di Luca Chieregato
(apparso in origine su www.rockline.it)
Stormlord - Mare Nostrum (2008)
Locomotive Records/Frontiers
www.stormlord.net
Tra i tanti orgogli nazionali di sicuro una posizione di assoluto rilievo spetta al nostro meraviglioso mare Mediterraneo. Mare Nostrum appunto, così come gli antichi padri amavano definirlo, consapevoli dell'importanza e delle enormi ricchezze che custodisce. Ascoltando la nuova fatica dei capitolini Stormlord, permettetemi la licenza, verrebbe quasi da esclamare: "black metal nostrum"! Non temete: non sono in preda a deliri dovuti all'arsura di questa torrida estate. Infatti lungi da me sconfessare la paternità del genere alle terre scandinave; ma è pur vero che album dopo album, la formazione italica si è imposta come una delle realtà emergenti più interessanti del settore, tanto da reggere il confronto con le compagini più acclamate.
Mare Nostrum è il quarto sigillo di una carriera sin qui inappuntabile, costruita a piccoli ma risoluti passi, frutto di lavoro e devozione a favore di un movimento che nel Belpaese non è mai stato motivo di particolare vanto. Li avevamo congedati ben quattro anni fa con il valido Gorgon Cult, lavoro che già aveva lasciato intravedere orizzonti ben più rosei. Oggi ritroviamo gli Stormlord intenti a cavalcare la burrasca a vele spiegate e con il vento in poppa, grazie a una evoluzione che ha del prodigioso. Le peculiarità del neonato sono pressappoco le stesse che sin qui hanno contraddistinto l'ascesa dei Romani: black metal sinfonico quindi, segnato da una energica caratterizzazione epica. Ora però il sound si è impreziosito grazie a una moltitudine di sfumature, orecchiabili lungo tutte le nove tracce del disco. Subito in evidenza il nuovo parco lirico, esteso anche da un contributo femminile, narrato in modo magistrale da una serie di tonalità che variano, a seconda degli umori, dal growl più profondo a candide voci pulite. Le note chiaramente accolgono questo equilibrato gioco di chiaroscuro, rimbalzando dalle abituali parti serrate ad altre più ragionate, accarezzando le altrettanto consuete orchestrazioni, oramai divenute marchio di fabbrica. Basti pensare a The Castaway, inaspettata song acustica, la quale emerge in tutto il suo splendore come un raggio di sole tra le minacciose nubi di una tempesta. Ma è soprattutto quando si cambia marcia a favore delle correnti funeste, che il combo esprime il meglio dimostrando impeto e attitudini mirabolanti. Da brividi il trittico iniziale composto dalla title-track, Neon Karma e Legacy of The Snake, quest'ultima addirittura arricchita da arrangiamenti folkloristici, così come la conclusiva Stormlord, somma rappresentazione dell'imponenza dell'act.
Come senz'altro avrete intuito, gli Stormlord, oltre che dare alle stampe l'apice discografico, ci consegnano uno dei dischi estremi migliori del 2008.
Formazione:
Cristiano Borchi - voce
Pierangelo Giglioni - chitarra
Francesco Bucci - basso
David Folchitto - batteria
Giampaolo Caprino - chitarra, tastiere, voce
Maurizio Pariotti - tastiere
Tracklist:
01. Mare Nostrum
02. Neon Karma
03. Legacy Of The Snake
04. Emet
05. The Castaway
06. Scorn
07. And The Wind Shall Scream My Name
08. Dimension: Hate
09. Stormlord