Monday, May 31, 2010

Quando le candeline costano più della torta

"Vi accorgete che state invecchiando quando le candeline cominciano a costare più della torta".

[Bob Hope]

Vicino agli uomini, vicino agli dei

"Quanto più senti d'esser uomo, tanto più ti avvicini agli dei".

[Johann Wolfgang Goethe]

Ignoranza attiva

"Niente è più terribile di un'ignoranza attiva".

[Johann Wolfgang Goethe]

Il parere della maggioranza

"Il parere della maggioranza non può essere che l'espressione dell'incompetenza".

[René Guénon]

Sunday, May 30, 2010

La RAI ci costa due volte

Osserva Davide Giacalone: la prima per pagare le assunzioni clientelari, e la seconda per pagare agli esterni quel che non fanno gli assunti.

Da scandalo a costume

È stato giustamente detto che la differenza fra il valore catastale degli immobili e quello di mercato è uno scandalo talmente noto e diffuso da non essere più uno scandalo, ma un costume.

I due scarponi

Nel descrivere l'attuale situazione economica, Davide Giacalone ha osservato che il Paese è come un alpinista con due scarponi diversi: quello dei privati, delle famiglie, è chiodato e a prova di ghiacciaio, quello pubblico, dello Stato, è una pantofola sfondata.
Ha poi aggiunto: mentre i capi cordata, i Paesi europei meglio messi, avanzano con trattenuto dinamismo, e mentre da valle salgono su i Paesi di nuova industrializzazione con la disinvoltura dei free climber, noi ce ne restiamo bloccati.

Saturday, May 29, 2010

Karl Kruszelnicki e la langugine dell'ombelico

A proposito di lanugine, le modalità con cui si forma quella che tende a occupare i nostri ombelichi sono state studiate scientificamente da tal Karl Kruszelnicki dell'Università di Sidney (a cui, per l'occasione, è stato assegnato un IG Nobel per le ricerche più bizzarre).
Per chi fosse interessato a eventuali approfondimenti, la Rete offre materiale a sufficienza, soprattutto in lingua inglese.

Lanugine o lanuggine?

Pur essendo ammesse entrambe le forme, stando ai dizionari si dovrebbe preferire la prima; nella pratica sappiamo però che è più utilizzata la seconda.

Visitatori dalla Nigeria

Nel pomeriggio il primo contatto dal Paese africano.

Guide to Greener Electronics

Anche quest'anno Greenpeace ha stilato la tradizionale classifica che valuta, in termini di ecosostenibilità, le principali aziende mondiali che si occupano di informatica e telefonia. In testa al gruppo si conferma Nokia, mentre a chiudere è la Nintendo. Da segnalare il miglioramento di Microsoft e l'arretramento di Apple. Per tutti i dettagli si rimanda direttamente alle pagine di Guide to Greener Electronics.

A pois

Causa un'inattesa e indesiderata Pitiriasi Rosea mi sono ritrovato nel giro di pochi giorni con il corpo completamente ricoperto di macchioline rosse. La Pitiriasi Rosea è una dermatosi benigna di eziologia incerta (ovvero non se ne conosce l'origine); non è contagiosa e guarisce da sola nel giro di qualche mese. Non resta dunque che armarsi di pazienza e attendere.

Povere le mie orecchie

Ieri, dovendo andare a Torino per lavoro, mi sono portato con me la Indrė e le sue amiche Erna e Viktorija, in modo che potessero fare un giro in città, dove nessuna di loro era mai stata prima.
Nei 170 chilometri di viaggio di andata avrò pronunciato sì e no 50 parole; loro 50.000. La musica da discoteca di introduzione alla convention aziendale, in confronto, mi è sembrata un soave rilassamento. Per fortuna al ritorno, probabilmente stanche, si sono contenute dimezzando il cinguettio.

Friday, May 28, 2010

È architettura questa?

Nei pressi del mio ufficio sta nascendo un edificio di diversi piani (più di dieci) a forma tronco-conica capovolta, nel senso che la base maggiore è in alto e quella minore in basso. Una domanda: ma perché?

Thursday, May 27, 2010

Baciamano

"Non sono affatto contrario al baciamano alle signore. Bisogna pur cominciare da qualche parte".

[Sacha Guitry]

La mia seconda casa è al mare

A seguito di un recente sondaggio interno alla mia azienda è risultato che oltre il 50% dei dipendenti considera i nostri uffici come una seconda casa. La conclusione è incredibilmente semplice: ogni giorno, nella migliore delle ipotesi, sono circondato da una maggioranza di malati mentali; nell'ipotesi peggiore, invece, sono circondato da una maggioranza di viscidi codardi.

Importante raramente si coniuga con urgente

Nello svolgere le mie quotidiane attività lavorative mi rendo conto, sempre di più, che ciò che è importante raramente è urgente, e ciò che è urgente raramente è importante.

Il cuore della salamandra

Le salamandre, assieme ai tritoni, rientrano da sempre tra i miei animali preferiti. Da qualche tempo, però, questi simpatici anfibi sembrano interessare soprattutto la comunità scientifica: pare infatti che la salamandra abbia la non comune capacità di rigenerare i propri tessuti cardiaci.
Quasi superfluo osservare come la scoperta di un simile segreto permetterebbe alle discipline mediche di compiere un nuovo, importante e significativo balzo in avanti.

Modi di dire (14)

Radiare.

Il termine, usato nel senso di "estromettere", "escludere", "cancellare qualcuno da un elenco o albo", trae la sua origine dal verbo rayer (Francese medievale), che significa "tirare un riga (di demarcazione)".

Wednesday, May 26, 2010

Decelerazione

Oggi ho letto le seguenti parole:

"Nelle imprese multinazionali anglosassoni le persone terminano il lavoro normalmente alle cinque e sicuramente i loro risultati non sono inferiori ai nostri. Ciò implica che lavorare più di otto ore al giorno non vuol dire necessariamente produrre migliori risultati. È necessario riuscire a convincere i datori di lavoro, gli imprenditori, i manager e i top-manager che la produzione di risultati non deve essere ottenuta sacrificando la propria vita privata ma traendo linfa e stimoli da essa".

Sottoscrivo in pieno.

Dell'onestà e della disonestà

"Non di rado l'onestà è soltanto mancanza d'occasioni di disonestà".

[Roberto Gervaso]

Bellezza e fascino

"La bellezza si vede, il fascino si sente".

[Roberto Gervaso]

Il pessimismo di Gervaso

"L'uomo è un condannato a morte che ha la fortuna di non conoscere la data della sua esecuzione".

[Roberto Gervaso]

Il coraggio è contro natura?

"Il coraggio è contro natura. Lo dimostra il fatto che pochi ne hanno".

[Roberto Gervaso]

Quando l'urgenza divora l'importanza

Pare che, nell'ambito lavorativo, ognuno di noi dedichi in media l'80% del tempo a svolgere attività urgenti. In linea teorica ciò non è necessariamente un male; lo è però nel momento in cui le solite fredde e implacabili statistiche aggiungono che quelle stesse attività urgenti contribuiscono, nella pratica, al raggiungimento soltanto del 20% dei risultati che ci si aspetta da noi.
Detto in altri termini: l'urgenza scaccia l'importanza. Ci sono, cioè, cose realmente importanti che rimandiamo in continuazione per dedicarci a cose urgenti. È invece fondamentale trovare il giusto equilibrio di tempo tra le due, soprattutto per evitare che la situazione ci sfugga di mano e si entri in un circolo vizioso in cui l'urgenza finisce letteralmente per divorare l'importanza.

Coniugare efficienza, efficacia, ed economicità con umanità, umiltà e umorismo

L'unica possibilità che un'azienda ha per conseguire i tanto decantati traguardi di efficienza, efficacia, ed economicità è quella di coniugare questi obiettivi con l'umanità, l'umiltà e l'umorismo.

