di Beppe Grillo
(apparso in origine su www.beppegrillo.it il 02/08/2007)
Uluru è il vero nome di Ayers Rock. Una grande roccia rossa al centro dell'Australia. La montagna sacra degli aborigeni. L'equivalente della Mecca per gli islamici o di San Pietro per i cattolici. Immaginate se questi luoghi fossero trasformati in attrazioni turistiche con bar, passeggiate, qualche bordello. Se fosse possibile scalare il Cupolone con corde e catene. Scattare foto alla Pietra Nera. È quello che succede a Uluru. Gli aborigeni chiedono che Uluru torni un luogo sacro. Il Governo australiano ha nel frattempo un piano. Ridurre il consumo di alcolici tra i nativi e i presunti abusi sessuali sui bambini anche sottraendo i bambini alle famiglie. Gli aborigeni si ricordano ancora della Stolen Generation, della generazione rubata. Di 100.000 bambini aborigeni rubati dal Governo nel secolo scorso per educarli. Gli aborigeni non vogliono mercificare il loro territorio per il turismo di massa dell'uomo bianco. Ieri, l'aborigeno Bruce Trevorrow, ha vinto una causa con un risarcimento di 525.000 dollari australiani per essere stato sottratto da bambino a sua madre. In alcune parti dell'Australia gli aborigeni sono stati sterminati. Come è avvenuto in Tasmania dove venivano organizzate delle battute all'aborigeno. Poi si è estinto e non è stato più reintrodotto dai cacciatori. La diffusione dell'alcool che tanto preoccupa il primo ministro John Howard è colpa dei bianchi. Prima che arrivassero loro gli aborigeni erano sobri. Credo che anche nelle grandi città bianche australiane vi siano abusi sessuali sui bambini nelle famiglie. Cosa si intende fare in questi casi, espropriare i quartieri bianchi, fare qualche deportazione? Le grandi chiese australiane siano rese disponibili per il free climbing e per gli alcolizzati. Come avviene per Uluru. Per stabilire un diritto di reciprocità. E i pub australiani siano chiusi. Le regole devono valere per tutti.