di Beppe Grillo
(apparso in origine su www.beppegrillo.it il 01/07/2006)
Il nostro mondo è dominato dall'etica del movimento. Chi non si muove è perduto. Chi sta fermo è un ignobile ozioso, un sovversivo, un nemico del PIL. Si fa un gran parlare delle infrastrutture di acciaio e cemento, di binari, autostrade, ponti, gallerie. Strutture che portano camion vuoti e macchine con una persona. L'auto è un accessorio del petrolio, serve a consumare petrolio, a far vendere petrolio. Una scatola di lamiera piena di gadget che ha la velocità media di un mulo. Delle infrastrutture della mente, che non costano, che liberano il tempo, che ci danno la possibilità di scegliere se spostarci o star fermi dove siamo, di queste infrastrutture non si occupa nessuno. La connettività veloce a tutte le famiglie [...] non è una priorità. L'incentivazione del telelavoro per evitare il congestionamento delle città non è una priorità. Una diversa organizzazione delle aziende sul territorio utilizzando la Rete non è una priorità. La diminuzione dei costi dell’ADSL non è una priorità. E non lo è neppure la copertura ADSL al 100% del territorio nazionale [...]. La Rete libera il movimento delle intelligenze, delle idee. La Rete non provoca incidenti stradali e fa risparmiare tempo, un'enormità di tempo. Voglio un mondo dominato dall'etica del tempo, contro lo spreco delle code, degli uffici, degli ascensori. L'uomo è fatto di tempo, è un prodotto con una data di scadenza. Liberiamo il tempo dalla mobilità fine a sé stessa. Utile ai petrolieri, al Ministero delle Finanze e ai costruttori di strade e di macchine. Meno mobilità, più tempo per noi stessi, anche per oziare, ma senza eccedere, perchè "non far niente è il lavoro più duro di tutti".