Sunday, August 09, 2009

I ain't bright, I am just normal

Da circa sei anni, precisamente dal 2003, alcune persone amano definirsi bright, ovvero acuti, brillanti, illuminati. L'aggettivo viene sostantivato ad indicare tutte quelle persone che, come me, sono dichiaratamente atee e hanno una visione naturalistica delle cose, dunque in contrapposizione a tutti coloro che abbracciano punti di vista mistici o religiosi.

Il termine in realtà non mi piace: l'idea dell'illuminazione o della superiorità mi sembra infatti una rappresentazione prospettica statisticamente poco veritiera. Non credo che gli atei debbano considerarsi degli esseri umani superiori (lascerei piuttosto questo termine ai veri geni del nostro tempo e del passato, i Galileo, gli Einstein, gli Heisenberg, i Gödel, e così via); gli atei sono semplicemente la normalità; ne consegue che tutti gli altri sono evidentemente inferiori.