di Beppe Grillo
(apparso in origine su www.beppegrillo.it il 03/03/2006)
Etichettare in modo dispregiativo le persone, i movimenti, le idee è un vecchio metodo per annullarli. La parola diventa insulto. L’interlocutore diventa un diverso. No global è un esempio. Un no global è un terrorista, un anarchico-insurrezionalista, un neobrigatista, un irragionevole, un pazzo, un picchiatore, un retrogrado, un antimodernista. Non è una persona con cui parlare, va ignorata, isolata e, quando le circostanze lo permettono, anche manganellata. Alle proteste per la privatizzazione dell’acqua, per la TAV in Val di Susa, per la chiusura degli zuccherifici è sufficiente rispondere con no global e per incantesimo i problemi sono loro, solo loro: le persone che protestano [...].