Verso metà dello scorso autunno mia sorella Marina mi chiedeva di dormire qualche notte a casa sua, al suo posto, per verificare la rumorosità delle sue vicine, incidentalmente due ragazze lesbiche, dall'altra parte di un muro mal isolato e non troppo spesso. Probabilmente era solo una questione di dispetti reciproci dato che in quel periodo le vicine sono state relativamente calme e nonstante qualche scenata di gelosia e la loro attività saffica delle 23.50 circa (comunque diversa da come ce la immaginiamo noi maschi e di come l'abbiamo vista rappresentata in certi film) sono riuscito a leggere una mezza dozzina di libri vari trovati in loco.
Uno di questi aveva un titolo curioso: "Come Smettere di Farsi le Seghe Mentali e Godersi la Vita" di Giulio Cesare Giacobbe (Mondadori Editore).
Un titolo così ti attrae immediatamente, ti cattura nell'inconscio, per l'argomento trattato e per il tipo di linguaggio, che sin da subito crea empatia. Nella frazione di secondo sucessiva pensi tuttavia che, forse, molto probabilmente, sei di fronte a uno di quei classici manuali di auto-aiuto scritti da autori statunitensi per un pubblico statunitense, roba che qui in Europa non funzionerebbe mai.
Curiosità e un ridotto numero di pagine mi hanno comunque spinto a leggere. E oggi, quattro mesi dopo, con mia sorella che nel frattempo si è trasferita a San Felice di Segrate e le lesbiche che hanno lasciato libero l'appartamento, posso di dire che ne è valsa la pena.
Giulio Cesare Giacobbe è un personaggio originale e poliedrico; psicoterapeuta, autore di libri, e docente universitario (al momento insegna Fondamenti di Discipline Psicologiche Orientali presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Genova).
Il testo è una piccola e sapiente raccolta di consigli e tecniche che aiutano a liberarci dalle nevrosi moderne (chiamate appunto seghe mentali). Per usare le parole dell'autore:
"Dicesi sega mentale il pensiero a cose che non hanno attinenza con la realtà. A te sembrerà da questa definizione che allora le seghe mentali tu non te le fai mai. Questo tuo pensiero è un esempio tipico di sega mentale. Tutto sta nella definizione di realtà, naturalmente. La mia definizione di realtà è l'unica reale, come può confermarti un qualsiasi contadino della bassa padana. La realtà è il nostro corpo e l'ambiente fisico che ci circonda. Le persone normali (ad esempio io e l'idraulico di Busalla che ho conosciuto l'altra domenica quando sono andato a funghi) sanno benissimo che le cose stanno così. I nevrotici (isterici, nevrastenici, ansiosi, depressi, schizoidi, paranoidi ecc.), ossia tutti gli altri, sono irrecuperabilmente convinti che la realtà stia dentro la loro testa. C'è di che spararsi. E infatti molti lo fanno. Ma questo non basta a pareggiare le due categorie. I nevrotici, purtroppo, sono sempre la stragrande maggioranza".
La nevrosi viene descritta e messa allo scoperto con un linguaggio chiaro, semplice e un po' provocatorio. Ma questo è esattamente ciò che vuole Giacobbe: provocare una reazione, per uscire da una spirale di pensieri negativi che possono rovinarci la vita. Come fare? Tornare alla realtà, prima di tutto ridendo, ironizzando, e imparando a smettere di pensare per essere nuovamente presenti mentalmente a noi stessi.
Si tratta di tecniche di estrema semplicità, che mi capita di utilizzare in macchina o mentre affetto le zucchine. E che soprattutto funzionano.
Una menzione particolare va al linguaggio del libro, un'alternanza tra momenti di leggerezza e comicità (leggerendo mi sono trovato più volte a ridere di gran gusto) e passaggi di matrice tecnica e scientifica, descritti comunque con linearità e chiarezza.