Saturday, June 19, 2010

Va' Pensiero o Va Pensiero? Un misterioso apostrofo

Il recente dibattito politico ha riportato nuovamente in auge la disputa tra il componimento verdiano e l'attuale inno italico. In realtà si tratta semplicemente dell'ultimo, in ordine cronologico, di una lunga serie di ricorsi storici che in questi anni sono affiorati più volte, e siamo altrettanto certi che non finirà qui.

Mi si conceda una breve digressione prima di affrontare il tema. A dispetto di quanto pensano in molti, non è in atto alcun tentativo di sostituire l'inno degli Italiani (oggi considerato sacro, fino a ieri ignorato, bistrattato, dimenticato). Pensiamo infatti che gli Italiani abbiano tutti i diritti di tenersi ed essere orgogliosi del loro cantico. Semmai è in discussione, per la Padania, l'opportunità o meno di adottare come inno la celeberrima aria tratta dal Nabucco.
Il mio parere è la cosa potrebbe andare bene nel transitorio, ma ritengo motivo di maggior fierezza intraprendere la strada di una composizione nuova di zecca. D'altra parte i musicisti qualificati non mancherebbero.

Ma torniamo alla questione indicata nel titolo di questo post. In questi giorni si sono viste sui giornali e nei titoli di molte TV locali sia la forma Va' Pensiero (con apostrofo) che la forma Va Pensiero (senza apostrofo). Quale delle due è quella corretta?

La premessa è che la maggior parte dei lettori e dei telespettatori non si è accorta di nulla e, probabilmente, non si è mai posta il problema (l'ignoranza grammaticale, figlia di un sistema scolastico profondamente carente, è infatti uno dei pochi elementi di unione tra Italiani e Padani).
La seconda notazione è che, nella restante minoranza, i più pensano che la forma corretta è quella con l'apostrofo. Secondo le regole attuali, va' è infatti la forma tronca di vai (imperativo), dunque la presenza dell'apostrofo è obbligatoria. Quello che però quasi nessuno sa è che nel libretto originale l'apostrofo non c'era.

Ne consegue che entrambe le forme sono in un certo senso giuste: la prima (con apostrofo) perché rispetta la grammatica attuale, e la seconda perché rispetta i fatti storici.
Detto questo, credo che oggi sia comunque più corretto prediligere la versione con apostrofo. Va anche sottolineato che i giornalisti che hanno omesso l'apostrofo, nel 99,99% dei casi lo hanno fatto per ignoranza (ovviamente grammaticale).