L'articolo che segue, di Luigi Garlaschelli (www.luigigarlaschelli.it), è apparso su Liberal del 18 Maggio 1998 con il titolo "Se ci sei, batti un colpo e dimostraci il teorema".
Già nel 1830 il chimico francese Chevreul, e poi nel 1850 il fisico inglese Faraday, e il chimico russo Dimitrj Ivanovic Mendeleev nel 1875, incuriositi dalla moda delle sedute spiritiche, condussero esperimenti per capire se il tavolo si muovesse grazie ad una forza propria, o se fossero le mani dei partecipanti a spingerlo inconsapevolmente.
Chiunque può ripetere queste prove. Intanto non si devono appoggiare le mani sull'orlo del tavolo, dove basterebbe una pressione verso il basso per farlo sollevare dal lato opposto, ma tenere le mani verso il centro, alliinterno del perimetro di appoggio delle tre gambe. Inoltre, per evitare di spingerlo o tirarlo, basta interporre tra le mani e il tavolo un foglio di plastica scivoloso. Con questi accorgimenti, il tavolo resta libero di muoversi "di sua iniziativa" ma risulta difficile spingerlo.
Una variante di queste sedute comporta l'uso di un bicchiere capovolto appoggiato su un tavolo liscio. Ogni partecipante appoggia la punta dell'indice sul fondo del bicchiere, il quale presto si anima, dirigendosi verso delle lettere e componendo così dei messaggi.
La sensazione che il bicchiere sia mosso da una forza propria è irresistibile. Però, se sul fondo del bicchiere si appoggia una grossa moneta, e le dita si appoggiano sulla moneta, il bicchiere resta immobile.
E i messaggi delle "entità"? Pare proprio che siano i movimenti muscolari inconsci dei partecipanti a guidare il bicchiere verso le varie lettere. Se le persone sono bendate, e le lettere annotate da un osservatore esterno, non si ottiene alcun messaggio sensato. Lo stesso accade se i cartoncini con le lettere sono capovolti e rimescolati. E se gli spiriti non potessere leggere un cartoncino capovolto? Basta usare un tavolino di vetro: gli spiriti potrebbero vedere le lettere dal di sotto.
E se gli spiriti non potessero guardare verso l'alto stando sotto il tavolo? Allora evochiamo un' "entità" italiana e facciamo fare la seduta a cinque cinesi che non conoscano la nostra lingua. Per quanto riguarda i contenuti, sarebbe meglio evitare di chiedere alla nonna come si sta nell'Aldilà. E nemmeno porre domande alle quali i partecipanti (o uno solo di essi) saprebbero rispondere. Meglio chiudere due dadi in una scatola opaca, agitare, e chiedere all'entità che punti sono usciti (ma attenzione al calcolo delle probabilità).
Meglio ancora, (l'idea è di Roberto Vacca) domandare: "Si trovi la dimostrazione della Congettura Goldbach, oppure si porti un controesempio che la falsifichi".
Se un gruppetto di ventenni, e non il risolutore del teorema di Fermat, rispondesse a questa domanda, la cosa si farebbe interessante. Ancora di più se il tavolino si sollevasse su tutte e tre le gambe contemporaneamente, anziché solo su una o due; o se il bicchierino si muovesse senza che nessuno lo tocchi.
Chi dimostrasse tale fenomeno diventerebbe famoso da un giorno all'altro, e vincerebbe il premio di un milione di dollari messo in palio dal famoso indagatore del paranormale James Randi. Forse ci scapperebbe anche un premio Nobel.
E invece, dal 1830 ad oggi, nonostante infiniti tentativi, ancora niente...