Oggi faccio enorme fatica nel comprendere il coinvolgimento, soprattutto politico e ancor più partitico, che persone più giovani di me non mancano di mostrare in occasione dei festeggiamenti annuali. Il 25 Aprile è divenuta la festa della strumentalizzazione per antonomasia. A opera di una certa parte politica, ma anche a partire dalle stesse alte cariche istituzionali. Il presidente della repubblica di turno non manca di parlare di unità d'Italia, e da quest'anno Berlusconi propone di mutare il concetto di liberazione in quello di libertà.
A me pare che quelle celebrazioni si riferiscano a eventi storici ben precisi e perfettamente delineati. Non c'entrano né l'unità d'Italia né la libertà come la intende oggi il Presidente del Consiglio; non si è trattato nemeno di una auto-liberazione. Semplicemente, e tecnicamente, come dice la parola stessa si è trattato di una liberazione.
È davvero incredibile che non ci sia accordo nemmeno su questo.