Tuesday, September 07, 2010

La bellezza della matematica

Ho terminato di leggere da poco La bellezza della matematica (1991, Bollati Boringhieri) di Serge Lang. Il testo originale è stato pubblicato nel 1985 con il titolo The Beauty of Doing Mathematics. Three Public Dialogues + Math! Encounters with High School Students. Il lungo sottotitolo esprime senza possibilità di equivoci il contenuto di questo vivace libretto.

Lang, nato a Parigi nel 1947 e scomparso a Berkeley (California) nel 2005, è stato un matematico instancabile che, oltre a un'intensa attività di ricerca (soprattutto nell'ambito della teoria dei numeri), ha dedicato gran parte della sua vita alla divulgazione di questa disciplina dalle origini millenarie. Il presente lavoro, uno dei tanti della sua copiosa produzione, si materializza sotto forma di trascrizione di tre conferenze tenute dallo stesso Lang al Palais de la Découverte (il Museo della Scienza di Parigi) tra il 1981 e il 1983. Anzi, più che di vere e proprie conferenze per addetti ai lavori, si è trattato di "dialoghi con il pubblico" ("del sabato pomeriggio" per usare le parole dell'autore).

I tre argomenti affrontati sono incentrati su (1) numeri primi, (2) equazioni diofantee e (3) topologia e geometrie non euclidee. Personalmente ho apprezzato soprattutto la terza tematica, presentata con un taglio inconsueto e poco tecnico, con il conseguente pregio di suscitare attenzione e grande interesse.

Nella seconda parte dell'edizione in mio possesso sono state aggiunte sette lezioni tenute da Lang in alcuni istituti superiori di Francia e Canada, ispirati soprattutto a nozioni di geometria solida.

Entrambe le sezioni si leggono con grande piacere e brillano per uno stile molto diverso dai formalismi metodologici, freddi, noiosi e impersonali, tipici dei testi scolastici. Non è un caso che i messaggi di quest'opera sono fondamentalmente due: oltre alla bellezza della matematica (già espressa nel titolo), Lang si sofferma più volte sull'inadeguatezza dei modi con cui la matematica viene insegnata nelle scuole, non solo in Francia o negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo. E il tema toccato è quanto mai fondamentale: le difficoltà incontrate dagli studenti nell'apprendimento di questa materia e l'incapacità di coglierne la bellezza soni infatti solo in parte da imputare a una complessità intrinseca della disciplina, mentre a giocare un ruolo preponderante è soprattutto un insegnamento pedante e non all'altezza, che mortifica invece di stimolare.

Una piccola nota sulla traduzione: la "bellezza della matematica" non rende a pieno l'idea sostenuta da Lang: che è invece e soprattutto la "bellezza del fare matematica".