apparso in origine su www.greenreport.it il 10/07/2008
Giunto alla quindicesima edizione, il premio ai comuni ricicloni è stato assegnato quest'anno da Legambiente a Castigliole d'Asti, un comune piemontese che ha raggiunto 86,09 come indice di gestione e che guida una top ten di comuni del Nord chiusa da Fornace (Trento) con un indice pari a 82,14. Va infatti ricordato che la posizione nella classifica dei comuni ricicloni (al di là del nome) è determinata dall'indice di buona gestione, che prende in considerazione oltre alla percentuale di raccolta differenziata, anche l'efficienza e la qualità della gestione del rifiuto urbano nel suo complesso, dalla fase di raccolta fino allo smaltimento e recupero, tenendo in forte considerazione anche le azioni di prevenzione messe in campo.
Per entrare nella classifica dei ricicloni quest'anno i comuni hanno poi dovuto centrare l'obiettivo del 40% di raccolta differenziata come stabilito dalla Finanziaria 2007. Per i comuni al di sotto dei 10.000 abitanti del nord Italia (più avanti nelle percentuali e per cui il limite usato è da anni più restrittivo rispetto alla normativa vigente) la soglia è passata dal 50 al 55% di rifiuti differenziati.
Nonostante l'aumento delle soglie di accesso alle graduatorie, il numero dei comuni ricicloni è rimasto pressoché invariato rispetto all'edizione precedente: 1.081 rispetto ai 1.150; un dato che conferma la tendenza generale dei comuni italiani a continuare sì sulla strada dell'impegno nella raccolta differenziata, ma senza troppi spostamenti in avanti e senza che (purtroppo) questa tendenza sia diffusa in maniera più omogenea in tutte le aree del Paese.
Una stasi che sarebbe da mettere in relazione con la scarsità di impianti a servizio delle raccolte differenziate che rischia di frenare ascese e di rendere assai difficile raggiungere obiettivi ambiziosi come anche richiesto dalle recenti normative in materia.
La stragrande maggioranza dei comuni premiati è sempre concentrata al Nord (dove ce ne sono 969) con un Centro, orami da anni, praticamente immobile (sono solo 42 i ricicloni) e un Sud che non decolla pur in presenza di alcune realtà di spicco che fanno davvero la differenza e che annoverano quasi il doppio (sono 71) dei comuni premiati rispetto al Centro, tutti concentrati in due regioni: Campania (con 39 comuni, di cui 23 in provincia di Salerno) e Sardegna (con 31 comuni). Un unico satellite poi è in Calabria.
I dati disaggregati a livello regionale portano, in numeri assoluti, ancora la Lombardia in testa alla classifica con 364 comuni virtuosi davanti al Veneto con 326. In termini percentuali passa però in testa il Veneto con il 6% dei comuni ricicloni sul totale dei comuni veneti e il Friuli Venezia Giulia, incalza da vicino la Lombardia.
Ci sono anche regioni del Nord che non hanno nessun comune premiato, come la Liguria o solo uno come la Val d'Aosta. Assenti poi, nelle classifiche dei capoluoghi ricicloni, tutte le grandi città, compresa Torino, che quest'anno esce, per non aver superato (seppur di poco) la soglia del 40% (è al 38,8). Tra gli altri capoluoghi, ne troviamo cinque in Lombardia, altrettanti in Piemonte, quattro in Veneto e, grazie a Lucca, uno in Toscana.
La categoria che ha risentito maggiormente dell'innalzamento della soglia di accesso, deciso quest'anno dalla giuria, è stata quella dei comuni al di sotto dei 10.000 abitanti, che perdono al Nord 48 comuni. Mentre la categoria che invece ha visto l'incremento maggiore di ricicloni è quella dei comuni oltre i 10.000 abitanti (+19), che sempre nell'area Nord è decisamente dominata dalla provincia di Treviso con 14 comuni tra i primi venti.
Nella speciale graduatoria dedicata ai consorzi la novità arriva dal Trentino con Fiemme Servizi - Val di Fiemme che, già seconda nell'edizione dello scorso anno, scalza dal podio il Consorzio intercomunale Priula, seppur di solo mezzo punto percentuale. Anche in questa classifica è il Nord-Est d'Italia ad avere la meglio vantando sette realtà consortili nei primi dieci posti (quattro in Veneto, due in Trentino e una in Friuli Venezia Giulia). Dei 32 consorzi ricicloni 31 operano al Nord e uno al Sud, in Sardegna. Segno evidente che il sistema di gestione intercomunale vanta risultati positivi in termini di efficienza organizzativa solo in una parte del Paese, non piccola però, considerando che il totale dei cittadini serviti da questi consorzi sfiora i cinque milioni.
Ricordiamo infine che comuni ricicloni è una premiazione che viene fatta sulla base della partecipazione volontaria dei comuni che spediscono (autocertificandoli) i dati relativi alla gestione dei rifiuti, elaborate poi dalla giuria composta oltre che Legambiente da rappresentanti del settore della gestione dei rifiuti urbani e delle filiere degli imballaggi, dei consorzi obbligatori e adesso anche dai consorzi del settore dei RAEE. I criteri utilizzati per la classificazione tengono conto della percentuale di raccolta differenziata finalizzata al riciclo in rapporto al totale dei rifiuti prodotti. Esclusi dal calcolo gli inerti, i pericolosi e i cimiteriali e per i rifiuti ingombranti è considerata solo la parte inviata a recupero che, se non specificata, li fa considerare tutti indifferenziati.
È poi attraverso l'indice di gestione dei rifiuti urbani che viene attribuito il premio ai comuni ricicloni; l'indice attribuisce un voto alla gestione dei rifiuti urbani nei suoi molteplici aspetti ed è calcolato in base ai valori di una lista di indicatori che oltre alla percentuale di raccolta differenziata, considerano la produzione pro-capite totale di rifiuti urbani, il numero di servizi di raccolta differenziata attivati, la produzione pro-capite delle principali frazioni destinate a riciclo, la separazione dei rifiuti urbani pericolosi, i costi sostenuti per abitante ecc.
La distribuzione dei riconoscimenti avviene per classi di grandezza demografica dei comuni e sulla base di macro-fasce geografiche, per tenere conto delle diverse realtà economiche e regionali, nonché dei differenti gradi di esperienza acquisiti.