L'argumentum ad hominem - che letteralmente significa "argomento contro l'uomo" - è un'antichissima strategia retorica che consiste nello screditare un'affermazione o un'argomentazione altrui attaccando la persona che la sostiene invece di confutare gli argomenti che questa persona ha esposto.
Utilizzata già all'epoca dell'antica Grecia è oggi impiegata con fastidiosa sovrabbondanza soprattutto nelle discussioni politiche e nelle polemiche giornalistiche.
Un'argomentazione ad hominem è di fatto una manovra diversiva per distogliere l'attenzione dall'oggetto del ragionamento e spostarla su colui che la sostiene.
Il meccanismo di funzionamento è duplice:
Primo caso (è quello più tipico):
(1) Il soggetto A afferma la proposizione B
(2) Vengono individuati elementi negativi relativi al soggetto A e questi elementi sono slegati rispetto al contenuto di verità della proposizione B
(3) Si sfrutta quanto al punto precedente per proporre forzatamente e senza argomentarla la falsità della proposizione B
Secondo caso (meno frequente):
(1) Il soggetto A afferma la proposizione B
(2) Vengono individuati elementi negativi relativi alla proposizione B
(3) Si sfrutta quanto al punto precedente per criticare il soggetto A
Nel primo caso il discredito viene spostato dal soggetto alle sue argomentazioni, nel secondo caso il meccanismo è esattamente l'opposto.
La fallacia logica degli argomenti ad hominem è evidente: un argomento è infatti vero o falso a prescindere da chi lo sostiene, ma se non individuato e riconosciuto, questo schema di ragionamento può facilmente indurre all'errore e alla distrazione.