Tuesday, November 09, 2010

Vieni Via Con Me. Benigni supertlativo, Saviano deludente

La si pensi come si vuole, ma l'apparizione di Roberto Benigni, ieri sera, alla trasmissione televisiva Vieni Via Con Me (ideata da Fabio Fazio e Roberto Saviano) ha rappresentato un punto di vertice assoluto. Benigni è semplicemente un artista di dimensione superiore. Chi ha visto il suo intervento sa quel che intendo e, come me, probabilmente ha avuto l'impressione di assistere a un intervento storico.

Fazio si dimostra ancora una volta capace di confezionare una buona trasmissione, ma se si limitasse a stare dietro le quinte senza apparire sarebbe molto meglio: la sua retorica pacatamente viscida di stampo veltron-grammelliniana è sempre più insopportabile.

Quasi inutile la presenza di Claudio Abbado, con una comparsata zoppicante di pochissimi minuti. Con un analogo tempo a disposizione Vendola è risultato molto più efficacie.

Sono invece rimasto piuttosto deluso da Roberto Saviano. Da un lato lo scrittore napoletano sembra sempre più orientato verso uno stile retorico (influenza di Fazio?) che mortifica i contenuti dei suoi interventi. Dall'altro lato, nella parte finale della trasmissione, Saviano si è buttato su tesi unitaristiche e antisecessionistiche, con tanto di bandiera tricolore originale e riferimenti fuori luogo a Cattaneo, dimostrando una pochezza culturale che non mi sarei aspettato.
Ricordiamo a Saviano che sostenere l'unità di uno Stato o la secessione di una sua parte sono tesi di identica validità e pari legittimità. Poi, naturalmente, egli è libero di schierarsi a favore della prima contro la seconda. Attribuire alle tematiche secessioniste un carattere di inammissibilità a priori è, invece, un atteggiamento di pericoloso idealismo (oltre che, come ricordato, di basso spessore culturale).