Su questo blog ho ospitato spesso le posizioni di Beppe Grillo e continuerò a farlo anche in futuro. Da sempre Grillo ha la capacità di far riflettere, di offrire spunti inconsueti e punti di vista alternativi; ha contribuito, per quel che può, a smascherare le bugie dell'informazione ufficiale e a mettere in luce i loschi affari della grande finanza e le connessioni di questa con il potere; senza dubbio Grillo ha il grande merito e la rara dote di allargare gli orizzonti e aprire le menti; è questo, infatti, il vero scopo della satira.
Però, a volte, credo prenda anche grossi abbagli.
Ne ritengo un esempio il suo discorso di scuse tenuto a Napoli lo scorso 23 Febbraio 2008 e riportato sul suo blog il giorno successivo.
L'inizio è ottimo:
"Ieri sera a Napoli ho chiesto scusa a tutti i Campani. Scusa. Sono qui per chiedervi scusa a nome di tutti gli Italiani. Nel 1861 siete stati annessi dai Piemontesi con una guerra di occupazione. Napoli era una delle capitali d'Europa. Con Vittorio Emanuele II è diventata la capitale dell'emigrazione. I Savoia si sono portati via la cassa del Regno e vi hanno mandato il generale Cialdini. Decine di migliaia di Campani sono stati massacrati. Prima dei Piemontesi erano sudditi del Regno delle Due Sicilie. La mattina dopo erano briganti. La tecnica è sempre la stessa: prima ti infangano, poi ti ammazzano o ti manganellano".
Analisi perfetta. Anche Grillo, coraggiosamente, riconosce la vera natura della scellerata operazione di unificazione portata avanti dai Savoia, una vera e propria campagna di occupazione per la creazione di uno Stato e soprattutto di una Nazione artificiali.
Ma il seguito non è all'altezza:
"Napoli è la capitale mondiale della spazzatura. Sporca, schifosa. È su Newsweek, sul Time, su Le Monde. Siete dei benefattori. Smaltite i rifiuti tossici da tutto il mondo, e soprattutto, dalle imprese del Nord Italia. Avvelenare la Campania gli costa meno che smaltire le scorie nocive. Chi ci guadagna? Il prodotto interno lordo! Dopo l'unificazione con l'Italia non siete più un Popolo, siete lazzaroni, camorristi, feccia, cafoni. Voi che avete avuto Cuma e Capua migliaia di anni fa. La civiltà greca, quella etrusca, quella romana. Oggi siete prigionieri in casa vostra. Non sapete neppure più chi siete. Vi chiedo scusa per la Camorra, per Bassolino, per Veltroni, per Berlusconi, per la Iervolino, per Cirino Pomicino. Vi chiedo scusa per Mussolini, per il fascismo, per due guerre mondiali, per le leggi razziali, per le navi piene di emigranti. Scusa per aver ridotto una delle più belle città del mondo a uno spot pubblicitario della monnezza".
È qui che non ci siamo. Lasciamo stare Veltroni, Berlusconi, Mussolini, il fascismo, le leggi razziali e le due guerre mondiali, elementi citati del tutto a sproposito, dato che non hanno interessato Napoli più di altri lughi. Per quale motivo invece si dovrebbe chiedere scusa ai Campani per la camorra? La camorra, inequivocabilmente, è un prodotto della Campania, di fronte a cui i Campani, di fatto, non hanno opposto quasi alcuna resistenza. Sono al contrario i Campani che dovrebbero chiedere scusa al mondo intero per la camorra. E dovrebbero alzare la loro voce e le loro teste e cominciare a comprendere che è da loro che deve arrivare il segnale, prima, e la soluzione, poi. Il mondo può dare una mano, ma la volontà deve partire dal popolo campano.
Dopo questo passaggio Grillo si riprende e lancia un'iniziativa che trovo geniale; purtroppo è evidente che si tratta solo di una provocazione:
"Dall'altra parte dell'Adriatico un piccolo Stato è appena diventato indipendente. È il Kosovo, ha due milioni di abitanti. Voi siete sei milioni in Campania e chissà quanti milioni in giro per il mondo. Avete una storia millenaria. Lo Stato Italiano vi ha ridotto a un letamaio. Diventate kosovari. Fate un referendum per diventare indipendenti. Io appoggerò la vostra campagna. Proponete un plebiscito per il ritorno dei Borboni. Peggio di così non potete essere governati. Vi hanno tolto anche la parola. La lingua napoletana è stata riconosciuta dall'UNESCO, ma non dalle scuole italiane. La mozzarella di bufala non la mangia più nessuno. Hanno paura che sia radioattiva. La vostra agricoltura è in ginocchio. Dovete esportare i pomodori di nascosto. Stampare sulle scatole di conserva made in China per contrabbandarle in Europa."
