Leonardo Pisano era il figlio di Bonaccio, un mercante pisano che aveva affari nell'Africa settentrionale. Da qui il figlio di Bonaccio è divenuto noto alle cronache dell'epoca (e soprattutto a quelle future) come il Fibonacci. Ha appreso l'arabo lungo le coste dell'odierna Algeria ed è proprio grazie a un viaggio in Egitto che l'Europa, all'epoca ancora immobilizzata nella staticità dei secoli bui medievali, ha potuto fare conoscenza con lo zero e con la notazione posizionale delle cifre indiane (spesso, a torto, ancora chiamate cifre arabe).
L'Egitto è uno stato africano ma comprende anche il Sinai, a tutti gli effetti parte del continente asiatico. Il passato vede una commistione incredibile di fatti e relazioni tra Europa sud-orientale (Grecia e Sicilia, sedi naturali della cultura greca), Africa nord-orientale (Egitto, sede di fiorentissimi imperi durati migliaia di anni) e Asia sud-occidentale (la Mesopotamia e Baghdād, zone avanzatissime per almeno sette-otto secoli a partire dalla metà del primo millennio DC). Andando più indietro si può pensare a una precedente epoca aurea indo-europea.
Imperi e culture prospere hanno dominato per millenni, poi sono crollate e sono state sostituite da altri imperi e altre culture. Il legame soprattutto tra certe parti dell'Europa e dell'Asia sembra profondissimo e in buona parte ancora non perfettamente conosciuto ed esplorato. Ci sono autori coraggiosi come Felice Vinci (vedi il suo significativo testo Omero Nel Baltico) che sono ingiustamente ancora ignorati dall'ufficilità.
La crescita esponenziale della nostra cultura dal Rinascimento in avanti non trova lo stesso tipo di continuità nel passato, epoca in cui il mondo sembra aver proceduto attraverso fasi alterne di evoluzioni e brusche frenate, quando non veri e propri arretramenti.
Ma un dato è chiaro: studiando la storia della matematica degli ultimi quatto o cinquemila anni si nota il grande e preziosissimo contributo offerto a questa disciplina da culture completamente diverse tra loro e spesso reciprocamente ostili. Oggi ogni cultura continua a fornire il suo imprescindibile contrubuto. Ma allo stesso tempo le diverse religioni mantengono ancora una spaventosa frattura tra popoli che invece dovrebbero essere contigui e soprattutto fratelli.
Nelle religioni, soprattutto in quelle monoteiste, non c'è mai stato nulla di buono. Sono sempre state e ancora oggi sono un cancro terribile per le future sorti e per il cammino dell'intera umanità. Io non riesco a vederci nessun altro tipo di interptretazione.
Tornando all'Egitto, alla Storia e alle civiltà antiche mi sembra evidente che abbiamo ancora molto da scoprire. E scoprire è il bello della vita.