Il termine in realtà non mi piace: l'idea dell'illuminazione o della superiorità mi sembra infatti una rappresentazione prospettica statisticamente poco veritiera. Non credo che gli atei debbano considerarsi degli esseri umani superiori (lascerei piuttosto questo termine ai veri geni del nostro tempo e del passato, i Galileo, gli Einstein, gli Heisenberg, i Gödel, e così via); gli atei sono semplicemente la normalità; ne consegue che tutti gli altri sono evidentemente inferiori.