I lati negativi.
Non sono tanti ma ci sono.
Atterrati a Copenhagen verso le 7:30 del mattino, ci siamo diretti al nostro hotel, a pochi metri dal Teatro Nazionale (in Kongens Nytorv). Dal momento che la camera non era ancora pronta ne abbiamo approfittato per una passeggiata e per fare colazione nella vicinissima Nyhavn (quella che io chiamo la zona dei Navigli). Il primo impatto negativo è stato proprio alla reception dell'albergo: la persona di turno - una donna - ha mostrato modi un po' sbrigativi e poco cortesi, esperienza che si è poi ripetuta in altri due dei successivi tre hotel in cui abbiamo soggiornato (per amor di statistica devo riferire di un clima diverso a Kerteminde, sull'isola di Fionia: quella è stata l'unica volta in cui alla reception c'era un uomo). Ma torniamo a Nyhavn, ore 8:30 di domenica mattina; fuori da alcuni locali diversi gruppetti di giovani sono seduti attorno a numerose lattine e a intere casse di birra da cui attingono in abbondanza. Da questo punto di vista non sembra essere cambiato nulla rispetto a dieci anni fa. Stessa situazione la mattina di giovedì 1 Maggio, con tifosi di due squadre locali di calcio in giro a cantar cori per il centro storico e in parte già ubriachi prima delle 10:00; va comunque detto che non ho assistito a veri atti di vandalismo o di violenza, ma resta il fatto che in quelle condizioni la città non è esattamente un bel biglietto da visita per i numerosi turisti (segnalo che è ancora in voga la brutta abitudine di versare shampoo o bagnoschiuma nelle fontane pubbliche). D'altra parte non solo il problema dell'abuso di alcool nell'Europa centro-settentrionale è lontano da una soluzione, ma certi comportamenti giovanili stanno rapidamente migrando verso gli Stati dell'Europa meridionale. Per restare a Copenhagen devo ammettere di averla trovata un po' peggio di come mi si era presentata nel Settembre del 1998; un buon numero di monumenti necessità decisamente di una bella ripulita.
La Danimarca è un Paese dove tutto costa molto caro, anche il 40-60% in più rispetto a Milano, ma questo è evidentemente un punto di vista relativo: il tenore di vita del Danese medio, come dimostrano tutte le statistiche, è molto superiore al nostro, inoltre la mancata adesione all'euro non favorisce un'omogeneizzazione dei prezzi come avvenuto in Finlandia, oggi non particolarmente cara (una situazione simile a quella Danese si ha, per le stesse ragioni, nel Regno Unito e in Svezia, per non parlare di Islanda, Svezia e Svizzera che sono fuori dalla UE). Per dare un'idea di alcuni prezzi: una birra media costa 9 euro e il biglietto della metropolitana dall'aeroporto al centro (10-12 minuti di corsa) costa 3 euro. In questo contesto risulta però alquanto fastidiosa la maggiorazione del 4% applicata da quasi tutti i locali a chi utilizza carte di credito.
Infine ho trovato molto scarsi i cartelli per le segnalazioni di località di interesse culturale (castelli, chiese, manieri, ...).