Per la stampa italiota gli impegni internazionali di Berlusconi sono ormai divenuti una ghiotta occasione: a partire dal famoso gesto delle corna i giornalisti fanno a gara per scovare le presunte gaffes del presidente del consiglio. Berlusconi che a Londra alza la voce e infastidisce la regina d'Inghilterra, Berlusconi che parla al telefono e diserta la cerimonia NATO a Strasburgo. L'unica certezza è che, per contro, la simpatia di Berlusconi presso la gente comune (quella che non frequenta i salotti buoni della sinistra) è in costante aumento. L'uomo della strada infatti, nel leggere certe notizie, commenta più o meno come segue: "ma chi se ne frega di quella vecchia babbiona della regina d'Inghilterra!" oppure "Berlusconi è stato sì al telefono per parecchio tempo ma alla fine, così facendo, ha contribuito a smussare le resistenze turche, cosa che ha permesso l'elezione di Rasmussen a segretario dell'Alleanza Atlantica, bravo!". Tra l'altro Berlusconi, a differenza di tutti i giornalisti televisivi, ha pronunciato correttamente il nome di Rasmussen (Rasmüssen).
Il pupazzo Franceschini ha commentato che mentre gli altri vanno in Europa per decidere, Berlusconi ci va come se fosse in gita scolastica. In effetti Berlusconi ama proprio quel clima da gita scolastica a tutti noi ben noto. Ma è proprio la rottura dei noiosi protocolli formali che rende il capo del governo tanto popolare. Se poi qualche volta si togliesse la cravatta sarebbe ancora meglio.
Se il prestigio della cosiddetta Italia è un po' meno tragico non lo si deve certo a Franceschini, a Veltroni o a D'Alema. In questo Prodi e Berlusconi hanno fatto molto meglio.
Vedremo piuttosto come il presidente del consiglio si comporterà di fronte agli impegni che entro la fine dell'anno sarà chiamato a prendere in favore della difesa del clima e della sostenibilità. Sono queste le cose che mi preoccupano, non certo il suo spirito goliardico e un po' ganassa.