In questi ultimi giorni sta emergendo una rappresentazione di Berlusconi in termini di vero e proprio puttaniere. È l'ormai nota vicenda su cui sta indagando la procura di Bari.
A pensarci bene, se ci si domanda se una cosa del genere possa essere o non essere vera, ci si rende conto quasi subito che gli aggettivi "vero" e "falso" sono entrambi inadeguati: tra i due estremi antitetici esiste infatti una categoria più appropriata: quella che definisce i contorni del "verosimile", cioè quello che, anche se falso, appare tanto probabile da ritenersi plausibile.
Dunque, anche se Berlusconi dovesse essere del tutto estraneo alle vicende in esame, è evidente che, per i suoi modi di fare, per le sue battute e per il repertorio extra-politico che ben conosciamo, il vestito di puttaniere gli calzerebbe a pennello.
Anni fa si era verificato un caso analogo e ne avevano parlato giornali e telegiornali. Stavano per entrare in vigore le norme sull'obbligatorietà delle cinture di sicurezza per gli automobilisti e si era diffusa la notizia che a Napoli erano state messe in vendita magliette con una cintura di sicurezza disegnata sopra. La notizia, poi dimostratasi falsa, è stata sbattuta in prima pagina proprio perché la cosa appariva credibile ed era normale attendersi un comportamento del genere dai Napoletani. Va anche detto che, qualche tempo dopo, magliette del genere sono state relamente realizzate.