Sunday, February 21, 2010

Il Santuario di Oropa

Ci sono luoghi che, per la loro relativa vicinanza a casa, si finisce con l'accantonare in coda ai propri piani di viaggio e alla fine non si visitano mai.
Complice un raro cielo azzurro, quasi blu, e una bella giornata di sole, oggi - dopo molti anni - mi sono finalmente deciso a portare la Indrė al Santuario di Oropa, una dozzina di chilometri a nord di Biella (circa 135 da Milano), famoso in tutto il mondo per la sua Madonna Nera e, dal 2003, dichiarato dall'UNESCO patrimonio dell'umanità.

In passato ne avevo sempre letto molto bene e le immagini viste di recente in Rete mi avevano colpito in modo più che favorevole, tuttavia essere lì di persona è tutta un'altra cosa, ed è arduo tradurre le emozioni provate in parole scritte.
Di quel luogo colpiscono subito la bellezza, l'armonia delle proporzioni, le dimensioni imponenti, la cura architettonica e il razionalismo costruttivo tipico dei numerosi architetti che vi hanno lavorato (tra cui il geniale Filippo Juvarra). A rendere la visita davvero speciale, poi, ci ha pensato il mezzo metro abbondante di bianchissima neve che ha donato al monumentale complesso un tocco di profonda suggestione. Lo sfondo delle prealpi biellesi ha fatto il resto.

Tre ore non sono sufficienti per vedere tutto e la prossima volta (a Settembre) ne approfitterò per (tentare di) visitare l'osservatorio meteo-sismico istituito nel 1874 da Francesco Denza di Napoli.

Per chi si trovasse da quelle parti l'offerta gastronomica è, come prevedibile, molto ampia e ricca. La nostra scelta è caduta sul ristorante Ai Tre Arc, dove è possibile gustare piatti a base di selvaggina con l'immancabile polenta, il tutto accompagnato dagli ottimi vini e formaggi locali.

Per chi fosse interessato ad approfondimenti rimando al sito ufficiale www.santuariodioropa.it.