Monday, March 23, 2009

Andalusia. Appunti di viaggio (7/7)

Di fronte a un viaggio nel sud del Spagna, in passato sarei probabilmente stato piuttosto prevenuto: l'essere stato in certe zone nell'estate del 1991 non mi aveva infatti lasciato un'impressione particolarmente positiva. Oggi, specie dopo l'escursione di due anni fa nella vicina Comunità Valenciana, sapevo invece che dovevo predispormi ed essere pronto ad accettare una realtà ben diversa. E così è puntualmente stato.

Partiamo da una serie di fatti difficilmente contestabili: innanzitutto, geograficamente parlando, Malaga e l'Andalusia si trovano a latitudini paragonabili con quelle della Sicilia e dell'Africa settentrionale; inoltre, in un'ipotetica classifica delle diverse comunità che compongono lo stato federale spagnolo, l'Andalusia occupa la zona medio-bassa (e questo per ammissione stessa delle persone cui ho avuto modo di chiedere).

Il turista che giunga a Malaga nel 2009 non potrà fare a meno di notare una lunga serie di elementi positivi. Prima di tutto la pulizia delle strade, del porto, dei vicoli centrali e dei numerosi giardini pubblici (vi sfido a trovare mozziconi di sigaretta, deiezioni canine o aiuole abbandonate all'incuria); in secondo luogo l'ordine e il gran numero di poliziotti che girano costantemente (anche con telecamere montate sulle vetture), pronti a intervenire tempestivamente e a stroncare sul nascere ogni tipo di comportamento scorretto (soste e persino fermate in doppia fila o in luoghi vietati); non a caso una conseguenza diretta ed evidente di tutto ciò è rappresentata dalla grande civiltà e dall'educazione degli automobilisti, sia nei confronti degli altri automobilisti che soprattutto dei pedoni. Da segnalare l'ottima cartellonista stradale, sia cittadina che extra-urbana (non troverete righe pedonali sbiadite o cartelli piegati o divelti). I semafori in molti luoghi sono dotati di conteggio alla rovescia per indicare il tempo mancante al passaggio di stato. Semafori e altri cartelli luminosi sono quasi sempre realizzati con luci a LED che permettono un buon risparmio energetico. È interessante notare come, uscendo dalle città, sia pressoché assente l'inquinamento da cartellonistica pubblicitaria commerciale che affligge invece le nostre strade e campagne. Grandioso, poi, il colpo d'occhio che si ha dall'alto della vista aerea sulle numerosissime installazioni di pale eoliche che vanno di pari passo con l'ampio ricorso al fotovoltaico (quest'ultimo più facilmente visibile da terra).

Insomma, sono ormai moltissimi, e soprattutto sistematici, gli elementi che convergono a fare della Spagna un Paese in forte recupero; recupero volto a colmare il divario con i Paesi scandinavi e nordici in genere, non certo con la cosiddetta Italia, ormai vecchia, in declino progressivo e ampiamente surclassata.