Come noto, il prezzo della benzina (liberalizzato dal 8 Ottobre 1993) si compone di tre macro-voci:
1) costo di produzione e margine di guadagno
2) accise
3) IVA (20%)
Da notare che si paga l'IVA anche sulle accise, dunque si pagano le tasse sulle tasse.
Mi sono informato e ho scoperto che il costo industriale della benzina, ovvero la prima macro-voce, si compone a sua volta delle parti seguenti:
a) costo del prodotto raffinato
Questa voce comprende l'acquisto del greggio, il suo trasporto in raffineria, la lavorazione industriale per la produzione del carburante e il margine della raffineria stessa.
b) costo di deposito del prodotto su deposito costiero
Una volta acquistato il prodotto finito, questo viene depositato in giacenza prima della distribuzione alla rete di vendita. Il deposito viene fatto in appositi siti che per motivi di economia si trovano in aree extra-doganali, in maniera tale che il pagamento delle tasse avviene solo nel momento in cui il carburante va alla distribuzione vera e propria, mentre nel periodo di giacenza in stoccaggio paga solo il proprio costo industriale. Questi grandi depositi si trovano spesso nei porti in quanto il trasporto avviene via nave e sono pertanto detti costieri, tuttavia esistono numerosissimi stoccaggi interni con le stesse caratteristiche.
c) trasporto primario
d) costo di stoccaggio su deposito interno
e) trasporto secondario
Dallo stoccaggio su deposito costiero o analogo il prodotto può andare direttamente alla rete di distribuzione, cioè al distributore stradale da cui noi acquistiamo, oppure passare per uno stoccaggio intermedio di dimensioni molto più piccole rispetto al primo, dove il prodotto ha già pagato tutte le tasse a cui è soggetto e che serve come punto intermedio per comodità di distribuzione. Quando ciò accade, per arrivare al distributore stradale, occorre un ulteriore trasporto, normalmente fatto a mezzo autotrenobotte; questo trasporto è denominato trasporto secondario, mentre il trasporto che parte dal deposito costiero è denominato trasporto primario.
f) spese di ufficio
g) spese punto vendita
h) margine al gestore
Fin qui tutto chiaro, quello che invece sorprende è l'elenco delle accise:
01) Guerra d'Abissinia del 1935 (1,90 lire)
02) Crisi di Suez del 1956 (14 lire)
03) Disastro del Vajont del 1963 (10 lire)
04) Alluvione di Firenze del 1966 (10 lire)
05) Terremoto del Belice del 1968 (10 lire)
06) Terremoto del Friuli del 1976 (99 lire)
07) Terremoto dell'Irpinia del 1980 (75 lire)
08) Missione in Libano del 1983 (205 lire)
09) Missione in Bosnia del 1996 (22 lire)
10) rinnovo contratto autoferrotramvieri del 2004 (0,02 euro)
Il tutto assomma a 0,25 euro, che diventano poi 0,30 con l'aggiunta dell'IVA.
Viviamo in uno Stato criminale che ci impone trasfusioni di sangue nel nome di cadaveri e ci tassa sulle tasse.