In questi giorni di presunto allarme per l'influenza A si leggono articoli e si sentono commenti televisivi in cui compaiono molto spesso frasi del tipo "cresce ancora il numero dei morti per influenza A... nel nostro Paese sono ormai x a partire dalla data y...".
Nella psicologia (si pensi a i termini "cresce" e "ancora") di che ne fruisce, una notizia di questo tipo si configura inevitabilmente come cattiva notizia, e per contro presuppone che una buona notizia debba essere in qualche modo collegata a un concetto di decrescita dei decessi.
Il fatto è che il numero di morti per influenza A a partire da una certa data può fare solo due cose: aumentare o, al limite, stabilizzarsi su un valore costante; la decrescita è matematicamente impossibile. Il fenomeno descritto (il conteggio dei morti e la loro somma giorno dopo giorno) è infatti un semplicissimo caso di funzione cumulata; nel nostro esempio (un po' macabro) di contabilità dei morti per influenza significa che il cumulato di oggi si costruisce sommando i decessi verificatisi in data odierna con tutti i decessi passati.
Si noti che la funzione cumulata non è un concetto matematico: è invece un concetto naturale, proprio di tutti noi, la matematica si preoccupa solo di darne una formulazione analitica, ma la sostanza non cambia.
Giornalisti e telegiornalisti, nella loro infinita ignoranza e nella loro continua opera di disinformazione o di informazione distorta, superficiale e approssimativa, non hanno dunque attenuanti di alcun tipo.