Saturday, September 18, 2010

Matematica: la nuova Età dell'Oro (1/2)

Se l'editore fosse stato corretto il titolo di questo post corrisponderebbe al titolo del libro che ho finito di leggere ieri. Invece Mathematics: The New Golden Age (1988, Penguin Books) di Keith Devlin è entrato nel catalogo Bollati Boringhieri subendo la solita mutazione italiota. Business is business direbbe qualcuno, ed evidentemente ai piani alti della casa torinese devono aver pensato che Dove va la matematica (1994, traduzione di Annarosa Giannetti e Agnese Manassero) fosse la scelta giusta per catturare un maggior numero di lettori.

Ma andiamo oltre.

Sembra proprio (per fortuna) che qualunque cosa esca dalla mente creativa di Keith Devlin sia sinonimo di garanzia; questo lavoro non fa eccezione. Anzi, a parer mio, siamo qui di fronte a uno dei testi più belli e interessanti che siano mai stati scritti in tema di matematica moderna. L'impresa, considerata la difficoltà intrinseca della materia, è tutt'altro che semplice, ma è proprio in circostanze come queste che si vedono le qualità dei grandi divulgatori.

Dove va la matematica, pur risalendo al 1988 (dunque vecchio di ventidue anni), contiene nozioni e concetti che per il 95% uno studente delle scuole superiori non incontrerà mai; e le cose non vanno certo meglio all'università, eccezion fatta per quelle nicchie di sapere scientifico che sono le facoltà di matematica e fisica teorica.

Un vero peccato: è come dire che tra la matematica che fanno oggi i matematici e quella che viene insegnata a scuola c'è un ritardo di almeno centocinquant'anni. Sì, perché in un Paese (la cosiddetta Italia) dove citare la supremazia della cultura umanistica su quella scientifica viene ancora considerato atto di vanto e intelligenza, si è radicata l'idea che la matematica sia un qualcosa di statico, che ha raggiunto il suo culmine alcuni secoli fa e che da un certo punto in avanti abbia smesso di progredire. Nulla di più falso: la quantità di matematica sviluppata negli ultimi cento anni è enorme, persino difficile da catalogare (ripensate al titolo originale di questo libro, capite ora perché era importante tradurlo fedelmente?). Ma purtroppo non se ne parla, o lo si fa molto raramente. Dico di nuovo che è un peccato; al di là delle considerazioni sull'inadeguatezza del sistema scolastico italiano e i rimandi alle varie istituzioni internazionali che hanno classificato la cosiddetta Italia tra i Paesi avanzati a più bassa alfabetizzazione scientifica, vale la pena non trascurare un fatto quasi banale: la matematica moderna, pur non semplice, si caratterizza per la sua grande bellezza e creatività: basta pensare a frattali e topologia. Bellezza e creatività sono due fattori tutt'altro che trascurabili, che dovrebbero invece rappresentare un elemento di forte attrazione.

Dove va la matematica si legge in modo fluido e gradevole. Per chi non è avvezzo a certe tematiche alcuni passaggi potranno certamente risultare difficili, non è tuttavia il caso di allarmarsi; lo scopo ultimo dell'autore non è affatto quello di far comprendere ogni singolo dettaglio, è invece quello di presentare una panoramica delle tante direzioni in cui si muove la matematica di oggi, che non solo è viva e vegeta, ma (per riprendere il titolo originale) sta attraversando una nuova epoca aurea.

In chiusura mi limito a riportare i titoli degli undici capitoli (per gli appassionati questa parte vale molto più delle molte parole che ho speso sopra):

01. Numeri primi, scomposizione in fattori e codici segreti
02. Gli insiemi, l'infinito e la non-decidibilità
03. I sistemi numerici e il problema del numero di classiI
04. Bellezza dal caos
05. I gruppi semplici
06. Il decimo problema di Hilbert
07. Il problema dei quattro colori
08. L'ultimo teorema di Fermat
09. Problemi difficili sui numeri complessi
10. Nodi e altre questioni topologiche
11. L'efficienza degli algoritmi