Nel 2006 abbiamo celebrato l'indipendenza del Montenegro dalla Serbia e ora ci tocca stappare altre bottiglie per il Kosovo.
Da pochi giorni il Kosovo è uno Stato indipendente e sovrano. E i secessionisti e gli independentisti veri non hanno nulla da temere da tutto ciò. La secessione è un diritto naturale, tutto il resto non conta, la Storia insegna che nulla può impedire a un Popolo di sentirsi Popolo.
Non si può essere indipendentisti solo quando conviene o a seconda del credo religioso. Libertà è libertà sempre.
Di fronte all'idea di un Kosovo indipendente si è visto in azione un considerevole fronte del no (bene invece hanno fatto Francia, Germania e Regno Unito a pronunciarsi subito a favore; la solita canagliesca conigliesca Italia invece, come al solito, si è schierata in seconda fila, timorosa di fare il primo passo).
Ridicola, come spesso accade ultimamente, la posizione della Russia. La Russia pensi piuttosto ad appoggiare subito le secessioni di Abkhazia e Ossezia del Sud dalla Georgia.
Ridicola la Spagna. La Spagna del riformista Zapatero, la Spagna che si è messa in competizione con i livelli delle democrazie finniche e scandinave cade miseramente di fronte alla paura di rimostranze e rivendicazioni indipendentiste da parte di Catalogna e Paesi Baschi. Ecco un altro coniglio, il coniglio Zapatero. Potrebbe entrare nella Storia lasciando liberi i fratelli Catalani, Baschi e Valenciani, e invece, quando conviene, fa il conservatore.
Ridicoli Cipro e Romania. Cipro poi, geograficamente, non fa nemmeno parte dell'Europa, è nella UE, ma è abusiva. Cipro è Anatolia, dunque Asia.
Di Cina e Turchia meglio addirittura non parlare.
Il vento secessionista è tornato a soffiare forte e personalmente mi auguro che continui a soffiare in questa direzione. Ciò potrebbe persino favorire la democratizzazione della Transnistria, da molti definita il buco nero d'Europa.