Dalla formazione all'apprendimento

Nelle aziende moderne, soprattutto se di grandi dimensioni, si parla molto di formazione e in essa si investe quasi altrettanto; spesso, tuttavia, i risultati sono scarsi o al di sotto delle aspettative.
Le statistiche ci dicono, infatti, che un formatore vorrebbe trasmettere 100 ma riesce a comunicare soltanto 80. Dall'altra parte, il ricevente ascolta 50, comprende 20 e applica 10. Detto in altri termini: la comunicazione è un processo altamente inefficiente.
Credo che il primo passo per aumentare l'esito dei processi formativi sia quello di smettere di parlare di formazione. È invece opportuno un mutamento d'ottica che metta al centro colui che apprende. Ecco perché sarebbe il caso di parlare direttamente di apprendimento.

A memorial to Boatswain

Near this spot
Are deposited the Remains of one
Who possessed Beauty without Vanity,
Strength without Insolence,
Courage without Ferocity,
And all the Virtues of Man without his Vices.
This Praise, which would be unmeaning Flattery
If inscribed over human ashes,
Is but a just tribute to the Memory of
Boatswain, a Dog
Who was born at Newfoundland, May, 1803,
And died at Newstead, Nov 18th, 1808.

Lord Byron
Newstead Abbey, November 30, 1808.

Hildegard von Bingen

Al di fuori della ristretta cerchia degli addetti ai lavori sono probabilmente in pochissimi a sapere che l'introduzione del luppolo come elemento amaricante della birra si deve ai contributi pionieristici di una donna: Hildegard von Bingen (1098 - 1179), una mistica tedesca dalla personalità variegata e complessa, è personaggio a cui tutti gli amanti del divino "pane liquido" devono profonda riconoscenza.

Tuesday, May 25, 2010

l'inferno nell'aldiquà

"Chi dice che l'inferno è nell'aldilà conosce male l'aldiquà".

[Roberto Gervaso]

Meglio confessare

"È meglio confessare i propri errori: ci si rtirova più forti".

[Gandhi]

Profondi. No, oscuri

"La cosiddetta profondità degli scrittori non è altro, cinquanta volte su cento, che oscurità".

[Aldo Gabelli]

Duecentomila

Sono i chilometri che ha raggiunto oggi la mia vecchia Fiesta da quel lontano Febbraio 2002 in cui l'ho acquistata.

Danimarca. Appunti di viaggio (20/20). La cucina

La Danimarca è oggi ritenuta, a ragione, una delle nuove patrie della cucina europea. Chi abbia avuto modo, come me, di visitare il piccolo Paese scandinavo più volte nel corso degli ultimi dieci/dodici anni si è senza dubbio reso conto dei notevoli sforzi e progressi in questo campo. Certamente oggi in Danimarca si mangia meglio di un decennio fa e questo è senza dubbio un bene.
Va tuttavia detto che, per il momento, sembriamo principalmente assistere a una rivoluzione partita dall'alto, che riguarda ciò la cosiddetta "alta cucina" (quella dei grandi chef), mentre i miglioramenti nelle abitudini del quotidiano (quelle della gente comune) sembrano procedere con molta più lentezza. Questa dicotomia si nota soprattutto nella differenza tra pranzo e cena: il primo è ancora saldamente fondato sui tradizionali smørrebrød, i famosi sandwich aperti composti in mille modi diversi (salmone, aringa affumicata, gamberetti...), ma sempre con abbondante impiego di burro e maionese (non il massimo per la salute), mentre la seconda si è aperta chiaramente verso piatti (sia a base di pesce che di carne) più vari, più complessi, più interessanti e meno grassi rispetto al passato. Un giro diurno e serale tra i ristorantini di Nyhavn a Copenhagen vi darà un'idea immediata di quel che intento.
Resta, in sintesi, la grande soddisfazione di un Paese in netta crescita e cambiamento, dove tradizione ed evoluzione procedono in perfetto complemento.

I campi e le menti

"La coltivazione dei campi ha favorito la coltivazione delle menti".

[Fernand Braudel]

Nascita della scrittura e nascita della birra

Potrà sembrare strano ma è ormai certo che la seconda ha preceduto la prima.

Monday, May 24, 2010

Un'ottima salsina per le fragole

Ieri sera la Indrė ha sperimentato con successo un delizioso sughetto con cui condire le fragole fresche. Si fa scaldare un po' di acqua con molto zucchero e, raggiunta l'ebollizione, si aggiungono scaglie di mandorle, lasciando il tutto sul fuoco per altri due minuti. Fate intiepidire e il liquido caramellato sarà pronto all'utilizzo. Semplice ma buono.

Un ottimo condimento per l'insalata

È uno dei condimenti per insalata che amo di più e la Indrė lo prepara benissimo. Come spesso accade per le cose buone è quanto di più semplice ci si possa immaginare.
Ecco gli ingredienti per due/tre o tre persone: tre cuccchiai d'olio d'oliva, tre cucchiai di aceto bianco, due cucchiaini di zucchero, tre spicchi d'aglio tritati finissimi. Inserire il tutto in un piccolo vasetto (quelli per capperi vanno benissimo) e agitare sino ad amalgamare il tutto. Provate!

Sunday, May 23, 2010

Due giornate di team building (2/2)

Devo dire che, contrariamente ai miei timori iniziali, queste due giornate di corso sono state gestite molto bene e con grande efficacia. I motivi sono molteplici: (1) innanzitutto il fatto che in nessun momento si è avuta la percezione opprimente dell'opera di team building (se team building c'è stato, questo si è esplicato inconsapevolmente solo come conseguenza diretta), (2) senza dubbio la bravura e la preparazione dei due docenti (il piemontese Massimo e il napoletano - trapiantato a Urbino - Raniero), (3) la loro azione di docenza volta a insegnarci pochi concetti, in modo chiaro, leggero e a tratti al limite della comicità (ho toccato con mano come un insegnamento divertente e interattivo, da sempre praticato negli Stati Uniti e nel nord dell'Europa, produce ottimi risultati senza troppo affaticamento), e da ultimo il luogo scelto per il corso: l'azienda agrituristica Cascina Caremma di Besate, nel cuore del Parco del Ticino, contorno perfetto per creare il giusto clima di "affiatamento rilassato" (sia per l'ottimo cibo che per il percorso benessere messoci a disposizione al termine della prima giornata).
In sintesi, se si esclude l'inevitabile sconfinamento nelle ore serali, l'ho trovata un'esperienza particolarmente interessante, piacevole e formativa.

Il pessimismo di Flaubert

"L'avvenire ci tormenta, il passato ci trattiene, il presente ci sfugge".

[Gustave Flaubert]

Come Dio

"L'autore nel suo libro deve essere come Dio nel suo universo, dovunque presente e in nessun luogo visibile".

[Gustave Flaubert]

Nodi tenaci

"I nodi più tenaci si sciolgono da soli, perché la corda si consuma".

[Gustave Flaubert]

Genio compreso

"Il peggio che può capitare a un genio è di essere compreso".

[Ennio Flaiano]

Saturday, May 22, 2010

Il circolo di Fischer

"Uomini orribili creano condizioni orribili che a loro volta producono uomini orribili".

[Franz Fisher]

Umoni sulla Luna, donne sotto il sole

"Un uomo sulla Luna non sarà mai interessante quanto una donna sotto il sole".

[Leopold Fetchner]

La amo per quella che è

"La amo per quella che è: ricca".

[Leopold Fetchner]

Quando l'industria fiorisce

"L'industria fiorisce: lo si vede dalla natura morta".

[Wolfgang Eschker]

Ancore e speranze

"Né una nave si può assicurare a una piccola ancora, né una vita a una sola speranza".

