Meno male che questa volta nessuno ha fatto finta di scandalizzarsi. I dati relativi al numero molto alto di insufficienze scolastiche (annuncio di ieri) sono la prova empirica (una delle tante per la verità, come la classifica delle nostre università) dell'ignoranza generalizzata dei giovani sparsi per la penisola.
Si potrebbe dire che il dato presenta le solite differenza tra Padania, da un lato, e Italia, Sicilia e Sardegna, dall'altro, ma questo non è di grande consolazione. Ieri mattina, un esperto chiamato in causa dalla sinistrorsa Radio Capital (diretta da Vittorio Zucconi) spiegava come al sud i docenti tendano notoriamente a essere un bel po' meno severi e, nonosctante ciò, è proprio al sud che le insufficienze sono maggiori; dunque, depurando i dati da questi effetti di distorsione, se ne deduce che gli ignoranti padani sono un po' di meno e che quelli italiani, sardi e siciliani sono un po' di più. Ma, ripeto, anche ripuliti, questi numeri sono implacabili. Questa è una nazione - non nazione precipitata nell'inviluppo vizioso dei cattivi maestri (spesso televisivi) che generano cattivi allievi, che a loro volta diventano maestri ancora peggiori. Non ci sono investimenti di sistema nell'istruzione, si va avanti solo per buona volontà e isole felici.
Tanto vale secedere, e il prima possibile. Qui davvero c'è bisogno di una rifondazione.