Vilnius, 28 Agosto 2009. Forse è giunto il tempo di svelare al mondo intero il segreto della Gioconda di Leonardo. Potrà sembrare strano, ma quel che ha voluto dipingere il genio di Vinci sulla tela più famosa di tutti i tempi (quadro che portava gelosamente sempre con sè e da cui si è separato solo in punto di morte per donarlo al re di Francia) non è altro che il ritratto della mia fidanzata Indrė. Lo ha fatto "semplicemente" con cinquecento anni di anticipo, ma, d'altra parte, Leonardo ha anticipato moltissimi elementi tipici della modernità. O no?
Le prove? Prima di tutto le sembianze del volto; un nostro conoscente di Milano (ora residente proprio a Vilnius) anni fa ha realizzato una Gioconda computerizzata sovrapponendo il volto originale a quello della Indrė, e quasi non si notano differenze. Poi c'è l'antico legame tra Toscana e Lituania: alcuni nomi lituani femminili (Indrė e Jurga) hanno un corrispettivo con alcuni nomi maschili toscani come Indro (per esempio il grande Montanelli) e Iurgo. E questa corrispondenza non esiste altrove.
Dite che le prove sono bizzarre e insufficienti? Be', se uno come Mario Alinei ha potuto scrivere addirittura un libro (a pagameno) in cui sostiene che la Monna Lisa è una "morta truccata da viva", volete che io non possa scrivere un post (gratis) in cui presento una teoria in fin dei conti non tanto più balzana di quella del celebre linguista? Suvvia, se sulla Gioconda scrivono tutti, io che davvero ho una fidanzata che le somiglia, volete forse che non scriva nemmeno una riga?