Monday, May 19, 2008

Sangue verde

Una buona parte del genere umano è impegnata attivamente ogni giorno, spesso senza cognizione di causa e a volte con criminale disinvoltura, in attività dall'impatto fortemente inquinante. Fortunatamente esistono sparute minoranze scientifiche che agiscono sul fronte opposto.

Un tipo di inquinamento particolarmente grave è quello dovuto ai cosiddetti metalli pesanti. Ma è proprio lungo questo versante che stanno arrivando notizie cautamente promettenti: pare infatti che si stiano ottenendo buoni risultati sperimentali nell'ambito della phytoremediation: un insieme di tecniche incentrate sull'utilizzo di piante specifiche (sia naturali che modificate geneticamente) per la bonifica di terreni contaminati. Piante di questo tipo prendono il nome di iperaccumulatori e le loro capacità disinquinanti sono dette fitoestrazione.

Da alcune ricerche fatte in Rete risulta abbastanza chiaro che questa tecnica presenta numerosi vantaggi, in primis i bassi costi di applicazione e l'intrinseca sostenibilità ambientale; come punti di debolezza ci sono tempistiche elevate (legate ai cicli vegetali dell'ordine degli anni) e profondità di impiego limitate che dipendono banalmente dall'estensione radicale delle specie di piante o erbe utilizzate.

È altrettanto chiaro che in questo ambito siamo solo agli inizi; la stessa terminologia scientifica attuale è molto varia, non del tutto formalizzata e ancor più scarsamente sistematizzata, e, come ovvio, in continuo cambiamento. Sono dunque necessari grossi sforzi e investimenti. Non è difficile intuire come al momento le ricerche più avanzate siano quelle statunitensi e che Europa, e soprattutto cosiddetta Italia, sono in forte ritardo. Concretamente i risultati migliori sembrano riguardare metalli come nickel, cadmio e zinco ma il fronte delle applicazioni possibili si sta espandendo velocemente.

Ho voluto compilare questo breve post con il puro scopo di fare informazione su questa nuova interessante frontiera. Per chi fosse interessato, in Rete sono già disponibili numerosi articoli e pubblicazioni (comprese molte tesi di laurea), che risultano però estremamente tecniche e specifiche.