[Epitteto]

Visitatori dalla Georgia

Pochi minuti fa il primo visitatore georgiano, cosa che mi rende particolarmente felice: viaggiando nei Paesi Baltici (in particolare in Estonia), per via dei miei capelli scuri e della pelle molto chiara, mi è capitato di sentirmi chiedere se fossi appunto di quella nazionalità.

Danimarca. Appunti di viaggio (19/20). I lati negativi

Ne avevo già parlato in occasione del mio precedente viaggio in Danimarca (si veda il post del 17 Maggio 2008).
In aggiunta a quanto già scritto segnalo altri due aspetti negativi (ricordando tuttavia che, complessivamente, i lati positivi sono di gran lunga prevalenti): (1) un'offerta di camere d'albergo che, in termini di qualità e funzionalità, non sembra giustificare prezzi così elevati (considerazioni desunte dopo aver trascorso cinque notti in cinque hotel diversi, tutti a tre stelle, ma al di sotto delle nostre aspettative e invece più simili a quella che in molte parti d'Europa è la categoria inferiore); (2) per rimanere nello stesso ambito, gli odiosissimi bagni scandinavi, quelli - per capirci - che non hanno alcuna separazione tra la zona doccia e il resto del bagno; la conseguenza ovvia è che il primo che fa la doccia allaga l'intero pavimento rendendo il bagno inutilizzabili a tutti gli altri per diverse ore. Gli Scandinavi sono un popolo senza dubbio evoluto, ma questa caratteristica sembra un residuo di primitività che si tramanda da secoli.

Danimarca. Appunti di viaggio (18/20). Acquavite, Acqua di Vita

L'inatteso e il bello della scoperta. Pensando alla grappa, la Danimarca è probabilmente una delle ultime associazioni logiche che fareste. E così era anche per me. Sino a quando, in un grazioso ristorantino di Copenhagen (nei pressi del Parco di Frederiksberg), abbiamo avuto modo di assaggiare un ottimo distillato danese: la Aalborg Akvavit. Diverse le versioni di acquavite prodotte; da segnalare l'impiego, qui da noi raro, del cumino (ma anche di ambra e coriandolo) che dona al gusto una tonalità inaspettatamente interessante.
Qualche approfondimento in più (e i suggerimenti preziosi di un bravo cameriere locale) ci hanno poi fatto scoprire l'esistenza di prodotti simili e altrettanto buoni provenienti dalle vicine Svezia e Norvegia.

Danimarca. Appunti di viaggio (17/20). Il Tivoli e Nyhavn

Nell'Aprile di due anni fa la Indrė aveva lamentato il fatto che non l'avessi portata al Tivoli, e questa volta, più agguerrita che mai, era intenzionata ad andarci a tutti i costi.
Percorso tutto lo Strøget da Kongens Nytorv (a est) sino alla piazza del municipio (a ovest), ci siamo avvicinati al rettangolo del Tivoli dal lato affacciato su HC Andersens Boulevard e da lì vi abbiamo fatto un giro intorno in senso orario, camminando dunque lungo Tietgensgade, Bernstorffsgade e Vesterbrogade, per poi tornare quasi al punto di partenza. Questa esplorazione dalla distanza ha fatto capire alla Indrė che il tanto pubblicizzato parco divertimenti di Copenhagen non era poi così speciale come aveva immaginato; i costi elevati esposti sui cartelli di una delle entrate hanno poi fatto il resto.
In effetti il Tivoli non è certo una delle cose imperdibili di una città che, fortunatamente, offre ben altro. La frase dell'amatissimo Lars Ulrich (per i pochi che non lo conoscessero, il batterista dei Metallica) "Ogni volta che posso torno al Tivoli: mi fa tornare bambino" è uno degli ami che le pubblicità delle riviste distribuite in aereo utilizzano per catturare quanti più visitatori possibile. Ma all'amo, si sa, è meglio non abboccare. Soprattutto non è il caso di perseverare: a dirla tutta, infatti, io il Tivoli l'avevo visitato (ammesso che abbia senso usare questo verbo) nel Settembre 1998; e ovviamente ne ero rimasto deluso, anzi mi ero rammaricato per aver buttato soldi in una cosa del genere.

In un clima di svago e rilassatezza, come tipico di una vacanza, quel tardo pomeriggio c'è stato però un episodio che ci ha fatto riflettere a lungo e che abbiamo trovato particolarmente disturbante.
Vicino all'ingresso principale del Tivoli abbiamo notato quello che, apparentemente, sembrava un negozio di peluche come tanti altri. Spinti dalla curiosità, siamo entrati per dare un'occhiata. Il negozio era affollato di bambini e genitori, ma i pupazzetti di stoffa presenti all'interno erano pochissimi, si faticava quasi a trovarli.
Il cervello funziona in modo strano: in alcune circostanze, quando ti fissi su qualcosa, è capace di "cancellare" tutto quello che vi sta intorno.
Passati gli iniziali secondi di comprensibile smarrimento, abbiamo capito - con un senso di gelo alle vene - quel che davvero si vendeva là dentro: non orsacchiotti, gattini e cagnolini di peluche, ma i loro abitini e accessori!
Siamo sicuri che tutto questo sia ancora compatibile con i concetti di "civiltà" e di "benessere"?

Per stemperare l'inquietudine abbiamo ripercorso lo Strøget in senso opposto, concedendoci poi una cena all'aperto nell'atmosfera sempre speciale di Nyhavn, una zona (la mia preferita) per certi versi simile ai Navigli di Milano, o meglio, a come i Navigli erano 20 o 25 anni fa, prima che il degrado e gli aspetti peggiori di una colonizzazione multietnica troppo rapida e invasiva trasformassero quei luoghi in qualcosa sempre più da evitare e che ci si vergogna di mostrare agli amici stranieri in visita in città.
Nyhavn, invece, mantiene ancora tutto il suo fascino, specialmente in un periodo come quello della nostra visita: il ritardo della primavera e le basse temperature hanno infatti limitato a un livello ottimale l'affollamento dei turisti (specie quelli cafoni provenienti dall'Italia).

Probabilmente per un po' di anni Copenhagen resterà al di fuori delle nostre mete di viaggio, ma sappiamo che ci manca, e prima o poi ritorneremo.

Friday, May 21, 2010

Peppìn Meazza era il Fòlber

Il post precedente mi ha portato dritto dritto alle parole che, nell'Agosto del 1979, Gianni Brera ha scritto su Il Giornale in occasione della morte di Giuseppe Meazza. Si veda qui per l'articolo completo.

Danimarca. Appunti di viaggio (16/20). Quinto giorno. Parte 2/2

Venerdì 14 Maggio 2010 (continuazione)

Tappa finale del nostro itinerario è stata - ovviamente - (28) Copenhagen.
Non più assillati dall'urgenza di visitare i luoghi "obbligati" della bella capitale danese (l'abbiamo fatto due anni fa e il sottoscritto già prima, nel 1998) c'è stato il tempo per scoprire qualcosa di nuovo, almeno per la Indrė.
Tra le numerose alternative possibili la nostra scelta è caduta sul bel Parco di Frederiksberg (Frederiksberg Have) e sul vicino Birrificio Carlsberg (www.visitcarlsberg.dk), quest'ultimo visto però soltanto dall'esterno, sia perché ci sono già stato in passato che soprattutto per la scarsità del tempo a nostra disposizione.

Thursday, May 20, 2010

Il miglior album dei Deftones?

Non sono mai stato un amante del cosiddetto nu metal ma, nel genere, i Deftones di Chino Moreno sono, o meglio "erano" da considerarsi tra gli esponenti migliori. Due giorni fa il collega Claudio mi ha fatto avere il loro ultimo Diamond Eyes (2010), descritto dai musicisti stessi e da molti recensori come il miglior album del gruppo. Sarà... io lo trovo invece quasi inascoltabile e ritengo, a questo punto, che quel che di buono i Deftones avevano da dire, l'hanno già detto sei o sette anni fa. Ma forse chi ha ancora quattordici anni vede le cose diversamente.

