Il vecchio motto "sbagliando s'impara" sembra avere i giorni contati. Non è dunque vero che si impara sbagliando, ma addirittura sembra che sia esattamente il contrario.
Lo ha affermato di recente un gruppo di ricercatori del MIT (il prestigioso Massachusetts Institute of Tecnology) che, coordinati dal neuroscienziato Earl Miller, hanno condotto un approfondito studio sulla memoria e sugli errori che questa può commettere. Lo studio (pubblicato sulla rivista Neuron) dimostrerebbe che, a livello neuronale, si impara solo quando un'azione viene svolta in maniera corretta piuttosto che quando si è in errore.
Gli scienziati sono giunti a queste conclusioni dopo aver condotto una serie di test su alcune scimmie la cui attività celebrale è stata costantemente monitorata. Le prove consistevano nel far osservare agli animali delle immagini proiettate su un monitor: a seconda delle figure che si alternavano, le scimmie dovevano voltarsi verso destra o verso sinistra; è stato osservato che, a risposta giusta, l'attività neuronale durava più a lungo di quanto non durasse in caso di risposta sbagliata, più esattamente cinque secondi nel primo caso e solo uno nel secondo.
Le evidenze sperimentali sembrano indicare che quando gli animali rispondevano correttamente nel loro cervello avveniva un rafforzamento dell'azione; al contrario, in caso di errore non si avevano miglioramenti.
Un esperimento simile, ma su trenta volontari umani, era già stato condotto nel 2008 in un'univerisità canadese dell'Ontario.