Saturday, September 05, 2009

Lettonia. La Nida sconosciuta e la casa di Birutė

Se avete visitato la penisola di Neringa e siete arrivati giù fino a Nida sapete benissimo di cosa sto parlando, e ancor più sapete cosa si sono persi in termini di bellezza (sia paesaggistica che naturalistica) tutti coloro che non ci sono mai stati.
Le dune sabbiose, le infinite spiagge baltiche, la Laguna dei Curi, il piccolo villaggio con i suoi ristoranti specializzati nella preparazione dell'anguilla, e poi ancora i cigni, le cicogne... sono immagini che ben difficilmente potranno abbandonare la mente di chi ha provato certe emozioni.

In linea di massima un Italiano (e un Padano), di fronte al nome Nida, cadrà ovviamente dalle nuvole: ha già enormi difficoltà a collocare geograficamente la Lituania, figuriamoci un'area specifica del suo territorio.

Tuttavia c'è una Nida sconosciuta anche alla maggior parte dei Lituani. Questa Nida si trova in Lettonia e, per la verità, anche lì sono in pochissimi a conoscerla.
Già arrivarci non è immediato; se partite da Palanga (in Lituania), occorre proseguire verso nord per quasi venti chilometri ed entrare in territorio lettone; circa duecento metri dopo il confine, sulla sinistra troverete un piccolo cartello con l'indicazione Nida, seguitelo su una strada sterrata per cinque chilometri e arriverete a destinazione.
La Nida lettone è un microscopico villaggio di poche abitazioni in legno, tra le quali spicca all'istante la variopinta casa di Birutė, un'anziana donna dai modi all'apparenza un po' asciutti e rudi che vive lì in solitudine quasi totale. Ma la particolarità di quella casa sono gli addobbi esterni, che Birutė ha raccolto personalmente tra i rifiuti che il Mar Baltico per anni le ha scaricato sulla spiaggetta di fronte a casa. Li ha assemblati con pazienza per poi trasformarli in un qualcosa di allegramente presentabile; troverete un'infinità di spazzolini da denti, tappi di bottiglia e bottiglie, boe, corde di vario tipo, bambole più o meno mutilate e tante altre cose. Birutė, quasi subito, avrà anche l'orgoglio di mostrarvi una cartelletta in cui ha archiviato una discreta collezione di lettere, sopratutto d'amore, che qualche amante sofferente o speranzoso ha affidato, racchiuse in una bottiglia, alle imprevedibili correnti del Baltico.
Un piccolo contributo e tanta gentilezza non guastano mai.

È difficile immaginare quanta plastica riversiamo inutilmente in mare; una visita da quelle parti ha almeno il merito di aumentare un po' la nostra sensibilità, di solito intontita sotto tonnellate di inutile pubblicità consumistica.

Al ritorno può anche capitare di incontrare una piccola volpe che riposa nell'erba accanto alla strada, e per nulla intimorita si lascia fotografare e accetta qualche biscottino di riso soffiato.

Cose che non dimenticheremo mai.