Due giornate di team building (1/2)

Ecco che anche per me è venuto il turno di partecipare a una sessione di cosiddetto team building. Due giorni (oggi e domani) in cui non so bene cosa accadrà, ma di cui riferirò a breve.
Da un punto di vista generale si tratta comunque di una delle sempre più frequenti invasioni di campo che le aziende moderne compiono ai danni della nostra vita privata, dal momento che per ragioni di tempo queste attività trascendono sempre i normali orari lavorativi.
Solo un caso che si usi un termine inglese? Forse no; provate a considerare quanto suoni male "costruzione del gruppo", e non mi riferisco solo all'aspetto fonetico, ma soprattutto al senso di prevaricazione che è impossibile non provare di fronte a un verbo come "costruire".

Wednesday, May 19, 2010

La fine della razza umana

"La razza umana finirà per eccesso di civiltà".

[Ralph Waldo Emerson]

Danimarca. Appunti di viaggio (15/20). Quinto giorno. Parte 1/2

Venerdì 14 Maggio 2010

Nell'Aprile di due anni fa l'avevamo attraversata in tutta fretta nel tentativo di raggiungere l'isola di Fionia il più rapidamente possibile, ora - invece - è stata l'occasione di una visita vera e propria, sebbene disturbata dalla solita fredda e fastidiosa pioggia. (27) Roskilde, capoluogo dell'omonima contea e affacciata sul lato sud di un grande fiordo con lo stesso nome, è una cittadina di circa 45.000 abitanti che vanta una cattedrale imponente (Domkirke) e tra le più belle di tutto il Paese, tanto da essere stata dichiarata patrimonio dell'UNESCO. Da segnalare anche la Stændertorvet (Piazza del Mercato) con il suo Rådhus (Municipio) e il complesso barocco del Palæ dove è ospitato il Museet for Samtidskunst (museo d'arte contemporanea).

L'unico modo per avere un amico

"L'unico modo per avere un amico è essere un amico".

[Ralph Waldo Emerson]

Una pregiata metafora

"Il pensiero è il fiore, il linguaggio il boccio, l'azione il frutto".

[Ralph Waldo Emerson]

Il consiglio più giusto

"Fai sempre quello che hai paura a fare".

[Ralph Waldo Emerson]

Danimarca. Appunti di viaggio (14/20). Aalborg e Århus

Su Aalborg e Århus esiste (e giustamente) una quantità di materiale storico, turistico e culturale praticamente immensa. Migliaia di siti Internet e centinaia di guide della Danimarca dedicano a queste due grandi città dello Jutland l'ampio spazio che in effetti meritano.
Noi, purtroppo, abbiamo visitato entrambe solo per un paio d'ore e sempre in tarda serata. Ne abbiamo ricavato impressioni positive ma nettamente a favore di Århus. Quest'ultima, infatti, ci è sembrata più frizzante e vivace, e più interessante da un punto di vista monumentale.
Abbiamo però capito, o meglio intuito, che sia Aalborg che Århus sono destinate a dare il meglio di sé in una stagione diversa, quella che sfortunatamente questa pigra e fredda primavera 2010 ci ha dispettosamente negato.

Tuesday, May 18, 2010

Quello che veramente conta

"Non tutto ciò che può essere contato, conta. Non tutto ciò che conta può essere contato".

[Albert Einstein]

Immaginazione e conoscenza

"L'immaginazione è più importante della conoscenza".

[Albert Einstein]

Danimarca. Appunti di viaggio (13/20). Quarto giorno. Parte 3/3

Giovedì 13 Maggio 2010 (continuazione)

L'idea iniziale per concludere questa quarta giornata era quella di visitare il Kattegatcentret di Grenå, a quanto si dice (ma la notizia merita una verifica) il primo acquario del mondo a essersi dotato di un tunnel in vetro da cui ammirare il passaggio ravvicinato degli squali. Il ritardo nel piano di viaggio dovuto alle cattive condizioni climatiche ci ha fatto però propendere per una sosta a (26) Gammel Estrup (nei pressi di Auning), una delle più importanti residenze rinascimentali della Danimarca, oggi sede di numerosi eventi ed esibizioni artistiche e culturali. Gammel Estrup, situata al centro della bella penisola dello Djursland, è luogo che merita una visita approfondita, sia all'omonimo castello che al Dansk Landbrugsmuseum. Per maggiori informazioni a riguardo si rimanda al link www.gammelestrup.dk.
Lasciato il piccolo borgo abbiamo proseguito fino a Århus, seconda città del Paese.

Danimarca. Appunti di viaggio (12/20). Quarto giorno. Parte 2/3

Giovedì 13 Maggio 2010 (continuazione)

Da Rebild abbiamo raggiunto - una ventina di chilometri a sud - la cittadina di (22) Hobro, di cui va citata la bella chiesa neogotica. Da lì ci siamo spinti a est fino a (23) Mariager, ennesimo villaggio con case a graticcio affacciato sull'omonimo e profondo fiordo. Mariager vale senza dubbio una sosta, se non altro per ammirare l'acciottolata Torvet (Piazza del Mercato), il piccolo municipio, la chiesa locale (in tipico stile danese) e il Mariager Museum. Da segnalare anche le due pietre runiche e i tumuli vichinghi ospitati nel vicino villaggio di (24) Hohøj.
Tappa successiva è stata (25) Randers (cittadina industriale della contea di Århus) di cui consiglio una visita all'imponente chiesa di Sankt Mortens (in stile tardogotico).

L'inerzia dei giusti

"Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l'inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare".

[Albert Einstein]

Grandi spiriti e menti mediocri

"I grandi spiriti hanno sempre incontrato violenta opposizione da parte delle menti mediocri".

[Albert Einstein]

Atomi e pregiudizi

"È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio".

[Albert Einstein]

Le opinioni sono come le palle

"Le opinioni sono come le palle: ognuno ha le sue".

[Clint Eastwood]

Danimarca. Appunti di viaggio (11/20). Quarto giorno. Parte 1/3

Giovedì 13 Maggio 2010

Lasciata Aalborg di buon mattino, abbiamo scelto come prima tappa della giornata la spettacolare (20) Rold Skov (Foresta di Skov), primo parco nazionale del Paese, nato nel lontano 1912 per lodevole iniziativa di un gruppo di emigrati negli Stati Uniti. Con le sue molteplici tonalità di verde, questi luoghi hanno saputo offrirci uno scenario da sogno persino in una giornata fredda e nuvolosa, caratterizzata a tratti da una fastidiosa pioggerellina.
Per chi è in visita da queste parti suggerisco di cominciare dal villaggio di (21) Rebild, da dove si accede al Rebild National Park.

Visitatori dalla Repubblica Dominicana

Nel pomeriggio il primo contatto da Santo Domingo.

Monday, May 17, 2010

Danimarca. Appunti di viaggio (10/20). Terzo giorno

Mercoledì 12 Maggio 2010

Con i suoi 450 chilometri, sulla carta avrebbe dovuto rappresentare la giornata più estenuante, ma alla fine le cattive condizioni climatiche, paradossalmente, hanno reso tutto più leggero.
Holstebro, Struer, il ponte sull'Oddesund (a uno degli imbocchi dello smisurato Limfjorden), (16) Vestervig con la sua bella chiesa, e poi su fino alla turistica (17) Skagen, bellissima anche con la pioggia, un salto a (18) Grenen, il punto più settentrionale della Danimarca, e poi giù fino a (19) Aalborg, inaspettatamente sotto le nostre aspettative.