Un referendum per la secessione della Campania dall'Italia lo voterebbero anche gli abitanti delle Isole Svalbard!
Ma il tono cala di nuovo:
"Il Governatore del Veneto ha lanciato una campagna pubblicitaria in Germania. Per spiegare a tutti i Tedeschi che il Veneto è diverso dalla Campania. Caorle è meglio di Ischia e di Capri. La civiltà si ferma sul Piave: una volta mormorava, adesso vomita il sindaco Gentilini."
A parte il fatto che Gentlini oggi è vice-sindaco e non sindaco, Galan ha fatto il suo dovere e ha semplicemente gestito gli interessi del suo territorio e del suo Popolo: è inpensabile che il Veneto debba essere danneggiato dalla vicenda campana solo perché qualcuno ha costretto Veneto e Campania, entità diverse in tutto e per tutto, a partire dalla Storia, a coesistere nello stesso Stato.
Proseguendo, il tono si mantiene su livelli piuttosto bassi:
"La Campania è un laboratorio politico. Quello che succede qui succederà in tutta Italia. La distanza tra i cittadini e le istituzioni da voi non c'è più, hanno introdotto il manganello consapevole. Quello che colpisce a ragion veduta le donne e i vecchi con le braccia alzate a Pianura e a Savignano Irpino. Il manganello quasi consapevole del G8 di Genova, della Val di Susa, da voi si è evoluto, ha trovato una rappresentazione matura, più democratica".
Credo che la Campania sia tutto fuorché un laboratorio politico, la Campania è, al contrario un caso esemplare. Da non seguire.
Grillo prosegue allargando la questione ad argomenti nazionali ma diventa ridicolo:
"Scusa. Voglio chiedervi scusa per l'inceneritore di Acerra. Per l'Impregilo. Per i vostri politici scelti dai partiti nazionali. Per Veronesi che è capolista di Veltroni in Lombardia e ha tre anni in più di De Mita. Per Prodi che vuole regalarvi tre nuovi inceneritori. In Lombardia ci sono decine di inceneritori, le strade sono pulite, ma c'è una diffusione di tumori da far paura. Vi chiedo scusa per le malattie dovute ai rifiuti radioattivi sepolti nelle vostre terre senza che nessuna autorità abbia mosso un dito in vent'anni. Vi chiedo scusa per la diossina e le nanoparticelle da incenerimento che respirerete insieme al cancro. Quante autorità avete pagato con le vostre tasse? Magistrati, ASL, amministratori pubblici, Regione, Province, Comuni, Comunità Montane, Polizia, Carabinieri, Guardie Forestali, Vigili del Fuoco, Polizia Municipale, Nettezza Urbana, deputati, senatori. Tutti nostri dipendenti".
Non mi risulta che il popolo campano abbia mai protestato contro politici locali quali Jervolino e Bassolino, li ha semplicemente eletti. Le proteste contro certi personaggi, anche oggi, sono quasi inesistenti; nel perfetto spirito napoletano la colpa è sempre altrove e di qualcun altro. Non mi risulta nemmeno che qui in Lombardia l'incidenza dei tumori sia molto diversa da altre aree, specie se consideriamo che, geograficamente parlando, in Lombardia non c'è quasi mai vento. E non mi risulta inoltre che i Campani si distinguano tra coloro che pagano più tasse, anzi. Più seria invece la questione degli inceneritori e di una certa informazione scientifica che, denunciandone la pericolosità con studi, prove e dati, sembra essere stata cancellata o banalizzata.
Il livello, per fortuna, torna a risollevarsi nella chiusura:
"Quante migliaia di persone sono state stipendiate per salvarvi da questo disastro? Perché ci fosse Giustizia, per evitare questa Chernobyl della spazzatura? A cosa servono? Perché sono lì? Il mondo guarda Napoli. Siete a un punto di non ritorno. Napoli è all’anno zero. Come Berlino nel 1945 dopo i bombardamenti. È un'occasione storica, unica per ripartire. Per una Rinascita Campana. Riprendete in mano il vostro passato, la vostra lingua e la vita dei vostri figli. Il vostro territorio. Se volete potete cambiare le cose. Nulla è impossibile per chi è nato qui. Quello che viene deciso a Roma non è importante, voi siete importanti. L'Italia di Beppe Grillo vi chiede scusa, l'altra Italia vi giudica e vi manganella. La Storia è passata di qui e ci tornerà presto. Però, dategli una mano. Per un Nuovo Rinascimento".