Da circa cinque o sei anni l'unica mia possibilità di refrigerio notturno durante il mese di Luglio è rappresentata dagli efficientissimi condizionatori dislocati a casa dei miei.
Dato che il mio appartamento non possiede alcun impianto, per circa tre settimane mi tocca dunque trasferirmi da loro (e spero che questa sia l'ultima volta).
Il periodo, fortunatamente, coincide con le loro vacanze estive, ma per alcuni giorni non posso fare a meno di assistere ai complicati riti di preparazione delle stesse.
Mia madre comincia la cernita del vestiario una decina di giorni prima della partenza: montagne stratificate di magliette, pantaloni, calze, mutande, camicie, fazzoletti e altro fanno bella mostra di sé sul loro affollato divano, per fortuna enorme; i criteri con cui i vari capi vengono impilati possono variare quasi ogni giorno e persino due volte nel corso della stessa giornata; roba che entra ed esce continuamente da cassetti e armadi, a seconda di come girano il vento e la luna. Le valigie fanno la loro comparsa circa sei giorni più tardi, e di solito con esse il primo grande dramma: ogni anno, immancabilmente, non si trovano più le chiavi o viene smarrita la combinazione di apertura; a volte non si trovano nemmeno le valigie stesse, disperse in qualche angolo dell'ex magazzino o prestate a me o a mia sorella. L'approntamento dell'oggettistica elettrica ed elettronica è attività relegata agli ultimi due giorni; rasoi elettrici, asciugacapelli, macchine fotografiche, telefoni cellulari, batterie e carica-batterie sono gli ultimi ferocissimi argomenti di scontro tra mia madre e mio padre.
E poi finalmente la partenza. Anche quest'anno la destinazione è il mare, e di nuovo all'estero: Sicilia.
Li ho portati a Linate questa mattina, naturalmente con larghissimo anticipo, non si sa mai.
Al mare a Luglio in Sicilia per due settimane, e i miei non sono tipi da vita mondana. Con quelle due valigie piene io ci avrei potuto fare una spedizione in Antartide durante l'inverno australe, ma cominciando la preparazione solo un paio di giorni prima di partire.
Mi è arrivato or ora il loro messaggio, che riporto: "Ci siamo imbarcati ora [evidentemente non hanno ancora capito che a bordo i telefonini vanno spenti subito]. Siamo vicini al comico Bertolino". Ho augurato loro buon viaggio aggiungendo "ricordate a Bertolino che è un comunista e noi siamo per la Padania libera". Speriamo si divertano!