Danimarca. Appunti di viaggio (9/20). Samsø

Di Samsø ho già scritto più volte, ma forse di quest'isola stupenda non si scriverà mai abbastanza. 114 chilometri quadrati di superficie e 120 chilometri di spiagge dalle acque basse e cristalline (quasi mai affollate anche nella stagione estiva) sono un biglietto da visita invitante per tutti. Un paradiso per bambini, pescatori (soprattutto di trote), giocatori di golf, ciclisti e amanti di natura, ecologia, cibi biologici e sostenibilità. Naturalmente Samsø è anche arte, cultura, divertimento e relax.
Sono tante le cose che inevitabilmente ci siamo persi: la tenuta e annessa residenza di Brattingsborg, il labirinto più grande del mondo, il Falkencenter (per l'addestramento dei rapaci), l'Økomuseum, il Raw Product Festival, il birrificio di Nordby (Samsø Bryghus), le tante gallerie d'arte, la capitale Tranebjerg, il Kanhave Canal, i villaggi di Langør, Stavns, Østerby, Vesborg Fyr (celebre per il suo faro) e Permelille, e naturalmente la Energy Academy (Energi Academiet).
Ritorneremo un giorno? Chissà, sarebbe tanto bello!

Danimarca. Appunti di viaggio (8/20). Secondo giorno. Parte 3/3

Martedì 11 Maggio 2010 (continuazione)

(15) Ringkøbing, una trentina di chilometri a ovest di Videbæk, affacciata sull'omonimo e maestoso fiordo, è stata la felice conclusione di questa seconda giornata. La cittadina, decisamente graziosa, raggiunge il suo splendore nella zona portuale, dove è possibile ammirare l'angosciante scultura moderna Survival Of The Fattest (2007) di Jens Galschiøt.
Ma Ringkøbing va ricordata soprattutto per essere la sede della Vestas, l'azienda numero uno al mondo nella produzione di energia e centrali eoliche.
Infine, facendo uno strappo alla regola - soprattutto per mancanza di alternative - a Ringkøbing abbiamo (egregiamente) cenato in un ristorante nostrano dove ci ha accolto un simpaticissimo Genovese.

Danimarca. Appunti di viaggio (7/20). Secondo giorno. Parte 2/3

Martedì 11 Maggio 2010 (continuazione)

Sbarcati a Hov nel primo pomeriggio, ci siamo diretti verso Silkeborg (contea di Århus), facendo prima di tutto una sosta alla bella chiesa di (12) Gammel Rye e poi salendo fino al rinomato (13) Himmelbjerget (147 metri sul livello del mare), luogo circondato dalla pregiata foresta di Rye Nørreskov, e da cui si gode di un vastissimo e notevole panorama sui laghi Brassø, Borre Sø e Julsø (quest'ultimo punteggiato dalle isolette di Lilleø e Møgelø). Lo sterminato parco, ovviamente pulitissimo e ben attrezzato, offre la possibilità di effettuare escursioni a piedi di vario tipo, immersi nel cuore di una delle più belle oasi verdi di tutto lo Jutland. Per motivi difficili da spiegare in modo razionale, in luoghi come questi sembra quasi di essere in Svezia: in una parola, ci si sente riconciliare con la natura e con sé stessi, e si sta bene nel profondo.
Lasciata l'area di Silkeborg abbiamo fatto tappa nell'anonima Videbæk per il secondo pernottamento. Lungo il tragitto, tuttavia, c'è stato il tempo per una visita veloce al villaggio di (14) Søby (presso Søbylund, non distante da Herning); qui, oltre al piccolo Museo della Lignite (Brunkulsmuseum) è soprattutto possibile visitare i grandi crateri, ora in buona parte trasformatisi in laghetti, che si sono formati a seguito delle attività estrattive terminate nel lontano 1970 (l'anno in cui sono nato).

Danimarca. Appunti di viaggio (6/20). Secondo giorno. Parte 1/3

Martedì 11 Maggio 2010

Senza dubbio il giorno più intenso di tutto il viaggio e quello che più di tutti è stato dedicato agli aspetti naturalistici.
Le già ricordate ceneri vulcaniche hanno ridotto l'esplorazione di Samsø da un'intera giornata a sole due ore e mezzo, tempo che abbiamo impiegato per la visita di un luogo quasi magico: la (04) Barriera di Besser (Besser Rev), una lingua di terra larga pochi metri che si allunga per cinque chilometri a protezione del Fiordo di Stavns (Stavns Fjord), una delle due aree protette dell'isola. Da Ballen la Barriera di Besser si raggiunge in pochi minuti muovendosi in direzione nord e attraversando due deliziosi villaggi che rispondono al nome di (05) Langemark e (06) Besser. Una descrizione verbale di questi ambienti è impresa assai ardua e certamente non alla mia portata; per rendersi conto degli scenari da favola di fronte ai quali ci siamo trovati consiglio di cercare qualche immagine direttamente in Rete.
Da Besser ci siamo poi diretti a nord, attraversando altri tre villaggi - (07) Alstrup, (08) Toftebjerg, (09) Mårup - per giungere sino alla "capitale" settentrionale dell'isola: (09) Nordby. Nordby è un altro di quei luoghi che merita una sosta, soprattutto per i paesaggi circostanti fatti di dolci e verdissime colline. È qui che ha sede l'altra grande riserva protetta.
Sulla strada del ritorno verso Kolby Kås c'è stato ancora il tempo per passare da (10) Onsbjerg e (11) Pillemark. E alla fine il traghetto verso lo Jutland, con non poca tristezza, ci ha allontanato dalla bellezza di un posto davvero unico.

Scrivete Padania su lettere e cartoline

La cartolina indirizzata ai miei genitori dalla Danimarca, come del resto tutte quelle inviate ad amici e conoscenti negli ultimi quindici anni, è regolarmente arrivata. Cosa c'è di strano? Che come da mia abitudine ho scritto Padania al posto di Italia.

Visitatori dall'Austria

Per quanto confinante, il primo visitatore dall'Austria (per la precisione Salisburgo) ha fatto capolino solo questa mattina.

Sunday, May 16, 2010

Visitatori dal Kuwait

Poco fa il primo contatto dal Paese asiatico.

Danimarca. Appunti di viaggio (5/20). Primo giorno

Lunedì 10 Maggio 2010

Atterrati a Copenhagen e ritirata l'auto a noleggio ci siamo diretti immediatamente a (01) Kalundborg, tagliando in senso orizzontale da est a ovest l'intera Selandia. Kalundborg è una graziosa cittadina della contea di Vestsjælland (Selandia Occidentale) che, affacciata sull'omonimo fiordo, si presenta al visitatore nello scenario ordinato e pulito delle sue caratteristiche case a graticcio. Ma se capitate da queste parti il pezzo forte, sia per l'architettura esterna che per i decori interni, è la Vor Frue Kirke (Chiesa di Nostra Signora).
In attesa del traghetto per Samsø ne abbiamo approfittato anche per un rapido giro nel vicino villaggio di (02) Lerchenborg, 5 km a sud, dove si trova una notevole residenza barocca immersa nella quiete di un enorme parco (ben 11 ettari).
Samsø è stata la destinazione finale di questa prima giornata. Sbarcati ormai tardi a Kolby Kås, abbiamo attraversato Brundby (famosa per il suo Rock Hotel) per giungere fino a (03) Ballen, sede del nostro albergo: il piccolo ma accogliente Badehotel, dotato, tra le altre cose, di un delizioso ristorante. Con le giornate già lunghe di metà Maggio, una passeggiata serale al vicino porticciolo segna una degna conclusione di giornata.

