La stampa che si sta occupando della vicenda utilizza un linguaggio che risulta quasi identico a quello che verrebbe impiegato se si dovesse descrivere un fenomeno di contaminazione alimentare di una partita di mozzarelle, di carne di tacchino o di qualunque altro prodotto. La cosa non dovrebbe stupire: non è infatti un caso che si parli comunemente di "industria" del porno. E si sa, il mondo industriale richiede anche una terminologia adeguata.
Saturday, June 13, 2009
I rischi della contaminazione industriale
Nel 2004 era stato il caso Lara Roxx - Darren James: il settore dei film a luci rosse (con sede principale nella San Fernando Valley intorno a Los Angeles) si era fermato addirittura per due mesi dopo la scoperta di due attori risultati positivi al test dell'HIV. Ora nella cosiddetta Porno Valley californiana sembra essersi verificato un nuovo caso; questa volta si è almeno avuto il buon gusto di non rivelare il nome dell'attrice per evidenti e giuste ragioni di riservatezza. Nonostante le prevedibili smentite, prima, e le minimizzazioni, poi, si apprende comunque dalla stampa che Sharon Mitchell, la dottoressa a capo dell'Adult Industry Medical (AIM), la fondazione che si occupa della salute degli "operatori" del porno, ha messo in quarantena tutte le persone che hanno lavorato con l'attrice risultata sieropositiva.