Un viaggio in Lituania senza una capatina a Trakai non è un viaggio vero. Ieri ci siamo ritornati per l'ennesima volta. Trakai, che in epoca lontana e per breve tempo è stata capitale, offre due cose irrinunciabili: il suo castello sul lago (se cercate qualche immagine su Google stenterete a credere ai vostri occhi) e i kibinai, cioè dei particolari panzerotti con vari tipi di ripieno (principalmente a base di carne) che sono originari della zona asiatica compresa tra Crimea e Turchia. Se per caso vi è venuta voglia di fare un giro da quelle parti vi consiglio di visitare il castello anche all'interno, dove è ospitato un ricco e interessante museo; per quanto riguarda i kibinai, invece, in loco troverete almeno una quindicina di posti dove gustarli.
In prossimità del castello, non è difficile immaginarlo, si trovano anche bancarelle di ogni tipo e in gran quantità. La novità di quest'anno è che alcuni dei venditori locali, probabilmente esasperati, hanno imparato a dire qualche parola in Toscano: il numero di visitatori Italiani e Padani è infatti in crescita costante, ma nonostante ciò quel tipo di rumorosa umanità, spesso anche poco educata, l'Inglese non vuole proprio impararlo; parlano in Toscano, come se nulla fosse, e pretendono risposte in Toscano; quando poi qualcuno prova ad abbozzare qualche frase nella lingua di Shakespeare si tocca l'apice della comicità.
La domanda è alla fine sempre la stessa: possibile che non provino nemmeno un minimo di vergogna?