Francamente non ho mai capito per quale motivo si è preso a utilizzare, su giornali e TV, la terminologia polveri sottili per indicare la nota tipologia di inquinanti atmosferici.
Per sottile si intende infatti qualcosa che ha una dimensione ridotta rispetto alle altre due; tipicamente si può parlare di un foglio sottile, di uno strato sottile, di una fetta di salame sottile ecc. Se siamo in un mondo a due sole dimensioni, come per esempio su un foglio da disegno, si può parlare anche di linea sottile o tratto sottile ecc.
Il concetto di sottigliezza mal si adatta alla descrizione di oggetti di tipo sferoidale, quali appunto le polveri; non è un caso che si parla di particolato e che le dimensioni dei corpuscoli sono espresse facendo riferimento al loro diametro.
Non sarebbe dunque più appropriato parlare di polveri fini?
Sottigliezze certo, ma ciò sembra rivelare come a volte si utilizzino termini senza avere la consapevolezza del loro significato e di come i mezzi di informazione tendano a produrre un intorpidimento delle nostre normali capacità di critica.