I documentari mi sono sempre piaciuti, quelli naturalistici soprattutto, ma anche gli altri. Una delle poche cose davvero belle (oltre che istruttive) che si possono ancora gustare in televisione.
Poi ci sono i telegiornali. E allora capita spesso di vedere qualche servizio su certi Italiani del Sud (quelli del Nord, soprattutto i Laziali, sono in genere diversi). Urla che fatichiamo a comprendere, un parlare sempre tutti insieme e voci che si impastano e si sovrappongono, gesti di mani e di braccia che non conoscono regole e compostezza, lagnanze, il dare sempre la colpa a qualcun altro, il destino e le fatalità, i purtroppo che piovono a dirotto, le sceneggiate, gli svenimenti, i bambini che si affollano davanti alla telecamera e gli attacchi delle donne contro le volanti della polizia.
In fondo ho da sempre l'impressione di essere ancora davanti a un documentario, umano sì, ma non troppo, pre-umano direi. Un documentario antropologico.
Chissà, forse dodicimila anni fa anche noi eravamo così.