Postoinauto.it

Segnalo volentieri il sito www.postoinauto.it, al quale peraltro mi sono iscritto poco fa.
Come intuibile dal nome, questo servizio mette in comunicazione la domanda e l'offerta di passaggi in auto, sia per itinerari quotidiani (es. il tragitto casa-lavoro) che per trasferte occasionali (da effettuare anche da e verso l'estero).
È ormai noto da diverse indagini che almeno i 2/3 delle auto viaggiano con il solo conducente a bordo, da qui l'idea (nata in Germania) di condividere i milioni di posti che ogni giorno restano liberi.
Inutile elencare in questa sede i vantaggi di un'operazione di questo tipo, sia di natura ecologica che economica; quanto ai rischi, il sito sembra dotato di un buon sistema di feedback per tenere alla larga eventuali malintenzionati (un po' come avviene per i servizi di aste on-line).
È evidente che l'efficacia dell'iniziativa è direttamente proporzionale alla sua diffusione, dunque anche questo breve post credo possa contribuire alla causa.

Danimarca. Appunti di viaggio (4/20). La Cinquecento Cabrio

La nostra fedele compagna di viaggio è stata un'elegantissima FIAT Cinquecento Cabrio (www.fiat500.com), con scocca grigio topo metallizzato e un intonato tettuccio beige.
Anche se dotata di quattro posti, si apprezza meglio soprattutto in due; non a caso abbiamo subito abbattuto i sedili posteriori per far posto all'unica valigia che avevamo.
Visibilità frontale limitata nella parte superiore, scarsa ripresa (che però dipende dalle motorizzazioni) e la già citata bassa capienza del baule sono i principali aspetti negativi di questo modello, che però si fa apprezzare per i numerosi dispositivi ecologici e di risparmio energetico (su tutti la modalità start & stop che spegne il motore in corrispondenza delle soste ai semafori). Le funzionalità bluetooth e gli ingressi USB, le dimensioni ridotte (dunque la facilità di parcheggio) e i bassi consumi la rendono naturalmente perfetta per l'uso cittadino. In un Paese come la Danimarca, dove tutto è carissimo, un'auto a noleggio con consumi limitati è stata cosa particolarmente apprezzata.
Da notare che erano in molti a lanciarci sguardi divertiti e di simpatia, una specie di mix tra curiosità e leggera invidia. Addirittura un uomo mi ha avvicinato poco prima di scendere dal traghetto per la Selandia e mi ha fatto numerose domande su velocità massima, assetto di guida ecc.: credeva fosse mia.

Danimarca. Appunti di viaggio (3/20). Quella sera del 20 Dicembre 2009

La prima volta che ho sentito parlare dell'isola di Samsø è stato all'inizio della scorsa primavera: il 23 Marzo 2009 ho anche scritto un breve post dal titolo Samsø per introdurre ai lettori occasionali di questo blog le peculiarità ecologiche di questo piccolo fazzoletto di terra circondato dalle acque blu del Kattegat.
La vera molla che ha fatto scattare in me il desiderio di visitare quel luogo è però stato un servizio televisivo che La7 ha trasmesso il 20 Dicembre 2009 (non a caso ne avevo parlato nel post Voglia di Samsø del giorno successivo): quella sera ho capito dove avrei festeggiato i miei quarant'anni. E poche settimane dopo è cominciata la ricerca di informazioni e la successiva pianificazione del viaggio.

Gli unici produttori di rifiuti

Probabilmente non ci pensiamo mai: su questo pianeta gli unici produttori di rifiuti siamo noi umani.

Danimarca. Appunti di viaggio (2/20). Merda, cavalli e altre forme di vita

In queste giornate di primavera fredda e anomala due sono le cose che ci hanno colpito più di ogni altra: cavalli ogni dove e un persistente odore di letame.
Lungo le campagne pianeggianti o leggermente ondulate dello Jutland abbiamo però incontrato altri numerosi animali, tra cui pony, pecore, le immancabili vacche da latte, una gran varietà di volatili e, del tutto inattesi, lepri e fagiani.

Saturday, May 15, 2010

Danimarca. Appunti di viaggio (1/20). Prologo

Il 12 Maggio 2010 è stato il mio quarantesimo compleanno. Quando ci penso non posso fare a meno di chiedermi se questo traguardo si collochi a metà della mia vita, qualche anno dopo o magari una manciata di primavere prima. Mi domando: arriverò mai a compiere i fatidici ottant'anni? E se sì, sarò ancora lucido e autosufficiente? Vivrò di ricordi e affogherò nei rimpianti o avrò trovato pace ed equilibrio? Peccato, mi sono abituato bene a questa vita, decisamente mi ci sono affezionato, e a essere onesto mi riesce davvero difficile pensare che almeno una sua metà se ne sia già andata così in fretta.

Riflessioni esistenziali a parte, con la Indrė si è deciso di festeggiare questa ricorrenza in Danimarca. La Danimarca a dire il vero è un ritorno (la Danimarca è sempre un ritorno). Ad Aprile di due anni fa avevamo esplorato le numerose isole a sud della Selandia (là dove si trova Copenhagen), ora invece è giunto il turno dello Jutland centro-settentrionale e della super ecologica isoletta di Samsø.
Sei notti che si sono ridotte a cinque, per colpa del vulcano islandese Hamundur; roba che per dispetto bisognerebbe pianificare subito un viaggio nella "terra del fuoco e del ghiaccio", tanto abbiamo capito che quella bocca di fuoco sputa sempre e solo verso sud-est.

La Danimarca continentale ci ha svelato il suo splendore per due giorni scarsi, poi, come a Milano, ha preso il sopravvento la pioggia, che ci ha accompagnato insistentemente lungo tutto il tragitto, con temperature massime mai superiori ai 10° C. Riecheggiano ancora nelle mie orecchie le parole di Aksel, anziano e gentile proprietario della pensione Krogen di Ålborg (www.krogen.dk): "last winter we've had snow for three months and this is one of the coldest spring in the last twenty/thirty years". Ma alla fine siamo sopravvissuti, consapevoli che, ancora per un po', al tempo non si comanda.

Rimane ora da visitare lo Jutland del sud, ma non c'è fretta: probabilmente inseriremo quella destinazione in occasione di un futuro viaggio nella Germania settentrionale.

Ma che bel cavalletto!

Questa è l'ultima, simpatica e involontaria trovata della Indrė: chiamare un piccolo cavallo "cavalletto" anziché "cavallino".

Sunday, May 09, 2010

La mancata canonizzazione del Diavolo

"Il diavolo ha reso tali servigi alla Chiesa, che io mi meraviglio com'esso non sia ancora stato canonizzato".

[Carlo Dossi]

Amore che muore

"L'amore costruito sulla bellezza, muore presto, come la bellezza".

[John Donne]

Guggenheim di Bilbao. Mamà e Puppy

Parlando della mia visita al Guggenheim di Bilbao mi ero dimenticato di citarli: sono Mamà e Puppy, due simpaticissime sculture moderne posizionate fuori dalla celebre struttura museale. Il primo è un ragno metallico alto dieci metri (curiosa la scelta del nome, non trovate?), il secondo è un cane di fiori alto addirittura dodici metri (se a prima vista vi sembrerà un gatto, non temete, è assolutamente normale).

San Hamundur fa minga el pirla!

Bene, ho passato quasi l'intera mattinata a, nell'ordine: (1) cercare un nuovo volo per Copenhagen (Hamundur permettendo, proviamo a ripartire domattina), (2) annullare la prenotazione dell'albergo di stanotte, (3) cambiare la prenotazione dell'auto a noleggio, (4) modificare gli orari dei traghetti. E adesso mi è venuta fame!

Volcano eruption, flight disruption

Questa mattina sarei dovuto partire per la Danimarca dove trascorrere una settimana di vacanza per festeggiare il mio quarantesimo compleanno. Poco prima delle 5:00 è però arrivato un SMS (seguito da una e-mail) per informarmi della cancellazione del mio volo. Cominciamo bene!

Saturday, May 08, 2010

Frutti dipinti

"Avere dei libri senza leggerli è come avere dei frutti dipinti".

[Diogene]

Credere (ancora) negli ideali

"È difficile credere ancora negli ideali, ma per un compenso adeguato si può fare".

