni e i tanti politici, funzionari e consulenti interni che vi stanno dietro. L'area di Bergamo potrebbe essere, ad esempio, come la Svevia per la Germania; non ha valenza amministrativa ma è una regione storica a cui gli abitanti locali sono particolarmente affezionati. Tra l'altro in Svevia si produce dell'ottima birra.

La costituzione e i due cretini

La costituzione è quella italiana e i due cretini del momento sono Berlusconi e Bersani.
Il primo perché sostiene (a ragione) che l'attuale carta costituzionale è vecchia e farraginosa, e che dunque essa non consente un'azione di governo sufficientemente incisiva, ma allo stesso tempo, pur essendo nelle sue possibilità, non fa nulla per cambiarla. Il secondo perché, di rimando (come sempre), sostiene che Berlusconi ha giurato su quel trattato e se non ne è soddisfatto se ne può andare, facendo finta di non sapere che a quel giuramento non esistono alternative.
Il mondo corre e come al solito qui si parla sempre e solo di cazzate.

Google cambia look con gli sfondi personalizzabili

Dopo tanti anni, oggi Google abbandona la classica pagina bianca su cui campeggia il tradizionale logo in quattro colori (blu, rosso, giallo, verde) per passare a una nuova configurazione con sfondi personalizzabili dall'utente (in modo estremamente semplice). Al momento le scelte possibili non sono molte (circa quaranta) ma c'è da scommettere che il numero di sfondi crescerà molto rapidamente. Il bianco resterà invece come caratterizzazione cromatica del logo stesso.

Forza Portogallo

Ai Mondiali di Calcio 2010 tiferò Portogallo, con un occhio di riguardo anche a Danimarca e Paesi Bassi.

Jim Morrison, i Doors e William Blake

"If the doors of perception were cleansed every thing would appear to man as it is, infinite".

È da questo brano di William Blake (tratto da The Marriage Of Heaven And Hell) che Jim Morrison ha tratto l'ispirazione per il nome del gruppo.

Wednesday, June 09, 2010

Province o provincie?

Una volta era considerata corretta solo la seconda forma (provincie); da qualche anno a questa parte, invece, ci si è resi (finalmente) conto dell'inutilità fonetica di quella seconda "i" e a prevalere è ora la forma province.
Tecnicamente parlando, allo stato attuale siamo ancora in un periodo di transizione ed entrambe le versioni sono ammesse. Chi legge questo blog, però, sa bene che su queste pagine si utilizza unicamente il termine province.

Fiammingo o Olandese? Nessuno dei due: semplicemente Neerlandese

Sono ancora in molti a credere che la lingua ufficiale delle Fiandre sia il Fiammingo. In realtà è il Neerlandese (chiamato meno frequentemente Nederlandese). Olandese penseranno i più, e invece no: come è scorretto assimilare l'Olanda ai Paesi Bassi, altrettanto errato è definire Olandese quel che si chiama invece Neerlandese.

Visitatori dal Senegal

Nella notte il primo visitatore dalla Stato africano.

Ci pisciano addosso e ci dicono che piove

Il titolo di questo post è un proverbio catalano che, grazie a Marco Travaglio, ha conosciuto una certa popolarità anche qui da noi. Da qualche giorno una scritta identica è comparsa su uno striscione posto all'ingresso di Opera (visibile a chi scende da Milano lungo Via Ripamonti). Alcuni cittadini operesi l'hanno adottata nella loro sacrosanta battaglia contro l'inceneritore.

Tuesday, June 08, 2010

Belgio. Appunti di viaggio

In teoria in Belgio avremmo dovuto trovare pioggia; da quelle parti, infatti, le precipitazioni medie superano quasi sempre i 250 giorni l'anno (almeno così dicono le statistiche). Nella pratica, forse perché di acqua ne avevamo già presa a sufficienza sia in Danimarca che nei Paesi Baschi, ci siamo trovati di fronte a tre giorni e mezzo di sole pieno, e la pioggia (a sprazzi) è arrivata solo nel pomeriggio di domenica.
Purtroppo, come si suol dire, non è tutto oro quel che luccica: temperature comprese tra i 25° C e i 30° C e un elevatissimo tasso di umidità hanno di fatto creato una combinazione micidiale, rendendo la nostra visita meno piacevole di quanto si possa pensare. Ma è inutile lamentarsi.

Detto questo, a proposito di nazioni create artificialmente... possiamo aggiungere che se l'Italia non esiste, ancor meno esiste il Belgio, che in questa sede verrà fatto coincidere con la sola Bruxelles.

