Friday, September 19, 2008

Menti straordinarie. Carlo Rubbia

Ho sviluppato la passione per la fisica moderna ai tempi del liceo, si comprenderà dunque che ero particolarmente interessato alla parte del testo di Odifreddi dedicata proprio ai fisici. Ma, con grande rammarico, quella è stata la sezione più deludente dell'intero libro. Dei Nobel intervistati l'unico che ha saputo darmi spunti di interesse per il blog è stato Carlo Rubbia.

Rubbia si è occupato di particelle: al CERN di Ginevra (di cui è stato direttore dal 1989 al 1993) ha scoperto l'esistenza di alcuni bosoni (quelli non troppo amati da Kary Mullis, si veda il post precedente), in particolare i bosoni responsabili della forza elettrodebole. Ha ricevuto il Nobel nel 1984 assieme a Simon van der Meer.
È noto al grande pubblico più che altro per le sue idee in materia di energie rinnovabili (è stato presidente dell'ENEA dal 1999 al 2005) e soprattutto per il carattere abbastanza ruvido, proprio delle persone semplici ma fortemente determinate.

Il primo frammento di intervista riguarda proprio le energie da fonti rinnovabili:

"Bisogna sviluppare per tempo energie alternative, basate sugli unici due tipi di energia capaci di assicurare la sopravvivenza del genere umano: il nucleare e il solare. Dobbiamo quindi tornare alla ricerca vigorosa di nuove fonti di energia, ed è compito della scienza e della tecnologia sviluppare per tempo nuovi metodi rivoluzionari".

Del nucleare dice:

"Non c'è dubbio, comunque, che sarà difficile, per non dire impossibile, ottenere un sostegno popolare per il nucleare senza una soluzione radicale al problema degli attuali rifiuti, che hanno una vita di milioni di anni!".

Quando Odifreddi chiede: "Ma esiste una via regia al nucleare?" Rubbia risponde così:

"Io penso che ci sia, e che sia quella basata sul torio. Che non è proliferante, e dunque non può portare né a Hiroshima né a Chernobyl. E non ha bisogno di arricchimento, come l'uranio. E produce solo scorie radioattive a vita breve, inferiore ai trent'anni. Ed è abbondante su tutto il pianeta".

Ecco infine le sue considerazioni sul solare:

"Si devono sviluppare nuovi metodi basati sulla concentrazione dei raggi del sole, secondo il vecchio principio già usato da Archimede. E bisogna associarli a un'accumulazione di energia che permetta di ovviare alle variazioni intrinseche o aleatorie del solare, dalla notte alla nuvolosità".

A proposito di Archimede... immagino tutti sappiano che il progetto omonimo impiantato da Rubbia in Sicilia è miseramente fallito. Per fortuna nostra è però stato trasferito in Spagna, dove tutto procede a meraviglia, con il supporto del governo e di grandi finanziamenti.