Wednesday, April 21, 2010

Trota Renzo e Trota Gigi (1/3)

Ho letto che Renzo Bossi, figlio di Umberto, avrebbe dichiarato a Vanity Fair che non tiferà Italia in occasione dei prossimi mondiali di calcio sudafricani. Come prevedibile, queste dichiarazioni hanno suscitato un immediato coro di repliche scandalizzate, tra cui quelle di Gigi Riva.
A differenza di Renzo Bossi, non solo io non tiferò Italia ma tiferò contro l'Italia, come del resto faccio da circa quindici anni.

Giornalisti e commentatori, uomini di sport e di politica, ma in generale un po' tutti, dovrebbero capire, in primo luogo, che dichiarare di non sentirsi italiano rientra nelle prerogative libertarie di ciascuno di noi. E, piaccia o non piaccia, è esattamente così. Allo stesso modo è perfettamente lecito sostenere idee secessioniste e adoperarsi democraticamente per creare una nuova nazione. Porsi contro una prospettiva del genere significa semplicemente mettersi contro la Storia, specie quella d'Europa, che - solo per restare negli ultimi cento anni - altro non è se non, appunto, un lunghissimo elenco di scissioni (tra l'altro non sempre pacifiche).

In secondo luogo i sopra menzionati giornalisti, commentatori, sportivi, politici ecc. dovrebbero stare calmi: per il momento i numeri sono infatti ampiamente dalla loro parte (la frazione di chi non si sente italiano, purtroppo, è ancora minima, probabilmente quasi ridicola).

Non conosco Renzo Bossi e nei prossimi mesi e anni avrà certamente modo e tempo di dimostrare se ha o non ha le capacità e la visione politica del padre. Per il momento non abbiamo elementi per poter giudicare, ma di sicuro quanto dichiarato a Vanity Fair non contiene nulla di scandaloso, semmai a scandalizzare dovrebbero essere le reazioni ottuse di maggioranza e opposizione, e quelle ancor più ottuse di Gigi Riva.