In un post recente mi sono occupato di isotopi: varianti di un elemento chimico che si differenziano dalla forma base per un diverso numero di neutroni (a parità di numerosità elettronica e protonica).
I neutroni, elettricamente neutri, appunto, non alterano le proprietà elettro-chimiche degli atomi ma, in quanto dotati di massa, possono influenzarne la pesantezza/leggerezza e dunque le proprietà di natura fisica.
Per fare un paragone potremmo considerare le espressioni tolleranza zero e intolleranza come due isotopi linguistici.
Semanticamente intolleranza significa mancanza di tolleranza (verso sostanze come il glutine, il lattosio,... , o verso persone, situazioni, ...), così come tolleranza zero è un modo un po' matematico per dire la stessa cosa.
È tuttavia evidente che usare un'espressione piuttosto che un'altra implica delle piccole differenze. Questione di sfumature.
In campo medico il termine intolleranza (ad esempio quella di tipo alimentare) ha senza dubbio una valenza neutra, mentre in ambito sociale lo stesso termine tende a caricarsi di un'accezione più negativa rispetto all'espressione tolleranza zero, considerata più morbida e politicamente corretta.