Un esempio tipico è la recente vicenda nata intorno al gruppo FaceBook "Uccidiamo Berlusconi" (che nel frattempo ha codardamente - e prevedibilmente - cambiato nome). La tesi esibita dalla sinistra è che si tratta di una goliardata. In particolare si sostiene che, siccome esistono altri siti analoghi di chiaro spirito goliardico (ad esempio c'è chi si augura la morte di Topo Gigio), lo stesso deve valere per le pagine contro Berlusconi. In pratica è una versione aggiornata dell'antico detto mal comune mezzo gaudio. L'errore logico, fin troppo evidente, è quello di considerare tra loro equivalenti siti diversi per il solo fatto di avere un titolo simile; un po' come pretendere di fare deduzioni sull'equivalenza dei contenuti di scatole diverse a partire dalla similitudine delle loro etichette; siamo cioè di fronte a un ragionamento logico privo di qualsiasi fondamento.
Chiunque invece si sia preso la briga di dare un'occhiata ai diversi siti in questione non avrà tardato ad accorgersi delle profonde differenze che li caratterizzano. Nulla di male contro le vere goliardate, ma l'odio viscerale contro Berlusconi è cosa diversa.