"Per molto tempo, troppo tempo, la medicina scientifica non ha preso in considerazione quei casi clinici (e umani) così rari, così poco usuali e conformi alle descrizioni canoniche da essere considerati «guarigioni straordinarie». [...].
Mentre la sensibilità dei religiosi al sovrannaturale ha indotto questi ultimi a soffermarsi sulle guarigioni straordinarie (per confermare ovviamente le proprie tesi miracolistiche), la scienza medica ha a lungo ignorato tali guarigioni senza neppure preoccuparsi di raccoglierne la frequenza, onde tentare di attribuire loro un valore epidemiologico, e capire così se esse erano di numero consistente o insignificante. Così, nessuno ha mai pensato di costruire un registro nazionale né un archivio delle remissioni inattese e inspiegabili".
Dal capitolo "Le guarigioni straordinarie" tratto da Spiegare i miracoli. Interpretazione critica di prodigi e guarigioni miracolose di Maurizio Magnani (2005, Edizioni Dedalo).