[Fabio Di Iorio]

Gli Italiani secondo Catherine Deneuve

"Gli Italiani hanno solo due cose per la testa: l'altra sono gli spaghetti".

[Catherine Deneuve]

Paesi Baschi. Appunti di viaggio (12/12). I lati negativi

Un resoconto di viaggio obiettivo deve prendere in considerazione anche gli aspetti negativi che, in misura maggiore o minore, sono sempre presenti.

La prima cosa che si nota, soprattutto nelle grandi città (Bilbao in testa) è una viabilità un po' troppo farraginosa, con la conseguenza che, senza un navigatore di bordo, non è semplicissimo orientarsi; per qualche strana legge, poi, i semafori sembrano esser stati programmati in modo tale che il 95% delle volte li troverete rossi. Le difficoltà riguardano in modo equivalente sia la viabilità cittadina che le strade esterne di grande percorrenza con funzione di tangenziali.

Altro aspetto dolente è rappresentato dalla quasi totale assenza di una cultura culinaria come la intendiamo noi in Padania (ma anche in Italia e in molti altri Paesi del continente). I pintxo sono ottimi come aperitivo, ma se coincidono con il pranzo o la cena allora la musica è ben diversa. Per quanto la cultura del buon cibo e del buon bere sia superiore a quella della vicina Spagna siamo comunque a livelli inferiori alla sufficienza.

Infine, come terzo aspetto deludente, citerei un uso ancora relativamente scarso dell'Inglese, soprattutto visto il gran numero di turisti che affollano quei luoghi, tra l'altro con una buona percentuale proveniente proprio dal Regno Unito.

Beauties of Estonia (4/12). Waterfalls

In Estonia there are approximately 35 waterfalls or cascades. Among these the ca 30 m high Valaste waterfall is the highest in both Estonia and Baltic Countries. Up to year 1955 the 6.5 m high Narva waterfall was the mightest, but after the Narva Hydroelectric Power Plant was built, it ceased to exist.
Keila waterfall at the Keila River in Harju County is ca 6 m high and during floods about 100 cubic m of water per second falls from the escarpment.
Jägala waterfall at the river of the same name is the most powerful in Estonia. During flood periods up to 200 cubic m of water per second storms down the up to 8 m high escarpment.

Paesi Baschi. Appunti di viaggio (11/12). I lati positivi

Il fatto che nei Paesi Baschi quel che ci si attende funzionare funzioni realmente sarebbe già sufficiente per far capire che il giudizio complessivo non può che essere positivo. Nello specifico voglio però segnalare alcuni aspetti particolari. Innanzitutto il costo della vita è nettamente inferiore a quello di Milano; due esempi a tal proposito: (1) abbiamo pernottato in un hotel a quattro stelle non distante dal centro (Hotel Gran Bilbao, www.hotelgranbilbao.com), le dimensioni della camera e il livello di comfort erano fin quasi eccessivi, ma il costo è stato di soli 60 euro a notte per camera (si parla di camera doppia con letti enormi); la colazione non era inclusa ma, se avessimo voluto, sarebbe costata solo 12 euro in più; negli stessi giorni una coppia di nostri amici ha speso 80 euro a notte in un ostello del centro di Londra, con letti fetidi e maleodoranti docce comuni; (2) a fronte, qui a Milano, di un costo di circa 1,38 - 1,40 euro per litro di benzina, a Bilbao se ne spendono solo 1,10 - 1,12, addirittura il 20% in meno.
Abbiamo toccato con mano come i Baschi sono persone aperte, educate e cordiali, che sembrano avere nei confronti della vita un approccio decisamente solare e positivamente rilassato.
Infine - impossibile non accorgersene - il senso civico è di gran lunga superiore a quello che si registra qui in Padania, cosa che traspare immediatamente nella correttezza mostrata alla guida, fatto a mio avviso fondamentale per giudicare il livello di qualità sociale di una nazione; ovunque andiate non troverete automobilisti che cercheranno di fregare il prossimo, di passare col rosso, di sorpassarvi dove non è permesso, di non segnalare il cambio di corsia con la freccia, di parlare al telefono senza auricolare, e via di seguito. Da questo punto di vista, insomma, siamo agli stessi livelli dei Paesi scandinavi.
In generale è evidente la consapevolezza di trovarsi in un Paese davvero civile.

Paesi Baschi. Appunti di viaggio (10/12). Quello per cui varrebbe la pena tornare

Nelle tre grandi città ci sarebbe ancora molto da vedere, soprattutto a San Sebastián e Vitoria, ma anche a Bilbao, dove abbiamo passato quasi tre giorni. Ma a catalizzare la mia attenzione nell'ipotesi di una futura seconda visita sarebbe senza dubbio l'aspetto naturalistico e di cultura rurale. Il Paese ha da offrire scenari fatti di grotte, cascate, siti megalitici, antiche chiese e persino un cimitero visigoto. E poi c'è la bellezza delle mille sfumature di verde, il colore che meglio descrive l'essenza, esteriore e interiore, di questa piccola bellissima nazione.

Paesi Baschi. Appunti di viaggio (9/12). La Costa Basca

L'esplorazione della Costa Basca, per ragioni di tempo ma soprattutto di clima limitata alla sua parte occidentale, è stata l'esperienza più toccante dell'intero viaggio. Partiti da Bilbao, ci siamo diretti verso Getxo (là dove è il già citato Ponte di Biscaglia), e da lì abbiamo toccato in rapida successione piccoli villaggi come Barrika, Plentzia, Gorliz e Bakio. Tra quest'ultima località e Bermeo si può ammirare San Juan de Gaztelugatxe, un'isola che in realtà isola non è, connessa com'è alla terra ferma da un sentiero di circa duecento scalini, al termine dei quali sorge un piccolo e delizioso eremo. Questi tratti costieri ricordano più la Scozia e l'Irlanda (in alcuni punti persino la Norvegia) piuttosto che un'area litoranea della penisola iberica - inutile dire che gli scenari sono semplicemente stupendi. Lasciata Bermeo ci siamo diretti all'interno fino a Gernika, tappa obbligata. Siamo poi tornati verso il mare costeggiando lo scenografico Estuario Urdaibai, vera e propria riserva della biosfera. Da lì abbiamo proseguito fino a Lekeitio, luogo perfetto dove sostare per il pranzo, da consumarsi con lentezza in uno dei tanti bar e ristoranti affacciati sul porto. Anche Lekeitio ha la sua isoletta: si chiama San Nicolás, e nelle ore di bassa marea è raggiungibile a piedi direttamente dalla spiaggia annessa al centro storico. Molto bello anche il tratto che conduce verso le località di Ondarroa e Mutriku fino a Deba, dove abbiamo preferito proseguire in autostrada verso la destinazione finale di San Sebastián.

Friday, May 07, 2010

Paesi Baschi. Appunti di viaggio (8/12). Vitoria

Delle tre capitali basche, Vitoria ci è sembrata la meno interessante, eppure le recenti guide turistiche ne parlano un gran bene. In questo caso il giudizio è semplicemente sospeso: due ore sotto una pioggia battente e una temperatura esterna di 7° C non sono infatti sufficienti per delineare alcun tipo di giudizio serio. Chissà, forse prima o poi, a Vitoria capiterà di tornare.

