Monday, January 04, 2010

Il mistero del pane in eccesso

In questi giorni è stata data la notizia secondo cui nella sola Milano ogni giorno verrebbero buttati via 180 quintali di pane. Una parte è certamente da attribuire al comportamento dei consumatori, ma un'altra parte, presumibilmente quella maggioritaria, è imputabile alle eccedenze dei produttori.
È evidente che agire per limitare lo spreco dei consumatori è cosa più problematica rispetto a un intervento per la riduzione dell'invenduto dei produttori.

Tutti si sono scandalizzati per la notizia ed è subito partito un dibattito sul come riutilizzare e valorizzare le eccedenze di prodotto. Sono emerse alcune proposte anche interessanti, tuttavia il vero scandalo è il fatto che nessuno abbia messo in luce un fatto tanto semplice: ma se siamo in un mercato concorrenziale perché mai dovrebbero generarsi delle eccedenze? Perché mai un panificatore dovrebbe sostenere costi maggiori per realizzare una produzione che in parte resterà invenduta. Il solo porsi questo interrogativo fa subito sorgere qualche sospetto: siamo sicuri che il mercato del pane sia davvero concorrenziale? E, se non lo è, non è forse il caso di agire direttamente a monte, anziché intervenire a valle sullo spreco e le eccedenze?

È infatti evidente che un mercato che funziona in modo efficiente limiterebbe in modo automatico le eccedenze riducendole al minimo.