La Bruxelles che abbiamo visto è una città con non poche contraddizioni. Sul fronte architettonico la Grand Place e i suoi immediati dintorni (dove si trova anche il celebre e celebratissimo Manneken Pis) sono senza dubbio luoghi di gran pregio e bellezza, e lo stesso vale per i numerosi musei, anch'essi quasi sempre situati in centro. Interessanti anche i caratteristici negozi di dolci e cioccolato, sebbene i loro arredi rimandino a contesti climatici più invernali. In ambito più decentrato abbiamo particolarmente gradito il quartiere che fa perno intorno a Piazza Schuman, sede di diverse istituzioni europee e affollato di piacevoli pub e ristoranti, in un'atmosfera a metà strada tra Inghilterra e Paesi Bassi.
Ma se dai luoghi ci si sposta alle persone, le cose cambiano sensibilmente. Bruxelles brulica notte e giorno di due tipi di umanità; umanità diverse ma che spesso finiscono per intrecciarsi e a volte per confondersi. Da un lato i turisti, in numero smisuratamente grande, e dall'altro la parte più visibile della popolazione locale: Arabi, Nordafricani e gli immancabili terroni. Per avere un'idea più precisa bisognerebbe pensare a un ipotetico frullato etnico di Marsigliesi e Napoletani.
Decisamente al di sotto delle attese le proposte culinarie offerte dai ristoranti cittadini; sembra anzi che nei confronti del turista si tendano a praticare comportamenti ingannevoli e truffaldini non dissimili da quelli (odiosissimi) in uso a Venezia.
La Bruxelles notturna delle zone semi-centrali è infine uno spettacolo poco edificante, soprattutto per le scene di degrado urbano e di prostituzione a cielo aperto.

A leggere queste parole ci si può forse fare un'idea eccessivamente negativa della nostra permanenza in città. In realtà, per quanto indiscutibilmente interessante, Bruxelles ci è sembrata il momento meno esaltante del nostro viaggio, incentrato invece su alcuni luoghi incantevoli di Fiandre e Vallonia. Ma per noi quelli non sono Belgio.

Un ringraziamento particolare va alla nostra amica Ieva (originaria di Vilnius) e al fidanzato Henrique (di Porto) che hanno rallegrato - e non poco - la nostra breve e torrida vacanza.

Monday, June 07, 2010

EasyJet in caduta libera

Ai primi di Marzo dello scorso anno, di rientro da un viaggio in Andalusia, non avevo mancato di sottolineare i meriti della compagnia aerea EasyJet (www.easyjet.com). Da allora a ieri (anzi, a questa notte) i viaggi con il giovane vettore low cost sono stati circa una decina, ma nel corso di questi mesi la qualità dei servizi offerti è andata rapidamente riducendosi.
Due i principali aspetti negativi: i continui ritardi sugli orari di partenza - senza dubbio l'elemento più grave, soprattutto per via di una preoccupante tendenza alla sistematicità - e la preparazione a tratti imbarazzante del personale di bordo di lingua italiana, con livelli di Inglese da far accapponare la pelle.

Wednesday, June 02, 2010

Beauties of Estonia (5/12). Karst

Karst landforms have formed as a result of karstification, mainly dissolving of carbonate rocks by flowing water. Karst is everywhere where there are limestone plateaus and groundwater flowing in its crevasses. In northern Estonia on the Ordovician and Silurian limestone plateaus both prerequisites are met, and consequently various karst forms are abundant there.

Tuesday, June 01, 2010

Gioventù d'Italia

"I giovani sono tropo viziati e ben pasciuti per covare ribellione".

[Davide Giacalone]

Troppo ricchi per il dolore

"Siamo ancora troppo ricchi per provare dolore".

[Davide Giacalone]

Condoni e morfina

"I condoni sono come la morfina".

[Davide Giacalone]

I vertici di vergogna dell'italica giustizia

"La giustizia italiana fa pena ovunque, ma raggiunge vertici di vergogna dove il crimine è più diffuso".

[Davide Giacalone]

Governi per addizione e governi per sottrazione

"Le grandi coalizioni, nelle democrazie che funzionano, si creano per addizione, sommando le forze responsabili. Da noi, invece, si formano per sottrazione, non sapendo che altro fare".

[Davide Giacalone]

Un giro in Belgio

Domani pomeriggio partiamo per il Belgio, dove resteremo fino a domenica. Con quasi un anno di ritardo rispondiamo così all'invito dell'amica Ieva che nel frattempo è stata nostra ospite già due volte. Nonostante tutto, come si dice in questi casi, meglio tardi che mai.