Paesi Baschi. Appunti di viaggio (7/12). San Sebastián

Se Bilbao è paragonabile a Milano, l'accostamento giusto per San Sebastián è senza dubbio Cannes: elegante, raffinata e in qualche modo un po' francese, soprattutto per via della curatissima architettura.
San Sebastián - lo si nota da subito - è un tutt'uno col suo mare, il Mar Cantabrico, che ha creato, fra le altre cose, quel piccolo gioiello che risponde al nome di La Concha ("la conchiglia"), una baia che appare bella persino in una fredda e piovosa giornata di inizio Maggio (ma non sono da dimenticare altre due spiagge "storiche" come Ondarreta e La Zurriola). Davanti a questo spettacolo della natura si staglia la figura della minuscola Isola di Santa Clara, e tutto intorno vigilano sornioni i monti Urgull e Igeldo (in realtà niente più che semplici collinette).
Impossibile, infine, resistere al fascino della città vecchia, specie all'ora dell'aperitivo serale (che qui coincide con la cena) per gustare i sapori dei famosi pintxo, opere d'arte culinaria in miniatura che fanno bella mostra di sé sui banconi (lunghissimi) dei tanti bar che affollano le vie centrali (e non solo).

In treno da Milano a Padova

Scrivo questo breve post (e così è stato per il precedente) mentre mi trovo in treno da Milano a Padova. Vale la pena sottolineare che, anche qui in Padania, ogni tanto qualcosa tende a funzionare come dovrebbe.

Thursday, May 06, 2010

Paesi Baschi. Appunti di viaggio (6/12). Una piccola sorpresa

Non si tratta propriamente di un argomento connesso con i Paesi Baschi, ma per le casualità della vita è proprio qui (per l'esattezza a Bilbao) che ho avuto il piacere di visitare la mostra itinerante Cuerpos Humanos. La Exposición de tu Vida. Ci vuole un certo fegato e uno stomaco forte per arrivare fino in fondo, alla fine però se ne esce con un messaggio importante: nonostante l'incedere impetuoso e sorprendente della tecnologia, noi esseri umani continuiamo ad avere la stessa struttura ossea e muscolare - in poche parole la stessa fisiologia - dei nostri progenitori di 190.000 anni fa. Siamo, insomma, nient'altro che un mucchietto di tessuti, più o meno molli e più o meno duri, destinati a svanire terribilmente presto. E per chi sa leggere oltre le righe questo è un insegnamento di profonda umiltà.
Un esperienza unica ed emozionante. Per farsi un'idea di quello a cui ho assistito consiglio di dare un'occhiata alle pagine seguenti: www.cuerposhumanos.es. Dopo aver visto la mostra, una domanda è sorta inevitabile: se mai arriverà qui da noi, questa esposizione temporanea verrà forse vietata ai minori o semplicemente si leveranno gli strali dei benpensanti?

Paesi Baschi. Appunti di viaggio (5/12). L'imprescindibile Guggenheim

Sostare a Bilbao senza fare una visita al Guggenheim dev'essere un po' come passare da San Pietroburgo ignorando l'Hermitage. Volenti o nolenti il museo realizzato dall'architetto canadese Frank Gehry è una tappa obbligata, anche per chi - come me - ne è rimasto parzialmente deluso. Il Guggenheim resta comunque un luogo di grandi emozioni, soprattutto - almeno a mio parere - per le esposizioni del secondo piano, quelle firmate dal geniale scultore indiano Anish Kapoor.
Per maggiori informazioni si rimanda ai link www.guggenheim-bilbao.es e www.anishkapoor.com.

Paesi Baschi. Appunti di viaggio (4/12). I dintorni di Bilbao

A qualche chilometro dal capoluogo della Biscaglia, lungo l'estuario del fiume Nervión, sorgono due cittadine - Portugalete e Getxo - la cui particolarità è quella di essere collegate da oltre un secolo da un ponte tanto unico nella sua foggia, da essere entrato a far parte del patrimonio mondiale dell'UNESCO.
Il Ponte di Biscaglia (Bizkaia Bridge) merita senza dubbio una breve visita.
Per maggiori informazioni e per gli approfondimenti del caso si rimanda al sito www.puente-colgante.com, fortunatamente realizzato in diverse lingue, tra cui l'Inglese.

Paesi Baschi. Appunti di viaggio (3/12). Bilbao

Sebbene non abbia lo status di capitale, Bilbao è la città più popolosa e più importante dei Paesi Baschi. Facendo una semplice proporzione possiamo dire che Bilbao sta ai Paesi Baschi come Milano sta alla Padania: è cioè, come si dice in questi casi, il centro nevralgico delle attività economiche e finanziarie della nazione. Bilbao, dunque, è la città del lavoro e del denaro, ma a differenza di Milano è anche un centro di architettura moderna e soprattutto contemporanea. Non a caso è proprio qui che ha sede il famosissimo Guggenheim, certamente meno importante dell'omologo museo newyorkese (il capostipite della serie), ma in termini di popolarità e prestigio di gran lunga superiore ai "fratelli" veneziani e berlinesi. Si legano alla città basca nomi di grande rilievo come Frank Gehry (per il Guggenheim), Norman Foster (per la metropolitana), Arata Isozaki (per le omonime torri) e Santiago Calatrava (per l'aeroporto).

La Bilbao di oggi, fondamentalmente, è una città in continuo cambiamento, status che - conseguenza inevitabile - genera molte aspettative ma anche insanabili contraddizioni, come quelle che si respirano attraversando a piedi il centro storico (non esattamente pulito e ben frequentato) e soprattutto il quartiere multietnico, dove non è insolito provare la sgradevole sensazione di essere una sparuta minoranza bianca europea.

Dei Baschi di Bilbao, per quanto può contare il giudizio di chi è stato qui per soli tre giorni, resterà comunque una sensazione positiva e il ricordo sincero della grande cordialità esibita dalla popolazione locale.

Va comunque detto che le grandi città, nell'ambito della strabiliante bellezza naturalistica di questo Paese, sono solo un fatto secondario o, se preferite, un punto di partenza verso l'esplorazione di una natura fortunatamente ancora sovrana.

Infinite coste norvegesi

Di recente ho avuto modo di leggere in aereo una curiosità relativa alla Norvegia che ho trovato particolarmente interessante: le sue coste hanno un'estensione di circa 2.650 km, ma se sviluppate in modo completo - ovvero tenendo conto di fiordi, baie e insenature varie - si arriva a 25.148 km (9,5 volte tanto), ma solo se non si contano le isole; in quest'ultimo caso, infatti, la misura sale addirittura a 83.281 km (31,4 volte tanto)!

Wednesday, May 05, 2010

Paesi Baschi. Appunti di viaggio (2/12). Un po' di geografia

I Paesi Baschi (Euskadi) sono una federazione di tre province: la Biscaglia a nord ovest (capitale Bilbao - Bilbo), la Guipúzcoa a nord est (capitale San Sebastián - Donostia) e l'Álava a sud (capitale Vitoria - Gasteiz). Vitoria - Gasteiz, delle tre la città meno nota, è anche la capitale amministrativa di una nazione che supera di poco i due milioni di abitanti.

Fatta salva la divisione amministrativa di cui sopra, i Paesi Baschi si possono dividere in tre aree regionali ben distinte.
La sottile fascia settentrionale è nota come Costa Basca e comprende circa 250 chilometri di costa, lungo i quali si alternano spiagge turistiche, scogliere aspre e spioventi, profondi estuari, zone paludose, isolette in balia delle maree e piccoli villaggi di pescatori; il Mare Cantabrico, di fatto solo un nome per indicare questo pezzo di oceano, nel corso dei millenni ha forgiato paesaggi di grande bellezza e di grande ricchezza bionaturalistica.
L'ampia zona centrale è nota come Berdea (che in Basco significa "verde"). L'elemento dominante è sempre quello naturalistico, ma a farla da padrone qui non sono le acque, bensì valli, colline e montagne, abbondantemente ricoperte da una fittissima vegetazione. Probabilmente sono questi i luoghi da cui hanno tratto origine i tanti miti e le tante leggende di questo popolo antico. È poco noto e ancor meno pubblicizzato, ma questi scenari ospitano numerosi dolmen continentali.
Infine la parte meridionale, nota come Rioja Alavesa, si caratterizza per un clima quasi mediterraneo ed è famosa per le sue viti, le sue cantine e i suoi vini.