Saturday, May 17, 2008

Beringia

La vera scoperta dell'America, come detto in un precedente post odierno, è stata fatta da alcune popolazioni asiatiche che in occasione dell'ultima glaciazione (e secondo alcune teorie già durante la glaciazione precedente) hanno attraversato quello che oggi prende il nome di Stretto di Bering (dal nome di Vitus Bering, un esploratore russo di origini danesi che lo ha attraversato nell'estate del 1728). Durante l'ultima glaciazione lo stretto era libero dalle acque (e per le particolari condizioni climatiche anche dai ghiacci), anzi al suo posto esisteva un vero e proprio ponte di terra detto Beringia. La sua formazione si spiega facilmente: l'attuale profondità dello stretto non va oltre i 50 metri (per una larghezza di una novantina di chilometri), un valore inferiore a quello perso dagli oceani per via delle enormi quantità d'acqua intrappolata nelle masse di ghiaccio di allora. Il ponte di Bering ha dunque avuto origine in queste condizioni, fungendo per animali, piante e umani da naturale collegamento via terra tra Siberia e Alaska (le uniche tracce rimaste oggi sono le due isole Diomede situate nel centro, quella maggiore di pertinenza russa, e quella meno estesa appartenente agli USA). Attualmente esiste un progetto congiunto tra USA e Russia per ricreare un ponte sotto forma di tunnel sottomarino (che diverrebbe dunque il più lungo del mondo).